Nel mondo digitale contemporaneo le app di incontri hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si connettono, flirtano e cercano l’amore. Tuttavia, dietro la facciata apparentemente innocua di queste piattaforme, si nasconde un lato oscuro che può influenzare negativamente la salute mentale di alcuni utenti, in particolare coloro che lottano con disturbi del comportamento alimentare (DCA).

Una delle principali ragioni per cui le app di incontri possono peggiorare i disturbi alimentari è legata alle pressioni estetiche e agli standard irrealistici di bellezza che promuovono. Le immagini perfettamente ritoccate e filtri che popolano queste piattaforme spingono gli utenti a confrontare il proprio aspetto con ideali inarrivabili. Per chi soffre di disturbi alimentari come l’anoressia nervosa o la bulimia, questa esposizione costante a corpi “perfetti” può innescare un ciclo di insoddisfazione corporea e consolidamento di comportamenti di autosvalutazione.

Nello specifico, in uno studio pubblicato nel 2017 sulla rivista Body Image si sono confrontati i problemi di immagine corporea tra gli utenti di Tinder e i non utenti. “Gli utenti di Tinder hanno segnalato livelli di soddisfazione per il proprio corpo significativamente più bassi e una maggiore tendenza a confrontarsi con gli altri”, afferma lo studio, che ha aggiunto che il problema maggiore è lo swiping, ovvero il rifiuto (che avviene in pochi secondi) del proprio profilo in base alle immagini pubblicate.

“Gli utenti possono iniziare a sentirsi spersonalizzati, sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio aspetto e mettere in discussione il proprio valore, mentre allo stesso tempo tendono a pensare che potrebbe sempre esserci qualcosa di meglio dietro l’angolo”, dice il rapporto.

Secondo Zara Casañ, psicologa e docente presso l’Università di Carlemany, tali applicazioni possono generare “molta ansia sociale, ossia una paura intensa e persistente di essere osservati e giudicati dagli altri” in base agli irraggiungibili standard di bellezza contemporanei.

Emblematica è la storia di Paloma Martínez, che l’anno scorso si è iscritta a Tinder sperando di trovare l’uomo dei suoi sogni. Nonostante qualche like e qualche corrispondenza, dopo qualche giorno gli uomini con cui era in contatto hanno smesso di rispondere senza fornire alcuna spiegazione. “Mi sono chiesta: perché non c’è una vera connessione? Potrebbe essere una questione legata al mio aspetto fisico? Sono forse troppo grassa?“, si è interrogata. Tutti questi dubbi hanno cominciato a tormentarla, minando ulteriormente la sua già fragile autostima.

Uno studio condotto dalla Harvard School of Public Health, dal titolo “The Use of Dating Apps and Unhealthy Weight Control Behaviors Among a Sample of American Adults”, ha rivelato l’entità con cui gli utenti di applicazioni di incontri, come Tinder, sono più inclini a mettere a repentaglio la propria salute al fine di conformarsi agli ideali di bellezza predominanti.

La ricerca esamina l’associazione tra l’uso di app di appuntamenti e sei comportamenti dannosi per il controllo del peso, tra cui il digiuno, l’uso di lassativi, l’assunzione di pillole dimagranti, l’uso di integratori per la costruzione muscolare, il vomito autoindotto e l’assunzione di steroidi anabolizzanti. La conclusione è che coloro che frequentano le app di incontri hanno da 2,7 a 16,2 volte più probabilità di sviluppare disturbi alimentari.

L’esperto in psicologia, sessuologia clinica e autore de Il piccolo libro della seduzione, Luis Tejedor, spiega che nella sua pratica clinica prepara i pazienti ad affrontare saggiamente le richieste degli appuntamenti. “Insegniamo loro a selezionare foto autentiche che non compromettano la loro autostima. È fondamentale essere consapevoli dell’esposizione a cui si va incontro e dotarsi degli strumenti necessari per imparare a giocare in questo contesto”.

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