Aveva già dato segnali importanti negli anni passati, ma oggi c”è l’ufficialità: la Scozia è il primo Paese al mondo a garantire l’accesso gratuito agli assorbenti, grazie al Period Product (Free Prevision) Bill, approvato nella giornata del 24 novembre dal Parlamento di Edimburgo.

Grazie al provvedimento le autorità locali avranno l’obbligo di fornire in maniera del tutto gratuita assorbenti o altri prodotti adatti al ciclo mestruale a chiunque ne abbia la necessità. Un primo tentativo, nel 2017, era stato fatto nella città di Aberdeen, estendendosi poi a ogni altra città del Paese, grazie alla proposta di legge lanciata dalla parlamentare laburista Monica Lennon per contrastare la cosiddetta “period poverty“.

Era infatti stato stimato che le donne arrivassero a spendere fino a 8 sterline – 9 euro circa – al mese in assorbenti e prodotti per le mestruazioni, escludendo, di fatto, le donne con un reddito basso. Le cose sono addirittura peggiorate nel periodo della pandemia e del lockdown, con un’indagine, condotta dal gruppo Women for Independence, che ha rivelato che quasi una donna su cinque, in questo periodo, ha sperimentato la “period poverty”.

Ma uno dei motivi per cui la legge è stata voluta riguarda anche l’abbattimento dello stigma sulle mestruazioni: secondo un sondaggio realizzato tra le adolescenti e le ragazze, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, addirittura il 71% di loro è imbarazzata all’idea di acquistare prodotti per il ciclo, mentre metà di loro ha saltato la scuola a causa delle mestruazioni.

Come detto, la Scozia è da tempo rivoluzionaria sotto questo punto di vista: se già da tempo gli assorbenti gratis erano distribuiti in università e scuole (modus operandi imitato nel 2020 anche dalla Statale di Milano), adesso lo saranno anche nei pub, nei bar e nei ristoranti.

Al progetto sono stati destinati complessivamente 9,2 milioni di sterline, pari a 10,3 milioni di euro, e verrà lasciata ampia discrezionalità a ciascuna delle 32 divisioni amministrative della Scozia, che potrà scegliere come mettere in pratica la legge. L’imperativo, però, è sempre lo stesso: mettere a disposizione assorbenti o alternative in maniera “ragionevolmente facile” a chiunque li richieda.

Speriamo che presto l’esempio scozzese possa essere imitato anche in altri Paesi; certo è davvero strano pensare che, mentre in Italia si discute ancora sulla tampon tax, in Scozia abbiano capito che il ciclo mestruale non è una scelta.

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