Perché dovresti sederti a mangiare sempre, anche quando sei di fretta

Spesso si ha troppa fretta per sedersi a mangiare, ma è profondamente sbagliato: ci possono essere delle ricadute negative sulla nostra salute.

Alcuni e alcune di noi potrebbero essersi ritrovati in più di un caso a desiderare una giornata di 48 (o più) ore. Potremmo usare una serie di luoghi comuni, dicendo che il tempo è tiranno, ma in realtà il vero problema è che la società in cui viviamo è estremamente frenetica: orari di lavoro improbabili, corse attraverso le città per portare a spasso il cane, aiutare eventuali figli con i loro percorsi scuola-sport-attività ludiche, fare la spesa. Anche quando si è in coppia non è facilissimo neppure incrociarsi e si termina la giornata felici che sotto di noi ci sia un letto. Ma ci sono due o tre momenti della giornata, in cui vale la pena prendersi il proprio tempo per una questione di salute: sono quelli dei pasti. E, se si è in coppia, in famiglia o in compagnia ancora meglio, perché ci si ritaglia contemporaneamente il tempo per stare bene insieme. Ecco i motivi per cui si sempre sedersi a mangiare.

Perché si mangia in fretta

Ognuno e ognuna di noi ha le sue ragioni. Ma fondamentalmente la ragione è che il tempo ci sembra sempre troppo poco per fare tutto e si sacrifica quello che appare meno importante, ma, come vedremo, è tutt’altro. Mangiare in fretta infatti non è una buona abitudine e vale la pena organizzarsi per invertire la tendenza, se è ciò che abbiamo adottato (probabilmente nostro malgrado o senza pensarci troppo su).

Cosa accade al nostro corpo quando mangiamo in fretta

Tutto ciò che noi facciamo viene processato dal cervello e interpretato dall’organismo, e anche nutrirsi in fretta (soprattutto senza sedersi a mangiare) non fa differenza: l’azione inizia già da prima, ovvero quando annusiamo i profumi del nostro piatto e vediamo cosa c’è dentro. Però quando si consuma un pasto di corsa, senza sedersi a tavola, magari ingoiando grandi morsi, il corpo malinterpreta cosa sta accadendo e quindi non è detto che i nutrienti vengano assorbiti e rielaborati nella maniera più salutare: è tutto collegato, ovvero sistema nervoso, stomaco e intestino. Lo spiega il gastroenterologo Jason Harper su Right As Rain:

Anche se è comodo, soprattutto nelle giornate più impegnative, mangiare al volo può causare gonfiore e picchi glicemici a causa dell’incapacità del corpo di digerire correttamente gli zuccheri e le proteine ​​che si riversano più in basso nell’intestino. Quando si mangia lentamente, si fornisce all’intestino una microiniezione di nutrienti, che vengono elaborati in attesa del lotto successivo. Questo dà all’intestino il tempo di scomporre le sostanze e processare i nutrienti.

È quindi importante fare tutto con calma, masticare bene, e prendersi il proprio tempo, tanto più che lo stomaco per comunicare il senso di sazietà non ci impiega meno di 20 minuti e si rischia di sentirsi affamati.

Cosa fare per mangiare nei tempi e nei modi corretti

Alcuni consigli per abbandonare la cattiva abitudine di mangiare in piedi e ingozzandosi quando si ha fretta:

  • cercate di avere un rapporto positivo con il cibo. L’alimentazione non è solo nutrimento, è piacere e talvolta anche socialità;
  • la fame può darci informazioni importanti. Non bisogna aspettare di sentire i morsi della fame, perché i tre pasti quotidiani, a meno che non siate in regime di digiuno intermittente, vanno rispettati. Alcuni nutrizionisti includono nel piano alimentare anche uno spuntino a metà mattina e una merenda a pomeriggio. Potrebbe essere utile impostare un timer sullo smartphone ogni tot ore, vale soprattutto per chi ha tanto da fare che si dimentica di mangiare;
  • organizzate e preparate i pasti. È un corollario sul rapporto positivo con il cibo. In questo modo non si rischia di ingollare cibo spazzatura all’ultimo momento, ma di razionalizzare l’alimentazione pianificando. E soprattutto consente di risparmiare tempo;
  • fatevi seguire da un nutrizionista o una nutrizionista. Se non riuscite a organizzarvi da soli, una consulenza professionale può aiutarvi non poco.
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