C’è chi ama l’autunno e pensa che sia la propria stagione preferita. C’è invece chi ritiene che l’autunno sia un periodo dell’anno molto triste. Concorrono diversi fattori a quest’ultima credenza.

Il primo è che l’estate ormai è andata, e con essa il sole caldo, i vestitini leggeri e magari anche il mare. Il secondo potrebbe essere legato alle ore di luce, che diminuiscono fino al 21 dicembre per poi riprendere ad aumentare gradualmente fino all’equinozio di primavera. Per non parlare del fatto che a fine ottobre si perde un’ora con il passaggio all’ora solare (il che ad esempio significa, per chi vive in provincia di Lecce e si trova solo per convenzione nel fuso orario italiano, che alle 16,30 è già buio pesto). Ma c’è anche qualcos’altro, qualcosa di più serio di una percezione o una credenza: ci riferiamo all’Autumn Blues, che segue ed è il prolungamento di un altro periodo piuttosto particolare, l’August Blues.

Autumn Blues, cos’è?

L’espressione, che ha ispirato una canzone a Eddie Martin, significa letteralmente, dall’inglese, «tristezza d’autunno». Ed è una specie di nome comune per esprimere il Seasonal Affective Disorder (Sad), un disturbo che è tutto un programma a partire dal suo acronimo, che significa appunto «triste». A spiegare il fenomeno è In a Bottle, che attribuisce al Sad diversi stati d’animo “di stagione”, cioè la stanchezza, la spossatezza e gli sbalzi d’umore (che in realtà possono essere presenti a ogni cambiamento stagionale, anche quando ci si avvia verso la primavera), la tristezza e la malinconia.

E da un paio d’anni, ormai, nel passaggio all’autunno c’è dell’altro: la pandemia di Covid-19 che ci fa sentire più precari o comunque più cauti nell’affrontare la quotidianità rispetto a come facevamo in passato. La paura legata alla pandemia, i tanti mesi chiusi in casa e non hanno fatto altro che farci accumulare un bel po’ di stress senza permetterci di smaltire quello “vecchio”.

Quella che stiamo vivendo – ha spiegato la psicologa Vera Slepoj – sarà una ripresa carica di problematiche e dubbi, per cui non bisogna farsi troppe aspettative. Se ci sono tracce depressive sono dovute al timore che oltre a riprendere i ritmi di vita autunnali ci possa essere un nuovo lockdown. Per affrontare al meglio l’autunno occorre ribaltare il punto di vista: vedere gli impegni di lavoro, seppur con la fatica tipica della ripresa, come un segnale benevolo, di una ripresa della normalità perduta. Gli stati d’ansia dovuti all’incertezza del futuro si combattono con fiducia e con la consapevolezza di dover affrontare questo ingresso a una “nuova normalità” carica di incertezza, attraverso una visione flessibile della vita.

Autumn Blues, come si contrasta

Per migliorare l’umore e combattere così l’Autumn Blues è naturalmente importante intraprendere tutte quelle azioni che ci mettono allegria, come ascoltare canzoni che danno la carica, concedersi (secondo la filosofia di Dale Cooper) un piccolo regalo ogni giorno come un caffè, un sonnellino fuori programma o un nuovo paio di scarpe, o magari fare una telefonata a una persona cara. Ma ci sono anche azioni che possono essere più sistematiche e influire capillarmente sulla distanza, come quelle che riguardano le abitudini alimentari.

A questo proposito, l’Autumn Blues si contrasta

  1. con una corretta idratazione e cioè bevendo da 1,5 a 2 litri di acqua al giorno,
  2. assumendo cibi ricchi di vitamina D e calcio (latte, formaggio, uova, pesce),
  3. arricchendo la dieta di legumi e farine integrali, frutta secca e cioccolata, tutti cibi che contribuiscono in modo diverso a mantenere il buonumore.

Ma non è solo questo: un’alimentazione sana e corretta ci aiuta a mantenere in salute anche il nostro sistema immunitario.

L’abbassamento delle temperature – ha detto il docente e gastroenterologo Luca Piretta – può favorire l’insorgere di batteri che, di fronte ad un sistema immunitario debole, hanno più possibilità di introdursi attraverso le vie respiratorie. Il cambio dell’alimentazione può rendere più fragile il sistema immunitario intestinale, con conseguenti disturbi gastrointestinali. Una sana alimentazione ed una corretta idratazione possono influire sul cambio della flora batterica.

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