Vedere strisce davanti agli occhi o specie di filamenti è pericoloso?
Vedere strisce davanti agli occhi o specie di filamenti è molto comune, non c'è da preoccuparsi, benché in alcuni casi sia opportuno chiedere consiglio a un oftalmologo.
Vedere strisce davanti agli occhi o specie di filamenti è molto comune, non c'è da preoccuparsi, benché in alcuni casi sia opportuno chiedere consiglio a un oftalmologo.
Solitamente capita quando si fa un movimento di scatto con la testa o quando si guarda una superficie uniformemente bianca o molto luminosa. Sicuramente in queste condizioni è capitato a tutti di vedere strisce davanti agli occhi o di vedere filamenti che offuscano la vista.
Il fenomeno ha un nome scientifico preciso: si tratta delle cosiddette muscae volitantes, ossia mosche volanti, condizione che va anche sotto il nome di miodesopsia. Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Forma allungata, forma a ragnatela, filamenti, puntini luminosi, strisce, macchioline frastagliate: il fenomeno delle mosche volanti si manifesta in modo diverso. Ma solitamente la condizione di partenza è lo sguardo puntato su una superficie uniformemente chiara o molto luminosa: anche una semplice parete bianca o il cielo azzurro.
In realtà dal punto di vista “fisico” questi filamenti sono composti, nel dettaglio, da pulviscolo e da agglomerati di proteine e globuli rossi che si accumulano nell’umor vitreo. Quest’ultima non è altro che la sostanza gelatinosa che “galleggia” nel nostro occhio. Quando questi corpuscoli dalle microscopiche dimensioni vengono colpiti dalla luce, proiettano la loro ombra sulla retina, originando il disturbo e dando la sensazione visiva di corpi fluttuanti dentro l’occhio, che si spostano nel nostro campo visivo. Le mosche volanti non sono, insomma, corpi esterni all’occhio.
Da ciò si evince che non si tratta di qualcosa di preoccupante, per lo meno se accade sporadicamente; non hanno dunque alcun significato patologico il più delle volte.
Certamente il fenomeno si manifesta di più in persone di età superiore ai 50 anni, perché è strettamente legato all’invecchiamento della persona. Il passare degli anni porta alla formazione di accumuli di proteine; inoltre tra i 50 e i 75 anni l’umor vitreo è soggetto a contrazioni che causano lo sfregamento della retina, che viene così stimolata dando l’illusione di lampi o oggetti in movimento nel campo visivo.
Rientrano tra i fattori scatenanti anche la miopia e il diabete. Sono, invece, cause meno comuni ma più gravi: il distacco o la lacerazione della retina, il distacco o l’infiammazione dell’umor vitreo.
Se il fenomeno è occasionale e limitato non c’è da preoccuparsi, tuttavia a volte la miodesiopsia potrebbe essere indice di una diversa e più specifica patologia vera e propria, anche grave.
Infatti può anche capitare che il disturbo sia accompagnato da dolore: in questo caso potrebbe essere in corso una lacerazione della retina con o senza distacco che va immediatamente trattata. Inoltre, se fanno la loro comparsa anche fastidiosi lampi di luce davanti agli occhi, difficoltà nel percepire i contorni degli oggetti nitidamente, perdita della visione periferica, è bene consultare quanto prima uno specialista, perché potrebbe essere sintomo di malattie retiniche o addirittura tumori.
Il disturbo può anche comparire in seguito alla chirurgia della cataratta.
A valutare la situazione ci pensa non tanto l’oculista quanto l’oftalmologo: è il medico specializzato nel trattamento (chirurgico e non) dei disturbi oculari. Se c’è in corso un’infezione, per esempio, si procede con un test approfondito per identificare gli organismi patogeni che l’hanno causata. Talvolta si può procedere con vitrectomia: si usa un ago cavo per asportare l’umor vitreo dall’occhio e sostituirlo con acqua salina.
A volte si può procedere col laser, per dissolvere i corpi mobili e ridurli in frammenti più piccoli. Ma queste ultime due soluzioni entrano in gioco solo se i corpi mobili compromettono la buona visione a causa della loro grandezza o del loro numero.
Solitamente non c’è alcuna interferenza con lo svolgimento delle normali attività quotidiane dunque il fenomeno non richiede alcun trattamento medico o chirurgico, perché vi si può convivere. Un consiglio prezioso è semplicemente bere tanta acqua: una buona idratazione contrasta infatti la condensazione dell’umor vitreo.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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