
Come funziona la pausa cosciente, la tecnica per calmare il corpo e la mente
Cosa sapere sulla pausa cosciente, tipologie di una tecnica che aiuta a evitare l'accumulo di stress: ha una durata variabile e si può fare in modi diversi.

Cosa sapere sulla pausa cosciente, tipologie di una tecnica che aiuta a evitare l'accumulo di stress: ha una durata variabile e si può fare in modi diversi.

Staccare è un’esigenza. Ma cosa significa staccare? Significa prendersi il proprio tempo prima che sia troppo tardi, prima che l’ansia diventi attacchi di panico o depressione. Significa prendersi una pausa cosciente. Che non è come prendersi una comune pausa caffè, ma qualcosa di più profondo.
Come si legge su Kaminwood, la pausa cosciente è un momento di pausa all’interno della propria giornata (soprattutto lavorativa, ma anche casalinga o sociale) per combattere stress e burnout, nonché per ricaricare le energie. La durata della pausa avviene a propria discrezione: può trattarsi, magari, di qualche minuto, o magari di qualche giorno, come per esempio una vacanza che ci porti in un luogo lontano da quello in cui viviamo ogni giorno.

Su LinkedIn, l’autrice di bestseller Bhavna Toor compila un elenco dei tipi differenti di pausa consapevole che una persona può prendersi, ovvero:
L’ideale è scegliere il tipo di pausa consapevole che è più consona a ogni persona. Per esempio: la pausa del silenzio potrebbe essere superflua per coloro che già di per sé hanno una mente abituata a escludere il rumore. E va ricordato che questi tipi di pausa possono essere presi in considerazione in diverse situazioni. In altre parole, non è detto si abbia bisogno sempre della stessa pausa.
La pausa consapevole attiva il sistema nervoso parasimpatico, che gioca un grosso ruolo nel ristabilimento della calma e permette di evitare le reazioni istintive, a beneficio di una risposta più efficace e soddisfacente, che centri il punto ogni volta. Inoltre aiuta a ridurre tensione e ansia, a schiarire i pensieri e prendersi cura del sé, migliora la produttività e stimola la creatività, oltre ad aumentare la consapevolezza del sé, permettendo di riconoscere schemi automatici che magari sono errati o hanno bisogno di una ricalibratura.

La domanda è assolutamente comprensibile a questo punto: quando ci si prende una pausa consapevole? La risposta non può essere univoca, perché persone diverse affrontano situazioni diverse e hanno bisogni diversi. In generale una buona regola è: ci si prende la pausa consapevole quando si avverte che lo stress sta per iniziare ad accumularsi o si sente che il carico degli impegni è troppo.
Per il resto si può scegliere una pausa prima di una situazione potenzialmente difficile o spiacevole – in modo da recuperare il controllo emotivo – all’inizio o alla fine della giornata lavorativa, durante la pausa pranzo o la pausa caffè, dopo una riunione o una telefonata, in particolare se sono state impegnative.

Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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