Tumori ai polmoni nei non fumatori: perché sono in aumento e cosa sapere

La ricerca scientifica al lavoro per individuare i fattori di rischio dei tumori ai polmoni nei non fumatori: sono colpite moltissimo le donne asiatiche, ma l'incidenza è significativa anche nelle donne di tutto il mondo e negli uomini.

Le certezze di fronte alla scienza sono spesso il nostro punto fermo in un mondo che gira. Ma talvolta quel punto fermo non lo è per sempre: lo può essere con la matematica, con la chimica, con la fisica e con la biologia (o almeno con i principi di base), ma non sempre con la medicina. Un corpo nel vuoto si muove in ogni tempo alla stessa velocità, ma ciò che sappiamo sulle cellule e sulle malattie cambia. Cambiano i virus, cambiano le cellule a causa delle mutazioni, cambiano i nostri stili di vita e le cause esterne che influiscono sulla nostra salute. Un tempo pensavamo che il tumore al polmone colpisse solo i fumatori, adesso l’incidenza sui non fumatori è qualcosa che sta invitando gli scienziati a riflettere. E a studiare.

Tumori ai polmoni nei non fumatori: un fenomeno in crescita

C’è un articolo del New York Times pubblicato a luglio 2025 che esamina la questione, ricordando come la riduzione del consumo di sigarette abbia influito positivamente sull’incidenza del tumore al polmone in fumatori non forti o ex fumatori. Tuttavia una forbice tra il 10 e il 25% di questa malattia si verifica anche tra i non fumatori, e la percentuale stimata sale fino almeno al 50% tra le donne di origine asiatica. Come detto, i ricercatori stanno provando a capire le cause del fenomeno, interrogandosi sul possibile ruolo dell’inquinamento ambientale, delle mutazioni genetiche e di altri fattori di rischio.

Fattori di rischio nei non fumatori: inquinamento, radon, genetica

Quando parliamo di tumori, ancora oggi non parliamo di cause dirette note, ma parliamo di fattori di rischio. E uno dei fattori di rischio al vaglio degli studiosi è proprio l’inquinamento ambientale: la dottoressa Maria Teresa Landi del National Cancer Institute sta infatti esaminando i modelli di mutazione nei genomi del cancro tra i non fumatori e l’incidenza trovata è maggiore in luoghi con livelli elevati di inquinamento atmosferico come Hong Kong, Taiwan e l’Uzbekistan. In pratica è stato trovato che l’inquinamento può danneggiare il Dna e può accelerare la divisione cellulare, aumentando così il rischio di cancro.

Un altro fattore di rischio è di natura genetica. È stato infatti trovato che che la familiarità con il tumore al polmone non è troppo dissimile dalla familiarità che si riscontra con altri tipi di cancro. In altre parole chi aveva un genitore fumatore che è morto di tumore al polmone, anche se non fuma, ha più probabilità di contrarre lo stesso tumore rispetto a un’altra persona che, a parità di condizioni, aveva entrambi genitori non fumatori. Questo accade sostanzialmente perché nei genitori è già avvenuto un cambiamento nel genoma, nel caso siano stati fumatori: e questo spiegherebbe perché l’incidenza del cancro ai polmoni tra gli under 50 e più alta tra i non fumatori rispetto ai fumatori. Tra gli altri fattori di rischio si annoverano anche l’esposizione a sostanze nocive, dal fumo passivo al radon, dall’amianto all’acido aristolochico, fino ai fumi degli oli da cucina combinati con una storia pregressa di malattie polmonari.

Tumori ai polmoni nei non fumatori: i sintomi silenziosi

Purtroppo non ci sono grandi sintomi da tenere sotto controllo. Tuttavia se state salendo giusto un paio di rampe di scale e avete il fiato corto, ma non presentate caratteristiche tali da giustificarlo come per esempio un sovrappeso, oppure se mentre siete a riposo avvertite un sibilo interno al torace, è molto probabile che dobbiate andare al più presto da un medico o una medica. In generale rivolgetevi a un aiuto specialistico per tutte le domande del caso.

Diagnosi precoce: test, screening e nuove tecnologie

Stesso discorso per la diagnosi precoce del tumore al polmone: dato che non ci sono grandi sintomi evidenti, è meglio effettuare degli screening periodici, che possono dipendere o meno dai fattori di rischio. Se vostra madre è stata una fumatrice morta di cancro al polmone, se siete stati esposti all’amianto, se per qualche ragione siete stati esposti a un forte inquinamento atmosferico: effettuate un check-up completo ogni tot mesi – il periodo è da concordare con lo specialista scelto da voi – e gli esami effettuati devono comprendere una tac. Purtroppo spesso il cancro ai polmoni non viene diagnosticato fino a quando non è in fase avanzata.

Tumori e genere: le donne colpite più dei maschi tra i non fumatori

Come detto sono le donne di origini asiatiche non fumatrici a essere più esposte, a parità di condizioni, al rischio di cancro al polmone rispetto agli uomini asiatici e alle donne provenienti da altre parti del mondo. Non se ne conosce ancora la ragione, ma si sta studiando la questione nell’ambito della ricerca genetica e relativa all’inquinamento ambientale.

Cosa dice la ricerca: numeri aggiornati e nuove ipotesi

La ricerca è in fieri, e ha che fare con tutto ciò che abbiamo spiegato finora. Vi abbiamo anche detto quale sia l’incidenza del tumore ai polmoni fra non fumatori e in particolare come cambia per le donne di origine asiatica: a Taiwan il cancro ai polmoni è stato riscontrato nel 2,6% dei pazienti che presentavano fattori di rischio e con un’età tra 55 e 75 anni. Questo studio è stato realizzato per capire se fosse necessario istituire uno screening di routine, cosa che è stata fatta. Questo numero percentuale è stato confermato da uno studio condotto da la dottoressa Elaine Schum del Nyu Langone Health, la quale ha lavorato su donne asiatico-americane, riscontrando gli stessi tassi di cancro invasivo. Bisogna attendere, ma sembra proprio che gli scienziati e le scienziate di tutto il mondo vogliono vederci chiaro e speriamo ci riescano al più presto.

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