6 asana che fanno bene all'essere femmine
Le asana sono posture yoga che riequilibrano le energie e donano benessere fisico e mentale. Combinate con le contrazioni mula bandha rafforzano il perineo.
Le asana sono posture yoga che riequilibrano le energie e donano benessere fisico e mentale. Combinate con le contrazioni mula bandha rafforzano il perineo.
Nello yoga le asana sono posture particolari che consentono, a chi le esegue, di purificare i canali energetici e incanalare l’energia nei giusti punti del corpo.
Dal punto di vista fisico stimolano la circolazione, tonificano la muscolatura e consentono una maggiore elasticità nei movimenti. Essenziali, per trarne beneficio, sono una corretta respirazione e un’elevata concentrazione. Dal punto di vista mentale, favoriscono la meditazione e il benessere interiore allontanando ansie, preoccupazioni e frustrazioni.
Lo yoga, infatti, non è una competizione, ma un momento da trascorrere con se stessi, concentrandosi sulla propria energia. Quest’ultima, chiamata kundalini, è collocata alla base della colonna vertebrale. Tramite lo yoga passa attraverso i sette chakra (i centri energetici che governano corpo e mente) e arriva ai punti che regolano la coscienza umana, risvegliandoli.
Esistono all’incirca un migliaio di asana.
Ogni posizione andrebbe mantenuta per almeno cinque cicli di respiro, ma è importante non sforzarsi oltre i propri limiti: ogni asana, infatti, non deve mai arrecare dolore. Meglio eseguire una posizione corretta, allungando poco alla volta il tempo di mantenimento, piuttosto che eseguire movimenti bruschi sbagliati e forzare il proprio corpo.
La sensazione di allungamento deve essere piacevole: in caso di fastidio meglio fermarsi. Se si soffre di particolari dolori fisici il consiglio è concentrarsi sugli asana più rilassanti e semplici, avvicinandosi con calma a quelli più complicati.
Bitilasana in sanscrito significa letteralmente posizione della mucca. Si esegue in quadrupedia, inspirando e spingendo la pancia verso il basso. Contemporaneamente si apre il petto, si rivolge lo sguardo verso l’alto e si inarca la schiena verso il basso. Questa posizione viene eseguita in sequenza con la posizione del gatto, che al contrario, presenta una curvatura della schiena verso l’alto e testa rivolta al pavimento.
Questa posizione è nota come posizione della gru. Una volta accovacciati a terra poggiare le mani davanti e sollevare il bacino, piegando le ginocchia e staccando da terra i talloni. Il peso del corpo va delicatamente portato in avanti, proprio sulle mani. Importante per stabilizzare la posizione è contrarre bene i muscoli addominali.
La posizione di partenza è seduta, con un cuscino o una coperta piegata sotto i glutei, così da alzare leggermente i fianchi. Portare il piede destro sul ginocchio sinistro e infilare il piede sinistro sotto il ginocchio destro. Tenere i polpacci paralleli uno sull’altro e le caviglie flesse, spingendo le ossa del bacino verso il basso. Inspirando il torace si solleva ed espirando ci si piega in avanti, fino a toccare il pavimento con la fronte. Questa si chiama posizione della statua di fuoco.
Partendo in quadrupedia allungare le mani in avanti, aprendo bene le dita per ampliare la base di appoggio. Con i piedi ben piantati a terra sollevare le ginocchia e i glutei, come se ci fosse un filo invisibile a tirarli verso l’alto. I talloni devono toccare il pavimento o comunque essere sollevarti il meno possibile. La testa è posizionata tra le braccia, ben tese, allineata con la colonna vertebrale: ecco la posizione del cane a testa in giù.
Il perineo o pavimento pelvico convoglia buona parte dell’energia, infatti nello yoga è chiamato mula (radice). Dà sostegno al tronco, consente di coordinare i movimenti con elasticità, è un “secondo diaframma” perché coinvolto nella respirazione.
Per dare tono ai muscoli della zona perineale c’è, appunto, mula bandha, una contrazione che si pratica in alcune posizioni asana. Il pavimento pelvico è il muscolo che sostiene gli organi soprastanti (vescica, utero, parte finale dell’intestino) dunque è importante che mantenga tono ed elasticità. Come tutti i muscoli va incontro a rilassamento portando disturbi di varia entità, anche nelle donne giovani, dall’incontinenza urinaria al prolasso.
La posizione del saluto reverenziale delle otto parti è strutturata in modo da avere otto punti del corpo che toccano il pavimento: punte dei piedi, ginocchia, petto, mento e mani. Partendo sdraiata a terra prona muoviti in avanti fino a posizionare le braccia perpendicolari al suolo. Poi solleva il dorso dei piedi lasciando a terra le sole dita e piega le ginocchia. La zona pelvica è innalzata dal suolo: si può procedere con le contrazioni mula bandha.
Anche questa asana, la posizione del ponte contratto, è adatta per essere abbinata al mula bandha. Prevede la posizione supina come partenza, con braccia lungo il corpo. Piegare le ginocchia e avvicinare i talloni il più possibile alle natiche, quasi a voler afferrare le caviglie. I piedi vanno tenuti paralleli e distanziati tra loro, poi premendo le piante dei piedi a terra alzare i fianchi, inarcare la schiena e sollevare la zona pelvica, contraendo i muscoli della schiena, delle natiche e delle cosce. L’ultimo a sollevarsi è il petto, che si alza verso il mento formando un arco continuo lungo tutta la spina dorsale.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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