Hai paura di fare un bagno al mare? Potresti soffrire di talassofobia

Solo chi soffre di talassofobia può sapere quanto sia difficoltoso anche solo godersi una vacanza al mare o passeggiare sulla battigia. Vediamo insieme quali possono essere le cause di questa paura delle profondità marine.

Ci sono persone che si sentono un tutt’uno con l’acqua. Per loro l’arrivo dell’estate (e delle tanto agognate vacanze) ha un significato ben preciso: giornate di svago in spiaggia, armati di telo e ombrellone, e soprattutto lunghi bagni in mare.

Poi esiste chi, a sentir menzionare la parola “mare”, prova un forte senso di vertigine e manifesta segnali riconducibili a un attacco d’ansia. Con molta probabilità questi sintomi possono essere ricondotti alla talassofobia, un disturbo che, come vedremo, può avere ripercussioni piuttosto pesanti quando ci si trova ad alloggiare in una località balneare.

Significato di talassofobia

talassofobia
Fonte: Foto di Blaque X da Pexels

Secondo quanto riportato dal vocabolario Treccani, la talassofobia consiste in una “paura ossessiva del mare, dei bagni marini e della navigazione“. Ciò che più terrorizza è soprattutto la paura dell’ignoto, di ciò che sostanzialmente potrebbe celarsi nelle profondità dell’acqua.

Questo termine ha origine dal greco antico, ed è risultato dell’unione tra il termine “talasso” (che indica, in generale, ciò che ha a che fare col mare) e “phóbos“, ovvero paura.

Proprio per la sua stretta appartenenza al mondo marittimo, questo disturbo presenta delle differenze rispetto all‘idrofobia.
Quest’ultima, difatti, riguarda un’avversione esagerata e morbosa nei confronti dell’acqua in sé e talvolta di altri liquidi: per certi versi si tratta di qualcosa di più radicale e subdolo.

Talassofobia: le possibili cause

Noi, sviluppandoci nei primi mesi nel liquido amniotico, custodiamo sin dalla nascita una familiarità innata verso l’acqua.
Si pensa che per questo motivo alcuni amino particolarmente lasciarsi andare e galleggiare sulla superficie marina: questo abbandono dei sensi per loro viene naturale.

Diversi psicologi e studiosi hanno cercato di capire le motivazioni che provocassero l’insorgenza della talassofobia, di questa paura irrazionale e, per certi versi, innaturale.

La persona talassofobica tipica, parlando più strettamente di psicologia, ha un carattere ansioso.
In particolare le risulta faticoso lasciarsi andare nell’esplorazione di sé stesso, e teme costantemente di venire intrappolata in situazioni che possono sfuggire al suo controllo (per questo fatica a fidarsi degli degli altri).

L’acqua per loro rappresenta questo: un luogo arcano e pericoloso, di cui non hanno familiarità e che in caso di inconvenienti non possono trovare un solido appiglio. È come percepissero l’oscurità e la profondità della loro stessa anima rispecchiata negli abissi dell’oceano.

Talassofobia: come curarla

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Fonte: Foto di Asad Photo Maldives da Pexels

Anche se si tratta soprattutto di un problema psicologico, non sempre si rivela necessario un percorso di cura da uno specialista. Spesso si è in grado di ricondurre la nascita di questa fobia a una motivazione ben precisa, e sulla quale si può provare a lavorare.

Nella maggior parte dei casi, pare che il migliore consiglio per superare questo disturbo consista nell’incoraggiare il talassofobico a prendere sempre più confidenza verso il mondo marino, con pazienza e senza forzature.

Per esempio Filippo Maria Negroni, su un articolo pubblicato sul Blog Sangue Blu, racconta di come abbia avuto origine questa sua paura irrazionale verso il mare aperto.
Il tutto ha avuto origine quando aveva appena 6 anni:

Dopo un’attenta auto-analisi sono giunto alla conclusione che la mia paura dell’acqua sia dovuta alla visione di un film in particolare, visto e rivisto in giovane età fino alla nausea poiché considerato un vero e proprio colossal del grande schermo. Sto parlando del film Titanic (1997) con protagonisti Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.
[…]
Non è difficile intuire che la scena dell’affondamento possa aver giocato un ruolo chiave durante la concretizzazione della mia fobia.

Non si tratta di un caso isolato: è ormai entrata negli annali la psicosi collettiva registrata nel 1975 in seguito all’uscita nei cinema americani del film “Lo Squalo“, che ha fatto nascere nei suoi spettatori la paura nei confronti del mare e di questo spaventoso abitante degli abissi.

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