Sindattilia: "Sono nata con le dita attaccate e ne ho fatto la mia unicità"

Quando le dita di mani e piedi sono attaccate si ha la sindattilia. È una malformazione non invalidante, con cui si può vivere tranquillamente, come ci ha raccontato Rebecca, che ha scelto un tatuaggio particolare per celebrare questa sua unicità.

Girando su Instagram ci ha colpito particolarmente un’immagine, questa.

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Un post condiviso da Rebecca (@pizzorebe) in data:

Rebecca ha scelto questo tatuaggio perché nella sua particolarità vede la sua unicità, e questa particolarità si chiama sindattilia.

Di cosa parliamo?

Sindattilia: cos’è?

La sindattilia è una malformazione congenita caratterizzata dalla fusione di due o più dita delle mani o dei piedi;  può essere parziale o totale, membranosa (dita palmate) o serrata (ovvero presentare una stretta fusione fino al margine distale). Può inoltre essere associata – ma non è assolutamente certo – ad altre anomalie quali brachidattilia (eccessiva brevità delle dita) o polidattilia (presenza di un dito soprannumerario).

La sindattilia può manifestarsi in forma isolata, ma in circa metà dei casi è ereditaria.

Quando la fusione interessa tutte le dita, viene definita anche “mano a cucchiaio”, mentre quando interessa tutte le dita dei piedi prende il nome di “piede palmato” .

Attualmente questa malformazione interessa un bambino su circa 3000, ovvero ha un’incidenza di 1 su 2000 nascite, ed è diffusa soprattutto tra i maschi.

Le cause della sindattilia

sindattilia
Fonte: web

La sindattilia ha cause non ancora del tutto note, ma può dipendere dalla presenza di un’anomalia nelle sviluppo dell’embrione, che si verifica tra la sesta e l’ottava settimana di gravidanza, quindi in maniera piuttosto rapida.

Come detto, benché possa comparire in maniera isolata, spesso viene definita “ereditaria”, laddove sia presente in altri membri della stessa famiglia, oppure se rientra nel quadro di una sindrome genetica molto complessa, che comporta anche altre anomalie. La sindattilia si manifesta moltissimo, ad esempio, nella sindrome di Apert o di Poland.

Se si sviluppa così precocemente, è possibile notarla durante le ecografie di routine in gravidanza? La risposta è sì, ma non sempre, dato che spesso risulta evidente solo alla nascita. Per comprendere appieno quale sia il grado di fusione, è necessario sottoporre il neonato a una radiografia.

L’intervento per la sindattilia

Se la sindattilia colpisce solo un piede e interessa solo la cute dell’arto, generalmente si sceglie di non intervenire chirurgicamente, dato che solo l’operazione è l’unico rimedio previsto per contrastare la sindattilia, prevista per separare tutti i tessuti coinvolti dalla fusione. Una volta intervenuti chirurgicamente l’arto viene immobilizzato dal gesso, e una volta rimosso nei tempi indicati, molto probabilmente il paziente dovrà sottoporsi alla fisioterapia specifica.

Per stabilire il momento migliore per eseguire l’intervento, è fondamentale tenere in considerazione alcuni fattori, ad esempio e più di tutto il grado di fusione e quali dita sono interessate da tale malformazione.

L’intervento può svolgersi già nei primi mesi di vita, in maniera tale da evitare problemi durante la crescita delle dita più lunghe, che potrebbero finire con l’essere deformate dalla fusione; tuttavia, quando si opera su un soggetto così piccolo, il problema può essere rappresentato proprio dalle dimensioni ridotte delle dita.

Se la fusione interessa le dita della mano, si può intervenire già a tre mesi di vita, specialmente nelle sindattilie che riguardano il pollice, l’anulare e il mignolo, mentre è preferibile aspettare l’età compresa tra i 2 e i 4 anni per intervenire chirurgicamente sulle altre dita.

La testimonianza di Rebecca

Proprio Rebecca, dalla cui foto ci siamo lasciati ispirare, ha voluto raccontarci cosa significhi vivere con la sindattilia che, nel suo caso, riguarda le dita di entrambi i piedi.

Sono nata così – ci spiega – Se ne è accorta mia nonna, ma il pediatra ha sempre sconsigliato di separare se non in caso di problemi nella deambulazione. Per fortuna non ne ho mai avuti, e nel mio caso mai stato un problema se non di estetica.

Già, a proposito di estetica: le chiediamo se non ci sia mai stato un particolare momento della sua vita in cui, anche sotto questo punto di vista, la sindattilia non abbia rappresentato un problema.

Quando avevo 18 anni avevo un pochino vergogna a mettere i sandali o comunque le scarpe aperte, perché esteticamente si può dire che non siano proprio bellissimi da vedere i miei piedi! Mi sono informata per farmi operare, ma come ho detto se non ci sono problemi di deambulazione l’operazione viene considerata di chirurgia estetica… Così ho optato per un tatuaggio e, insieme al mio tatuatore, abbiamo pensato di fare di un difetto qualcosa di particolare e unico!

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