Come riconoscere una persona bugiarda compulsiva o patologica come in Inventing Anna

La serie Netflix Inventing Anna, basata sulla storia vera di una tuffatrice, ha riportato l'attenzione su un grande dubbio: come possiamo riconoscere un bugiardo patologico o compulsivo?

La serie firmata da Shonda Rhimes Inventing Anna, basata sulla vera storia della truffatrice Anna Sorokin, ma anche Tinder Swindler, che invece raccontava le “imprese” di un uomo che si fingeva Simon Leviev, figlio di un magnate israeliano, ci fanno capire quanto sia tutt’altro che semplice stare alla larga dai bugiardi compulsivi o patologici.

Per quanto sembri piuttosto facile, all’apparenza, distinguere la verità da una bugia, nella sostanza farlo è invece decisamente più complesso, soprattutto visto che i bugiardi patologici hanno trovato nuovo terreno fertile nella realtà virtuale, che li mette al riparo da un confronto vis à vis e permette loro di costruire vere e proprie realtà alternative. Ecco spiegate anche le innumerevoli truffe romantiche, in cui uomini e donne, usando nomi e foto falsi, fanno innamorare poveri/e malcapitati/e li/e convincono a versare cifre ingenti di denaro inventando di sana pianta storie di tragedie familiari, di tracolli finanziari inaspettati o addirittura – come nel caso di Leviev – di veri e propri attentati alla vita.

In effetti ci sono vari studi che hanno dimostrato che le persone sono più brave a mentire online che faccia a faccia; la psicologa Jane McNeill a Cosmopolitan ha anche spiegato che, generalmente, più mentiamo e meno il nostro cervello suscita una risposta emotiva, ragione che spiegherebbe perché le bugie partono quasi sempre da qualcosa di molto piccolo e finiscono poi per estendersi a qualcosa di decisamente più elaborato.

“Un bugiardo compulsivo non è un costrutto scientifico – spiega invece lo psichiatra  Neel Burton – È solo un termine che le persone usano, ma non c’è una vera e propria definizione scientifica per questo tipo di persone”.

L’unica condizione diagnosticabile dal punto di vista medico per la menzogna compulsiva è la sindrome di Munchausen, in cui una persona “finge di essere malata o produce deliberatamente sintomi di malattia in se stessa”, percepita da chi ne soffre, spiega il dottor Burton, come un modo per attirare l’attenzione su di sé “Generalmente quando le persone dicono una grande bugia, non è perché vogliono ingannare le persone o perché sono ‘malvagie’. È perché hanno un disperato bisogno”.

La sindrome di Pinocchio

Chi è affetto dalla cosiddetta sindrome di Pinocchio manifesta un vero e proprio disagio psicologico in cui non riconosce neppure la gravità delle proprie bugie. Le principali caratteristiche del bugiardo patologico sono

  • mentire anche quando non è necessario
  • essere impaziente
  • essere manipolativo nei confronti delle altre personeù
  • essere intollerante alle critiche
  • essere pretenziosi
  • non provare rimorso
  • non essere capaci di relazioni affettive mature

Come si può reagire di fronte a un bugiardo patologico? Prima di tutto, è chiaro che non si debbano tollerare assolutamente le bugie, anzi è importante smascherarle all’istante, chiedendo alla persone di riconoscere il proprio stato patologico e invitandole a chiedere aiuto a uno specialista per combattere il problema.

In caso il suggerimento non venga colto, allora occorre prendere in considerazione l’idea di abbandonare il bugiardo patologico, che non accetta di essere isolato. È comunque possibile effettuare una diagnosi in questo senso, qualora si presentino questi sintomi:

  • la persona è a disagio se non è al centro dell’attenzione
  • le sue emozioni sono mutevoli
  • usa sempre l’aspetto fisico per attirare l’attenzione
  • usa enfasi e teatralità nei suoi discorsi
  • considera le relazioni più intime di quanto effettivamente non lo siano
  • si lascia facilmente influenzare dagli altri.

Bugiardo patologico e bugiardo compulsivo: alcune differenze

Come abbiamo appena sottolineato, il bugiardo patologico mente spesso per raggiungere un determinato scopo, e lo fa senza preoccuparsi delle conseguenze che i suoi comportamenti possono avere sulle altre persone. La menzogna diventa un meccanismo per affrontare la realtà, che spesso si sviluppa in età infantile ed è associato anche ad altri disturbi, come il disturbo narcisistico di personalità o il disturbo istrionico.

Il bugiardo compulsivo, invece, non vuole raggiungere uno scopo preciso con le sue bugie, e mente solo per abitudine o perché le bugie lo fanno stare meglio rispetto al dire la verità. Chi ha questo disturbo difficilmente riesce ad ammettere una propria colpa, ha paura di essere giudicato male, e non riesce a fornire spiegazioni del proprio comportamento, quindi spesso usa la strada della menzogna per semplificarsi la vita. Rimane un bugiardo non manipolativo, e la bugia è usata unicamente come risposta immediata e automatica.
Se poc’anzi abbiamo tracciato alcune delle caratteristiche del bugiardo patologico, il bugiardo compulsivo invece:

  • mente solo se in difficoltà
  • è insicuro
  • non è manipolativo
  • tollera le critiche solo se gli lasciano una “via d’uscita”
  • prova rimorso per le bugie dette, ma non riesce a non farlo
  • è capace di instaurare relazioni affettive durature.

 

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