Come affrontare la paura del conflitto
Bassa autostima, timore del giudizio altrui e del rifiuto sono solo alcuni dei fattori scatenanti la paura del conflitto.
Bassa autostima, timore del giudizio altrui e del rifiuto sono solo alcuni dei fattori scatenanti la paura del conflitto.
La difficoltà nel gestire il conflitto può avere conseguenze significative, dall’ansia allo stress fino al deterioramento delle relazioni interpersonali.
La paura del conflitto è un concetto che in psicologia si riferisce alla tendenza delle persone a evitare o a provare ansia nei confronti delle situazioni che comportano una divergenza di opinioni, interessi o desideri tra individui o gruppi. Questo tipo di paura può influire sul comportamento e sul benessere delle persone e ha molte implicazioni sia a livello individuale che sociale.
Come sostiene la dottoressa Babita Spinelli:
La personalità che evita i conflitti è un tipo di comportamento che favorisce le persone, in cui una persona evita a tutti i costi i conflitti o i disaccordi e teme di far arrabbiare gli altri. Gli individui che evitano i conflitti tendono ad aspettarsi una reazione negativa e ad evitare anche le interazioni che rappresentano dei conflitti sani.
La paura del conflitto è al centro di una serie di teorie e ricerche che la indagano evidenziandone numerosi aspetti:
Secondo questa teoria, la paura del conflitto ha radici evolutive in quanto durante la storia della specie umana l’evitamento del conflitto ha portato un grande vantaggio in termini di sopravvivenza. Le situazioni conflittuali come le lotte per le risorse o il confronto diretto con i predatori o altri umani potevano essere pericolose, pertanto l’evitamento del conflitto costituiva un meccanismo di sopravvivenza mediante strategie per ridurre il rischio di danno fisico.
La paura del conflitto può anche essere appresa attraverso l’esperienza. Ad esempio, le persone che hanno avuto esperienze negative di conflitto in passato, come conflitti familiari traumatici e di abuso o bullismo, possono sviluppare una maggiore paura del conflitto. Inoltre, le influenze sociali e culturali possono svolgere un ruolo significativo nell’apprendimento di atteggiamenti di evitamento dei contrasti, quando il confronto aperto può essere visto come inappropriato o indesiderato.
Secondo la teoria cognitiva la paura del conflitto può essere attribuita a schemi di pensiero distorti o disfunzionali. Le persone con questo tipo di paura possono avere credenze negative sulla conflittualità, ad esempio, possono pensare che il conflitto sia sempre dannoso o che non si possa trovare una soluzione. Questi schemi di pensiero possono radicarsi nel passato e influenzare il modo in cui le persone affrontano il conflitto in futuro.
La paura del conflitto può derivare da diversi fattori, tra cui:
Sempre secondo la dottoressa Babita Spinelli, ci sono alcuni segni caratteristici della paura del conflitto:
Inoltre, si possono riscontrare anche altri comportamenti come il ritiro sociale, quando la persona per evitare ogni possibilità di conflitto, si isola del tutto dagli altri, soprattutto fisicamente. Ma l’insorgere della paura del conflitto si manifesta anche mediate la sensazione di paura, rabbia repressa, senso di impotenza, ansia e depressione.
La paura del conflitto nelle relazioni di coppia poi, vede l’insorgere di ulteriori preoccupazioni come il timore di essere rifiutati, di subire gaslighting o che non ci sia nulla da fare per poter risolvere i problemi della relazione o che la situazione in corso non cambi.
La sensazione di disagio per chi ha paura del conflitto si manifesta anche attraverso alcuni segnali del corpo, come respirazione superficiale, aumento della sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, nausea e senso di distacco a livello percettivo nei confronti della realtà.
I rischi che comporta la paura del conflitto per il benessere della persona possono essere raggruppati in due macro categorie: conseguenze individuali e relazionali.
Uno dei principali effetti di questa paura è l’insorgenza di stress e ansia costanti. Le persone che evitano situazioni potenzialmente conflittuali vivono con l’ansia continua di affrontare confronti o divergenze di opinioni. Inoltre, la paura del conflitto può minare l’autostima di una persona facendo sì che si senta inadeguata nel gestire situazioni difficili o nel far valere le proprie opinioni.
Un’altra conseguenza della paura del conflitto è l’accumulo di risentimento e rabbia non espressi. In generale la soppressione delle emozioni ha un effetto negativo sul benessere sia fisico e non solo, in quanto accumulandosi nel tempo possono esplodere in situazioni inopportune, o peggio ancora, possono portare a problemi di salute mentale come la depressione. Questo perché la persona potrebbe sentirsi sopraffatta dall’incapacità di affrontare problemi o divergenze.
Uno studio ha rilavato come la repressione delle emozioni potrebbe contribuire alla morte precoce, compresa quella da cancro. La paura del conflitto può ostacolare anche la crescita personale perché la persona tende a rinunciare a opportunità di apprendimento e miglioramento delle proprie potenzialità.
Uno dei modi in cui questa paura si manifesta è attraverso una mancanza di comunicazione aperta e onesta nelle relazioni. Quando le persone evitano situazioni conflittuali, possono anche evitare di esprimere i loro pensieri e i loro sentimenti in modo diretto. Questo può ostacolare la risoluzione dei problemi e il consolidamento dei legami, in quanto la mancanza di comunicazione aperta può rendere difficile l’affrontare questioni importanti.
La paura del conflitto poi, può portare alla formazione di relazioni superficiali. Le persone che evitano il conflitto potrebbero limitarsi a conversazioni leggere e a relazioni meno significative, evitando di affrontare le questioni più profonde o importanti. Quando le questioni rimangono irrisolte e si accumula tensione a causa dell’evitamento del conflitto, le relazioni possono diventare tese e distanti. In alcuni casi, questo può portare alla rottura di relazioni importanti, con conseguenze emotive significative.
La paura del conflitto può anche manifestarsi attraverso relazioni passive-aggressive. Alcune persone con questa paura possono esprimere le loro frustrazioni in modo indiretto e poco chiaro, il che crea ulteriori tensioni nelle relazioni. Questa forma di comunicazione può essere dannosa e contribuire all’escalation del conflitto invece di risolverlo.
Riuscire a reprimere la paura e affrontare situazioni di conflitto consente di ristabilire il benessere emotivo e mentale vivendo a pieno le relazioni con gli altri. In un suo articolo la psicoterapeuta e assistente sociale clinica Amy Morin consiglia di:
Per superare la paura ed essere in grado di affrontare i conflitti è fondamentale esercitarsi ad ogni occasione, imparando ad essere più assertivi ed empatici. Si è in grado di riuscire nell’intento anche grazie all’autoconsapevolezza, facendo un’analisi su sé stessi e riconoscendo quindi le proprie paure e reazioni.
Nel caso in cui si necessitasse di un aiuto esterno, la consulenza psicologica è un’opzione valida per individuare delle strategie ad hoc per riuscire a gestire efficacemente il conflitto e la pausa che esso genera.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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