Come far passare il singhiozzo: 5 rimedi
Il singhiozzo è causato da uno spasmo del muscolo diaframma, che si contrae in maniera involontaria e anomala. Ma come far passare il singhiozzo?
Il singhiozzo è causato da uno spasmo del muscolo diaframma, che si contrae in maniera involontaria e anomala. Ma come far passare il singhiozzo?
“Hic”: è questa l’onomatopea caratteristica del singhiozzo, un fastidio comune ma occasionale, che capita all’improvviso e a volte in momenti davvero inopportuni. Ma come far passare il singhiozzo? Che cos’è? Perché si verifica?
Il singhiozzo è dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del diaframma, il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione. Queste contrazioni sono controllate dal nervo frenico: quando questo subisce una irritazione in un punto qualsiasi può scatenarsi il singhiozzo. Il tipico ‘hic’ che ne deriva è dovuto alla brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato digerente e quello respiratorio. Ogni contrazione si chiude con questa chiusura e, dunque, si emette quel suono.
Il singhiozzo coinvolge, oltre al nervo frenico, anche diverse parti del sistema nervoso, come l’ipotalamo, una parte del cervello su cui non c’è controllo della volontà (ecco perché il singhiozzo si manifesta all’improvviso).
Il caratteristico ‘hic’ si ripete in modo ritmico e continuativo per alcuni secondi e solo quando non è così e si protrae per diversi minuti potrebbe esserci una causa più seria da indagare. Solitamente il fenomeno si risolve da solo in brevissimo tempo, ma non mancano piccoli “trucchetti” più o meno infallibili per stoppare il singhiozzo…
A innescare il singhiozzo possono essere diverse situazioni:
Quando il singhiozzo non passa in breve tempo ma diventa persistente, potrebbero esserci, alla base, una pericardite (infiammazione del pericardio, la guaina che avvolge il cuore), o disturbi dell’apparato digerente (gastrite, reflusso gastro-esofageo) o ancora alterazioni di alcuni centri nervosi.
Si parla di singhiozzo cronico quando il fenomeno si ripresenta ogni 2 ore. In questo caso si procede con una terapia farmacologica a base di metoclopramide (uno stimolante gastrointestinale), aloperidolo (un antipsicotico a effetto sedativo) o clorpromazina (un sedativo), sempre dopo un consulto con il proprio medico.
Ma veniamo adesso a come far passare il singhiozzo.
Masticare e deglutire lentamente, evitare sbalzi di temperatura, non passare da cibi caldi a freddi e viceversa troppo velocemente, ridurre il consumo di alcolici: sono validi accorgimenti per evitare il singhiozzo.
Ma qualora il fastidio dovesse fare la sua comparsa, ci si può affidare a diversi piccoli trucchetti o metodi, per farlo sparire in breve tempo. Dunque ecco come far passare il singhiozzo.
Ingerire piccoli e frequenti sorsi d’acqua serve a rilassare il diaframma e a calmare i nervi. In alternativa, si possono sostituire i sorsi d’acqua con dei gargarismi, per circa 20 secondi, per far funzionare nuovamente la glottide.
La Nutella, così come il burro d’arachidi e le altre creme spalmabili, è una sostanza molto pastosa, dalla consistenza viscosa. Mangiarla quando si ha il singhiozzo mette in atto un cambiamento nei processi respiratori e costringe il diaframma a lavorare.
In alternativa, mettere un cucchiaino di zucchero sulla parte posteriore della lingua: serve a sovraccaricare le terminazioni nervose della bocca con una sensazione dolce.
Schiacciare i lobi delle orecchie va a stimolare alcune terminazioni nervose coinvolte nel singhiozzo, che quindi viene arrestato.
Platone racconta che, nel bel mezzo del Simposio, Aristofane fu colto da un improvviso singhiozzo. Venne in suo soccorso il medico Erissimaco, il quale gli suggerì due soluzioni: fare dei gargarismi con l’acqua, trattenere il respiro oppure irritare il naso per provocare uno starnuto. Quest’ultimo si rivelò il metodo più efficace, difatti Aristofane disse:
«Sì, il singhiozzo mi è passato, ma non prima di aver applicato lo starnuto […] non appena ho applicato lo starnuto, il singhiozzo mi è passato immediatamente».
Questo rimedio risale addirittura a Ippocrate: fu lui a consigliare di trattenere il respiro per almeno 15 secondi, contro il singhiozzo. Questa tecniche serve a far rilassare il diaframma.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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