Prurito al seno: 10 cose che il nostro corpo cerca di dirci con questo fastidio
Il prurito al seno generalmente non è pericoloso, ma può essere fastidioso. Ecco da cosa può dipendere e cosa fare.
Il prurito al seno generalmente non è pericoloso, ma può essere fastidioso. Ecco da cosa può dipendere e cosa fare.
La parte visibile del seno comprende i capezzoli, l’areola e la mammella, ma l’anatomia del seno femminile è molto più complessa.
Sopra e sotto la superficie, infatti, possiamo individuare:
Per le donne e le persone con sesso femminile assegnato alla nascita, i seni sono sia funzionali (per l’allattamento al seno) che organi sessuali, la cui stimolazione può provocare piacere.
Nei periodi di sbalzi ormonali, e cioè prima del ciclo mestruale, capita di avere prurito al seno, prurito che passa da solo appena arrivano le mestruazioni e i livelli ormonali tornano ad essere regolari.
Tra le cause comuni del prurito al seno c’è la biancheria. A volte i tessuti sintetici, i pizzi e i merletti possono irritare la pelle del seno e provocare prurito e arrossamenti; in questo caso basta usare un reggiseno di cotone per far passare l’irritazione.
Arrossamenti, pruriti e bruciori possono essere provocati da saponi e cosmetici troppo aggressivi o che contengono ingredienti che non tolleriamo o ai quali siamo allergici. Basterà cambiare prodotto e utilizzare qualcosa di neutro e ipoallergenico.
Anche sudore e disidratazione possono provocare prurito al seno e sotto il seno. In questi casi il disturbo è solo cutaneo e dovrebbe sparire nel giro di qualche giorno, se persiste è meglio consultare il medico per farsi prescrivere qualche pomata che possa alleviare il fastidio.
Le patologie cutanee come la psoriasi o la dermatite possono colpire anche il seno e provocare arrossamenti e prurito. In questi casi bisogna curare il problema alla fonte, quindi trovare una cura per la patologia e poi tamponare i sintomi sul seno con creme specifiche o aloe vera.
Il prurito al seno può anche essere un sintomo di tumore e in particolare del carcinoma mammario. È abbastanza raro che un tumore si manifesti solo così, ma la prudenza non è mai troppa, soprattutto se al prurito è accompagnato un arrossamento esteso.
Una forma di tumore che si manifesta con il prurito al seno è la malattia di Paget, una rara forma di tumore che si riscontra solo nel 5% di tutti i tumori al seno. Questo tumore provoca dapprima prurito e poi lesioni, molto simili all’eczema, nel capezzolo e nell’areola mammaria. La malattia di Paget si origina dai dotti della ghiandola mammaria e tende a diffondersi all’epidermide sovrastante; in genere è localizzata e quindi si cura facilmente, a patto di non sottovalutare i sintomi, così da avere una diagnosi precoce.
Tra le cause abbastanza comuni del prurito al seno c’è la gravidanza: tra i primi sintomi ci sono proprio il dolore al seno e il prurito che sono causati dallo scombussolamento ormonale che si manifesta sin dalle primissime settimane di gestazione.
Il prurito al seno in allattamento è molto comune e si verifica quando si hanno i dotti lattiferi pieni, quando il bambino salta una poppata e il seno è pieno di latte. In questi casi si avverte un po’ di fastidio e di formicolio fino ad arrivare a dolore e prurito, sintomi che scompaiono appena il seno sarà svuotato. Nel caso in cui vi accorgiate che ci sono grumi, noduli, deformazione o dolore ai capezzoli è bene consultare il medico per assicurarsi che tutto sia nella norma.
Il prurito può essere provocato anche dalla mastite, una patologia infiammatoria batterica che può presentarsi durante l’allattamento e provocare molto dolore. Tra le cause più comuni c’è la stasi del latte, cioè l’accumulo del latte all’interno del seno, ma si può presentare anche come conseguenza di una ferita al capezzolo, ad esempio un piercing.
I rimedi per il prurito al seno sono strettamente correlati alle cause. Se il prurito è provocato da cause fisiologiche – allergie, sudore, tessuti sbagliati – basteranno dei rimedi naturali come impacchi, creme idratanti, aloe vera oppure indossare biancheria di cotone o di lino.
Nei casi in cui il prurito sia molto persistente o se sono presenti cause patologiche, invece, è meglio consultare il medico di base, ed eventualmente uno specialista, che potrà aiutarvi a individuare le cause e consigliare la terapia più adeguata.
Per ridurre il rischio di sviluppare prurito al seno è importante prestare attenzione alla biancheria intima, avendo cura di indossare un reggiseno della taglia corretta e, se la pelle è particolarmente sensibile, utilizzare solo tessuti morbidi e naturali evitando pizzi o reggiseni sintetici.
È altrettanto importante evitare di mantenere la zona umida, facendo attenzione a tamponare bene la pelle bagnata ed evitare di indossare reggiseni sportivi umidi dopo l’attività fisica. Fate attenzione anche ai prodotti cosmetici, preferendo saponi ipoallergenici e adatti anche alle pelli sensibili.
Infine, è importante effettuare regolarmente l’autopalpazione periodica del seno per escludere la formazione di noduli che possono indicare la presenza di elementi cancerosi e rivolgersi al medico se se ne rileva la presenza o se si osservano cambiamenti – come retrazione o estroflessione del capezzolo, presenza di secrezioni, pelle a buccia d’arancia o modifiche della forma del seno – che possono far sospettare la presenza di una neoplasia.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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