Un’anomala dilatazione permanente delle vene superficiali delle gambe porta alla comparsa di quelle chiamate vene varicose (o varici), che appaiono come rigonfiamenti allungati e tortuosi al di sotto della cute, visibili a occhio nudo.

Il disturbo interessa soprattutto gli arti inferiori e solitamente genera una fastidiosa sensazione di stanchezza alle gambe. Spesso sono associate anche alle cosiddette vene a ragnatela, cioè i capillari dilatati.

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Vene varicose: le cause

La comparsa di vene varicose è riconducibile a un problema di debolezza delle pareti delle vene più superficiali, che perdono elasticità, si allungano e si allargano. Stirandosi, necessitano di adattarsi allo spazio a loro disposizione, quindi si attorcigliano.

Trascorrere molto tempo in piedi è un fattore che incide negativamente, soprattutto nei soggetti predisposti, in quelli obesi o più avanti con l’età. Stare in posizione eretta, infatti, fa sì che il sangue venga spinto in basso. La dilatazione delle vene porta alla separazione delle cuspidi valvolari, quindi il flusso del sangue non viene bloccato, anzi, riempie le vene dilatandone ulteriormente le pareti.

Vene varicose: perché colpiscono più le donne?

A volte compaiono in concomitanza con la gravidanza, periodo in cui il volume del sangue materno aumenta per supportare la crescita del feto. Quest’ultima diventa rilevante soprattutto negli ultimi mesi di gestazione, quando il peso del nascituro grava sulle vene delle gambe esercitando maggiore pressione.

Le vene varicose associate alla gravidanza di solito scompaiono nel giro di 2-3 settimane dal parto, senza bisogno di alcun trattamento.

Vene varicose: sintomi

Vene varicose
Fonte: iStock

I segnali da non sottovalutare, per riconoscere se si è in presenza di vene varicose, sono:

  1. più che dolore, sensazione di stanchezza, formicolio o prurito agli arti inferiori;
  2. crampi notturni al polpaccio;
  3. gambe gonfie.

In un secondo momento possono comparire macchie scure dovute alla fuoriuscita di sangue dalla vena oppure arrossamenti e lesioni, perché il prurito spinge a grattarsi.

Vene varicose: come prevenirle?

Humanitas sottolinea che non esiste un vero e proprio metodo per prevenire le vene varicose. Certo, però, ci sono degli accorgimenti che, adottati nella vita di tutti i giorni, possono essere di grande aiuto. Uno stile di vita sano ha effetti positivi sulla circolazione sanguigna e sul tono muscolare e comprende:

  • attività fisica costante;
  • dieta equilibrata e bilanciata;
  • controllo del peso;
  • uso contenuto di tacchi alti;
  • accortezza nel non trascorrere troppo tempo seduti o in piedi.

Per quanto riguarda l’alimentazione, nello specifico, alcune linee guida molto precise sono quelle fornite dalla Fondazione Veronesi:

  • inserire nella dieta molti cibi ricchi di fibre;
  • contenere l’uso di sale e condimenti;
  • bere acqua ricca di potassio;
  • non eccedere con le spezie, che stimolano l’infiammazione e la dilatazione delle pareti delle vene;
  • ridurre i cibi troppo salati (pesce affumicato, insaccati), perché favoriscono la ritenzione idrica e il gonfiore delle vene;
  • preferire più spuntini frequenti a pochi pasti abbondanti;
  • cuocere i cibi in modo semplice, limitando invece la frittura.

Vene varicose: rimedi

Dalle vene varicose non si guarisce e anche la strada chirurgica, dunque la loro asportazione, non assicura che non se ne possano nel tempo formare di nuove.

Il trattamento è volto principalmente ad alleviare i sintomi, a prevenire complicazioni e a migliorare la parte estetica, che può creare disagio.

Un grande aiuto arriva dalle calze elastiche a compressione graduata, che agiscono comprimendo le vene e impedendo il loro allungamento, riducendo anche eventuali dolori. L’utilizzo delle calze è indicato soprattutto a chi vuole evitare procedure chirurgiche o terapie più complesse, come possono essere la terapia sclerosante (chiusura delle vene) o la laserterapia (un fascio luminoso continuo ad alta intensità che agisce sui tessuti).

Vene varicose: l’intervento chirurgico

Tra i rimedi c’è anche, come suggerisce, Manuale MSD, la strada chirurgica.

L’intervento viene effettuato sotto anestesia generale e consiste proprio nella rimozione delle vene varicose, eseguendo delle incisioni. Questa asportazione non compromette in alcun modo la circolazione o il lavoro delle vene profonde, perché sono queste, a differenza di quelle superficiali, che svolgono un ruolo più importante nel ritorno venoso al cuore.

L’intervento, però, non esclude al 100% la possibilità che non si formino nuove vene varicose.

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