Mestruazioni abbondanti: quando la menorragia può essere pericolosa
La menorragia è un disturbo che si accompagna a dolori forti e che causa mestruazioni particolarmente abbondanti. Si manifesta soprattutto in premenopausa.
La menorragia è un disturbo che si accompagna a dolori forti e che causa mestruazioni particolarmente abbondanti. Si manifesta soprattutto in premenopausa.
Si parla di menorragia in caso di mestruazioni abbondanti e quasi anomale, per la loro durata e per la quantità del flusso. Alcune donne, infatti, hanno perdite ematiche particolarmente copiose e che si prolungano ben oltre la media. Il più delle volte accade all’avvicinarsi della menopausa o durante la pubertà, quando l’asse endocrino deve stabilizzarsi e regolarizzarsi.
La diagnosi di menorragia passa attraverso l’esperienza della donna interessata, in base ai giorni di durata del ciclo, all’abbondanza del flusso, alla difficoltà di controllare le perdite durante la notte e fuori casa. Quantificare il numero di assorbenti utilizzati e la frequenza di macchie su lenzuola e abiti diventa un indice importante della gravità del fenomeno. Fondamentali sono certamente esami specifici come il Pap test, l’ecografia pelvica e transvaginale per valutare lo stato dell’apparato genitale interno, un’eventuale isteroscopia; in più emocromo per valutare il grado di anemia, test della coagulazione ed esami alla tiroide e agli ormoni.
Solitamente la menorragia si accompagna a:
Quando il sanguinamento anomalo si verifica al di fuori delle mestruazioni si parla invece di metrorragia.
Le mestruazioni abbondanti tipiche della menorragia possono derivare da diversi fattori:
Se un ciclo mestruale normale comporta la perdita di 20-40 ml di sangue, in caso di menorragia la quantità raddoppia (fonte: informazionisuifarmaci.it). Dunque la conseguenza più immediata è una carenza di ferro importante. In secondo luogo si corre il rischio di anemia, qualora l’emoglobina scendesse al di sotto del valore minimo di riferimento (che è 12).
A peggiorare le cose ci possono pensare condizioni come la fragilità capillare o come le alterazioni della tiroide e delle ghiandole surrenali.
I rimedi alla menorragia dipendono molto dalla causa scatenante. In caso di alterazione ormonale si può procedere con una somministrazione di progestinici o della pillola anticoncezionale. Sono farmaci efficaci anche gli antiinfiammatori non steroidei e gli antifibrinolitici, ma non sempre la strada farmacologica risulta vincente. In particolare, quando ci sono polipi o carcinomi si deve procedere chirurgicamente.
Le possibilità sono diverse a seconda della gravità della condizione. Si può procedere attraverso ablazione endometriale (riduzione della mucosa interna dell’utero), raschiamento (asportazione dell’endometrio) o addirittura isterectomia (asportazione dell’utero).
La menorragia interessa molte donne in premenopausa intorno ai 45 anni. Avvicinandosi alla menopausa il flusso mestruale diventa più irregolare (fino a scomparire) e più abbondante (anche 10 o 15 giorni.). Questo succede perché con un ciclo anovulatorio, cioè senza ovulazione, non c’è adeguata produzione di progesterone. Questo ormone stabilizza l’endometrio (mucosa che riveste l’interno dell’utero), lo compatta e facilita la sua espulsione, ma se non ce n’è abbastanza l’endometrio si sfalda in modo irregolare, provocando mestruazioni abbondanti.
L’endometrio si sfalda in modo anomalo anche quando c’è una stimolazione di estrogeni in accesso (condizione tipica delle donne in premenopausa), provocando il sanguinamento abbondante e prolungato.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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