Chi di noi, durante un intenso periodo di lavoro, studio, rapporti interpersonali difficili o scadenze pressanti non sì è sentito attanagliato dalle problematiche da affrontare?

E perchè alcune situazioni particolarmente intense ci provocano uno stress diverso da altre altrettanto intense? 

E soprattutto, come fanno alcune persone a vivere tranquillamente con ritmi incessanti in situazioni che noi non riusciremmo a sopportare neanche un giorno solo?

Approfondiamo insieme il concetto di stress per trovare le risposte.

La definizione di “stress” richiama proprio questo: la sensazione di sentirsi stretti, compressi da una forza che ci contrasta, Selye lo descrive infatti con un termine preso in prestito dall’ingegneria che indica la tensione, lo sforzo a cui viene sottoposto un materiale.

Gli stimoli che affrontiamo tutti i giorni sono definiti stressor, elementi stressanti, e mobilitano le nostre risorse interne in modo da permetterci di produrre un’energia vitale per fronteggiare gli ostacoli: sostenere un esame, correre per prendere un autobus, litigare con il nostro fidanzato.

Per questo motivo Selye considerò lo stress “energia di adattamento”, proprio perchè consente all’organismo di adattarsi e reagire alle varie circostanze, garantendo la sopravvivenza della specie.

1 – Siamo sicuri che lo stress sia totalmente negativo?

Niente affatto! Un grado ottimale di stress può invece migliorare la salute perchè aiuta a combattere la monotonia e allena le capacità di attenzione, concentrazione, memoria e risoluzione di problemi. Quand’è allora che lo stress diventa nocivo per il nostro organismo?

Lo stress diventa negativo (e si definisce quindi distress) solo quando un’esperienza che ci accade non è voluta, sentiamo di non dominare l’ambiente che ci circonda e quindi reagiamo con ansia ed insicurezza.

Così ad esempio, il fatto di lavorare molto può essere uno stress positivo se l’attività che svolgiamo è gratificante, al termine di essa potremmo anche sentirsi stanchi ma saremo comunque appagati.

Al contrario, se l’attività è invece insoddisfacente o frustrante, anche con un ritmo meno elevato può provocarci invece un distress.

Ci sono alcuni fattori che concorrono a creare una condizione di stress negativo: la sensazione di non aver alcun controllo su quello che accade, l’impossibilità di vedere alternative, l’ambiguità dello stimolo stressante, il fatto che l’evento stressante si prolunghi nel tempo e la presenza contemporanea di più fattori stressanti.

4 Consigli della Psicologa per Imparare a Gestire lo Stress
(fonte: Web)

2 – Lo stress non è solo dovuto ad eventi negativi

Un altro “equivoco” doveroso da chiarire riguarda il fatto di associare automaticamente lo stress ad un evento negativo. In realtà anche un evento positivo, come un avanzamento di carriera, può comportare, oltre ad un aumento di prestigio anche un carico notevole di responsabilità e dunque un maggiore rischio di sentirsi stressati.

E quante volte avete pensato che siete troppo stressate rispetto alla vita che fate? Quante volte avete pensato che ci fosse qualcosa che non va in voi?

La percezione dello stress è strettamente personale quindi non siate troppo cattive con voi stesse! Se non riuscite a far fronte ad un elevato grado di stress è perchè quello è il livello massimo che potete sopportare.

Livello che per qualcuno può essere alto, per altri più basso.

Inoltre, in una giornata gli elementi stressanti possono essere veramente tanti, vediamone qualcuno: l’inquinamento acustico, il traffico, gli adempimenti burocratici, i conflitti nelle relazioni interpersonali, l’autosvalutazione, le critiche negative verso noi stessi, malattie, separazioni, lutti, la nascita di un figlio, un trasloco, un cambiamento di mansione lavorativa…

Spesso è proprio la “mancanza di tempo” una delle fonti di maggiore stress, problematica avvertita soprattutto dalle donne, le quali si trovano a dover gestire impegni lavorativi e domestici, spesso con molta fretta e senza avere a disposizione del tempo da dedicare di tanto in tanto a se stesse.

3 – Uno stress negativo può comportare conseguenze al nostro organismo?

Una condizione di stress cronico rischia di alterare il funzionamento di alcuni sistemi del nostro corpo quali:

  • immunitario (riduzione della funzione di immunizzazione e esposizione ad alcune patologie cardiovascolari, autoimmuni..),
  • emotivo (depressione, ansia, panico, rabbia, scarsa fiducia in sé, senso di colpa, apatia),
  • sistema cognitivo (memoria, attenzione, ragionamento, risoluzione di problemi),
  • comportamento (aumento del consumo di cibo, di farmaci, disturbi del sonno..).
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4 – Cosa fare per evitare che lo stress prenda il sopravvento?

Poche e semplici regole possono aiutarci ad arrivare a fine giornata senza aver accumulato un’eccessiva tensione!

  1. Fare un’attività piacevole per almeno un’ora ogni giorno. Un’idea potrebbe essere una passeggiata in un parco, in modo da favorire l’attività fisica ed il rilassamento.
  2. Sintonizzarsi sulle proprie emozioni evitando di reprimerle o negarle ma anzi imparando a riconoscerle e a comunicarle in modo sempre più efficace a coloro che ci circondano.
  3. Accrescere la fiducia in noi stessi, accettando i nostri limiti e contando sui nostri punti di forza che possono sempre aiutarci a risolvere una situazione di difficoltà, ponendoci degli obiettivi realistici, con mete intermedie a breve termine.
  4. Mantenere una corretta alimentazione è la base per una buona salute fisica e mentale e garantisce al nostro organismo l’apporto dei principi nutritivi e dell’energia di cui necessita nel quotidiano.

Ricordatevi però che combattere lo stress, specialmente se cronico, non è un impresa semplice!

Analizzate il vostro livello di stress e riflettete su quanto condizioni la vostra vita: questo è un buon metro di giudizio per capire se un incontro con uno psicologo possa essere una buona soluzione.

 

Grazie alla Dott.ssa Alice Terracchio per l’aiuto nella stesura

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