Vi piacerebbe dormire in palestra? O, meglio, avere una palestra in cui dormire. È l’ambizioso progetto del club britannico David Lloyd a Sidcup, dove è possibile svolgere i Nap-ercise, cioè gli esercizi di sonno. Ma andiamo con ordine. In queste strutture, è possibile svolgere un’attività abbastanza peculiare. In delle grandi stanze, sono posizionati dei letti con dei piumoni ed è lì che avviene gran parte dell’”attività”. Sì, perché, in pratica, dopo un quarto d’ora di stretching, ci si può dedicare a un pisolino di 45 minuti in una stanza con la temperatura ideale.

È un servizio interessante, soprattutto se si tiene presente di quale sia l’apporto di stress della nostra quotidianità. Viviamo in delle società in cui perfino i bambini sono stressati, e tutti, chi più chi meno, si ritrovano a fare i conti con la ricerca del buon riposo. Quello lanciato da David Lloyd è sicuramente un esperimento interessante, soprattutto tenendo presente che un sonnellino di giorno – non troppo lungo, ovviamente – aiuta moltissimo.

Quella dei club David Lloyd è concepita come una normale attività da palestra. Gli organizzatori sono abbastanza chiari (ma non troppo sui benefici del sonnellino): «I Nap-ercise rinvigoriscono la mente, migliorano l’umore e inoltre bruciano talvolta le calorie». In altre parole, con questa formula, molto astratta e molto vaga, nessuno si lamenterà di non essere dimagrito durante il pisolino. In ogni caso ci si spera, in vista della prova costume. Anche se, a dire il vero, ci sono fondamenti scientifici in quello che questo club fa, come riporta BoredPanda.

Secondo degli studi effettuati dall’Allegheny College in Pennsylvania, i partecipanti che fanno un sonnellino di 45 minuti durante la giornata sopportano lo stress meglio di coloro che non lo fanno. E uno studio diverso dell’università di Berkeley ha trovato che il sonnellino pomeridiano può incrementare la capacità di apprendimento del cervello. Quel che è certo è che queste peculiari palestre sanno vivendo davvero un successone. E con la tessera del club di Sidcup, si può accedere agli altri club del Regno Unito.

Non c’è bisogno di ricorrere alla scienza tout court per vedere qualcosa che possiamo comunque vivere sulla nostra pelle – in fondo la scienza in senso lato nasce proprio dall’esperienza e dall’osservazione dei fenomeni. Pensiamo a quel periodo dell’anno in cui cambia l’ora: a fine marzo ci sentiamo sempre un po’ scombussolati e cerchiamo di compensare, appena possibile, con un sonnellino pomeridiano, per poter affrontare al meglio la seconda parte della giornata. Certo, a quei lavoratori che non fanno orario continuato va meglio che ad altri. Le ore di luce che si allungano e il tepore della primavera fanno il resto: un sonnellino pomeridiano diventa spesso un bisogno per chi può, una necessità come il cibo e l’acqua.

Pensiamo poi a chi soffre d’insonnia, che magari può così tentare di recuperare un po’ di relax nel bel mezzo della giornata. Perché, in fondo, lo stress è un circolo vizioso: meno dormiamo più ci stressiamo, più ci stressiamo e meno dormiamo – chi soffre di insonnia lo sa bene. E allora ben venga l’iniziativa del club David Lloyd.

C’è però qualche punto interrogativo che è lecito sollevare. Certo, questi ambienti sono ottimali, i partecipanti hanno le mascherine e tutto il resto: ma riescono ad addormentarsi a comando? Per quanto l’iniziativa possa essere rilassante, è molto difficile che tutti riescano a trovare la pace dei sensi (e del sonno) in un luogo estraneo per giunta pieno di estranei. Immaginiamo che a questo punto urga un piccolo esperimento: provare di persona l’offerta di questa insolita palestra. Se mai ci capiterà torneremo a scrivervi quello che ci è capitato, ma intanto potete dirvi cosa ne pensate e se anche voi non nutrite qualche interrogativo simile.

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