Correre fa sempre bene? Benefici della corsa e controindicazioni
Correre è una delle attività sportive più praticate; ma quali sono davvero i benefici della corsa, e a cosa dobbiamo fare attenzione prima di buttarci nel jogging?
Correre è una delle attività sportive più praticate; ma quali sono davvero i benefici della corsa, e a cosa dobbiamo fare attenzione prima di buttarci nel jogging?
Ma siamo sicuri che correre faccia bene sempre e comunque, o ci possono essere delle controindicazioni? Quel che sappiamo è che i benefici si avvertono sul nostro corpo sia a livello mentale che fisico; occorre però ricordare, come in tutte le cose, che non esagerare e non cercare di andare oltre i propri limiti per forza è molto importante affinché la corsa continui a giovarci e non si trasformi invece in qualcosa di deleterio per la nostra salute.
È un’informazione non universalmente valida, in quanto la quantità di tempo da spendere nella corsa dipende, ovviamente, dagli obiettivi che si intendono raggiungere, dal proprio livello di forma fisica e, nel caso, anche da particolari indicazioni mediche.
Se state preparando una maratona, naturalmente, dovrete correre più spesso e a una maggiore intensità rispetto a chi vuol fare una corsetta leggera per mantenersi in forma.
Generalmente gli esperti raccomandano di passare, in una settimana, dai 75 ai 150 minuti di intensa attività aerobica, alternata a una moderata (come camminare a ritmo sostenuto) e a una più vigorosa (quindi la corsa).
A grandi linee, comunque, correre almeno tre volte a settimana a un ritmo che spazia da medio a lento, fino a 2,5 ore settimanali, ridurrebbe il rischio di mortalità; bisogna però tener conto, come detto, della propria situazione personale, e quindi dell’età, della salute generale e, lo abbiamo già specificato, degli obiettivi che si vogliono raggiungere con il proprio allenamento.
La corsa aiuta a far venire il buonumore, ma non è solo un modo di dire: correre infatti è un vero e proprio antidepressivo naturale, capace di stimolare la la produzione degli ormoni del buonumore. Anche gli studi scientifici hanno provato che la corsa aumenta i livelli di serotonina, mentre altri hanno rilevato che il miglioramento delle funzioni cognitive fosse legato proprio all’aumento della forza muscolare.
Diminuendo i livelli di stress la corsa facilita il sonno, aiuta il rilassamento mentale, ma soprattutto uno studio condotto dall’università canadese di Ottawa ha affermato che una corsa praticata con regolarità aiuti a riparare i danni cerebrali; questo sarebbe possibile grazie a una sostanza nota come fattore di crescita nervosa (VGF).
Gli studiosi hanno esaminato un gruppo di topi con deficit di sviluppo cerebrale, rilevando che, durante la corsa, aumentasse il loro fattore VGF che, a sua volta, pare essere in grado di riparare i danni alla guaina mielinica, il rivestimento dei nervi. Ovviamente la speranza dei medici è che questa scoperta possa aiutare a trovare una cura per le malattie degenerative, come la sclerosi multipla, o aumentare l’aspettativa di vita di chi fa jogging regolarmente.
L’effetto più importante della corsa, quello per cui molte persone decidono di dedicarsi a questo sport, è che aiuta a bruciare le calorie, visto che correre mette in movimento tutti i muscoli del corpo; rende inoltre tonici i muscoli e asciuga il fisico.
Ma la corsa ha moltissimi altri aspetti benefici per il fisico, che vanno ben al di là dell’avere un aspetto asciutto e longilineo; riduce infatti il rischio di malattie cardiache, di infezioni, e la pressione arteriosa.
Rinforza inoltre il sistema immunitario, abbassa i livelli di colesterolo “cattivo” e contrasta il diabete grazie all’irisina, l’ormone dello sport. Alcuni studiosi sostengano che contribuisca in modo importante a prevenire l’insorgere di alcuni tumori e dell’osteoporosi.
Affinché la corsa dia i suoi risultati positivi e non si trasformi in qualcosa di controproducente, è importante tener conto di alcuni piccoli dettagli: prima di tutto, è fondamentale scegliere scarpe da running, che abbiano una suola leggermente più alta del normale; anche il tipo di terreno che si sceglie può incidere in maniera più o meno positiva sul nostro fisico. Ad esempio, scegliere superfici cementate (la strada, per intenderci) non è indicato se avete intenzione di correre in maniera prolungata, dato che il cemento è un materiale estremamente duro e alla lunga può risultare dannoso per legamenti e articolazioni.
Correre sui prati potrebbe facilitare lo sviluppo di tendiniti, dato che genera più vibrazioni. L’erba, essendo morbida, rende la corsa più faticosa e richiede un impegno cardiovascolare maggiore. Dato che si è su una superficie non stabile e regolare, inoltre, anche altri muscoli, come quelli della zona addominale e lombare, sono chiamati a lavorare.
Un altro terreno molto amato è la sabbia, che però fa lavorare molto polpacci e quadricipiti. Anche in questo caso, quindi, meglio non correre troppo a lungo sulla spiaggia e, in ogni caso, meglio scegliere un punto non troppo inclinato, così da non caricare eccessivamente la gamba che poggia più in basso.
Il tipo di terreno influisce sul consumo energetico: infatti, sul terreno duro il corpo tende ad adottare in maniera automatica una modalità di corsa “ammortizzata”, con cui riduce le vibrazioni. Il risultato è una corsa con minor dispendio energetico. Sulla sabbia invece il costo energetico è più alto, ma comunque inferiore rispetto a quello che si avrebbe camminando.
Per massimizzare i benefici della corsa, infine, occorre ricordarsi di non esagerare, soprattutto se si è alle prime armi, perché la corsa potrebbe generare un vero e proprio trauma.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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