“Fai la brava bambina è una frase che echeggia ancora nella mente di ogni donna. Durante l’infanzia si è cresciute con l’idea di dover essere all’altezza delle aspettative in una società che tende a mettere al primo posto i desideri e le ambizioni maschili: così per avere il proprio spazio nel mondo si deve essere mogli amorevoli, madri responsabili e donne desiderabili, calme e sottomesse. Niente di più falso.

Questa concezione, col passare del tempo, viene sempre più contrastata ma molte donne ne soffrono ancora gli effetti sviluppando la sindrome della brava bambina, ovvero quel sistema di comportamenti interamente pilotati dalla necessità di approvazione che annulla interamente l’individualità.

Cos’è la sindrome della brava bambina?

La dottoressa Francesca Pardo ne definisce i tratti psicologici in modo chiaro:

La sindrome della brava bambina porta le persone che ne soffrono ad avere comportamenti accomodanti, adattandosi alle richieste esterne, soprattutto se queste provengono dai familiari, mettendo in secondo piano i propri bisogni e desideri e in primo piano i bisogni degli altri.

La necessità di accontentare le altre persone e non deludere le loro aspettative diventa più importante di qualsiasi altro desiderio o necessità personale. Chi soffre di questa sindrome infatti, cerca costantemente l’approvazione, evitando in tutti i modi il conflitto e qualsiasi circostanza che possa generalo per garantire sempre quiete e tranquillità.

Questo atteggiamento passivo è accompagnato anche da un senso di inadeguatezza che può portare alla comparsa di malattie psicosomatiche, come mal di testa frequente, insonnia o dermatiti.

Sindrome della brava bambina: le cause

Le cause che portano allo sviluppo della sindrome della brava bambina sono da ricondurre all’infanzia e al rapporto con i genitori. Da piccoli infatti il comportamento è influenzato dalla ricerca di amore e approvazione: mamma e papà sono contenti se la bimba si comporta bene e si arrabbiano quando fa i capricci o combina le marachelle.

Vedendosi in qualche modo “negato” l’amore dei genitori che la rimproverano, la bambina pur di ottenere nuovamente l’approvazione inizierà a modificare il suo comportamento, reprimendo tutte quelle esternazioni che mamma e papà disapprovano.

Tenendosi dentro i suoi reali sentimenti ed intenzioni, la bambina sopprime la sua parte più spontanea o addirittura crea inconsapevolmente un “sé” alternativo pur di compiacere. Questo meccanismo avrà delle ripercussioni importanti sulla sua vita da adulta e che la costringerà a fare i conti con delle complesse conseguenze psicologiche.

Ma la sindrome della brava bambina si è sviluppata anche a causa di una società ancora oggi tendente alle discriminazioni e al maschilismo: infatti l’imprinting culturale e di costume ha un impatto profondo sulle donne di domani. Questo tema viene affrontato nel libro Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire scritto a quattro mani da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, fautori del progetto Tlon che abbiamo avuto il piacere di intervistare.

In queste pagine si scopre tutta la fatica di essere donne attraverso figure emblematiche del mondo mitologico e non: da Medea a Elena da Daenerys del Trono di Spade a Difred de Il racconto dell’ancella. Attraverso la riflessione filosofica degli autori emerge chiaramente come nel corso della storia (e delle storie) le donne abbiano sempre dovuto fare i conto con un mondo maschilista che vuole metterle a tacere soffocandone i sogni e le ambizioni perché irrilevanti a prescindere.

Le protagoniste analizzate nel libro mostrano tutte le sfaccettature del femminile spronando i lettori a comprendere da un lato le difficoltà di essere donna (nei più svariati contesti) e dall’altro svelando tutte quelle qualità ed inclinazioni che invece che essere represse dovrebbero essere preservate in ogni donna.

Come riconoscere la sindrome della brava bambina

La sindrome della brava bambina si caratterizza per alcuni comportamenti specifici:

  • Non esprimere dissenso: In tutte le occasioni di confronto e di possibile dibattito la persona non manifesta mai il proprio dissenso, soffocandolo completamente ed evitando di far emergere qualsiasi emozione negativa;
  • Vivere alti livelli di ansia: L’ansia emerge quando viene criticata dagli altri o non riceve l’approvazione che vorrebbe soprattutto da parte della sfera maschile;
  • Le opinioni altrui sono più valevoli delle proprie: Chi soffre della sindrome della brava bambina si fida sempre delle opinioni altrui scartando le proprie. Un commento come: “Sei proprio permalosa”, viene preso come oro colato e scatena nella persona un profondo senso di colpa e di inadeguatezza che la spinge a chiedersi cos’abbia fatto di male e a sminuirsi senza razionalizzare il commento;
  • Cerca di riaffermare la propria immagine positiva: Questo si verifica soprattutto nei momenti in cui la bontà della sua persona viene messa in discussione, l’interlocutore si arrabbia o si pone in modo distaccato. Così chi soffre della sindrome della brava bambina farà di tutto per riaffermare nell’altro la sua integrità.

Sindrome della brava bambina: come superarla?

Per riuscire a superare la sindrome della brava bambina è necessario intraprendere un percorso psicologico incentrato su se stesse che in un articolo della dottoressa Luisa Fossati si sviluppa in 4 step:

  • Riconoscere come si alimenta la sindrome: Questo è il primo passo, comprendere e individuare gli atteggiamenti che alimentano la sindrome della brava bambina, come l’attribuzione di colpe che non si hanno o la totale sottomissione al giudizio altrui;
  • Accogliere positivamente i proprio bisogni: Non c’è niente di male nel manifestare bisogni e desideri, in quanto sono espressione della propria individualità. Pertanto è fondamentale riuscire a soffocare l’io autogiudicante che inibisce il proprio essere;
  • Esprimere il dissenso in maniera costruttiva: Avere un’opinione diversa non è un crimine, per esprimere se stesse è importante manifestarla liberamente instaurando un tipo di comunicazione che sia costruttivo ed efficace;
  • Accettare il rifiuto: Si tratta sicuramente dello step più difficile per chi sta cercando di superare la sindrome della brava bambina, ma riuscire ad accettare serenamente che non si può piacere a tutti e che le persone possono esprimere giudizi negativi sul proprio conto, sarà la chiave per la serenità interiore.

Entrare nell’ottica del cambiamento tramite un percorso psicologico strutturato è una buona base da cui partire, tenendo a mente che ciò che conta realmente è il proprio benessere e la propria autorealizzazione. Non è mai troppo tardi per iniziare finalmente a scegliere e ad agire per sé stesse, solo così sarà possibile iniziare a (ri)conoscersi.

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