Con il termine generico di influenza intestinale si indicano in realtà diverse malattie che colpiscono l’apparato gastrointestinale, manifestandosi con sintomi come vomito e diarrea. La causa più frequente dell’influenza intestinale sono sicuramente virus appartenenti a diverse famiglie, e il nome medico per indicare tali patologie è gastroenterite virale.

Tra le famiglie di virus causa dell’influenza intestinale ci sono il rotavirus, il norovirus, il sapovirus, l’astrovirus e l’adenovirus. I norovirus colpiscono in genere ogni fascia d’età, mentre le altre famiglie di virus sono più comuni nei bambini al di sotto dei cinque anni.

L’influenza intestinale è contagiosa, e la trasmissione avviene principalmente via oro-fecale, e tra i fattori di rischio ci sono indubbiamente l’età (bambini e anziani sono più soggetti al contagio rispetto agli adulti), la famigliarità (alcune ricerche sostengono che ci siano soggetti siano maggiormente predisposti a contrarre l’’influenza intestinale), l’utilizzo di antibiotici, il contatto con i bambini o un sistema immunitario indebolito.

La contagiosità di un malato è naturalmente maggiore durante la fase acuta della malattia, ma diversi studi hanno rilevato che, ancor prima di manifestarne i sintomi, si possa essere contagiosi, e addirittura possono essere contagiose anche persone che non sviluppano la malattia.

I sintomi prevalenti dell’influenza intestinale

influenza intestinale sintomi
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Naturalmente i sintomi più comuni dell’influenza intestinale sono nausea, vomito e diarrea; specificatamente in relazione ai diversi gruppi di virus, poi, si può dire che i norovirus, la cui incubazione è mediamente di un giorno (12-72 ore) si presentano non solo con vomito e diarrea, ma anche con dolori addominali, brividi, disidratazione, inappetenza, mal di testa, malessere generalizzato. Nel caso dei rotavirus, invece, la cui incubazione è di circa 2 giorni, i sintomi più frequenti rilevati sono disidratazione, dolore addominale, inappetenza, mal di testa, malessere e nausea.

Influenza intestinale in gravidanza

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L’influenza intestinale in gravidanza non è rara e, in caso di sua comparsa, il consiglio migliore è concedersi del riposo. Nella maggior parte dei casi l’influenza intestinale durante la gestazione non ha conseguenze negative sul feto, ma in ogni caso è importante mantenersi idratate, assumendo acqua e sali minerali, per compensare quelli persi con vomito e diarrea, o assumere paracetamolo in caso di febbre o dolori.

Cosa mangiare in caso di influenza intestinale

influenza intestinale cosa mangiare
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Ancora più importante del cosa mangiare è il cosa bere: è estremamente necessario, infatti, evitare la disidratazione. Esistono, a tal proposito, soluzioni saline che però devono essere acquistate previo consulto medico. Per il resto si deve bere moltissima acqua, da integrare eventualmente con succo di mela o bevande calde. Un rimedio naturale particolarmente efficace è l’acqua di bollitura del riso, nota per le sue proprietà astringenti. Molto utili sono anche i fermenti lattici, che riequilibrano la flora intestinale.

Se ci si sente in grado di mangiare si può concedersi alimenti semplici come la pastina in brodo, pasta o riso, evitando alimenti grassi e dolci, che aumenterebbero le scariche di diarrea. Sì alle fette biscottate, da evitare rigorosamente invece i grassi, la carne, i fritti, i latticini e i cibi ricchi di fibre. Seguire una dieta di questo genere dovrebbe aiutare a far scomparire il disturbo nel giro di 2 o 3 giorni, ma se la diarrea dovesse persistere, o se le feci fossero particolarmente liquide, presentassero sangue e mucosità, occorre consultare il proprio medico che, nei casi più gravi, potrebbe optare per l’idratazione endovenosa.

Certo, non sarà il migliore dei menu, ma il rimedio che una volta veniva definito “mangiare in bianco” rimane senza dubbio il più indicato per cercare di risolvere il problema, evitando che il vomito e la diarrea perdurino. Si tratterà di rinunciare per qualche giorno appena a pizza, pasta e a tutto quello che ci piace di più, ma si tratta di un sacrificio assolutamente minimo, per risolvere il fastidioso problema.

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