Quante volte vi è capitato, dopo aver incontrato una persona nuova, aver conversato con un estraneo o magari con un nuovo partner al primo appuntamento, di pensare di non aver fatto una buona impressione? Se la risposta è «praticamente sempre», non preoccupatevi: succede (quasi) a tutti.

Il motivo? I ricercatori lo chiamano “liking gap”: scopriamo cosa è e come combatterlo.

Cos’è il liking gap?

Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori di diverse università statunitensi, tra cui Cornell, Yale, University of Pennsylvania e Essex,

in seguito alle interazioni, le persone hanno sistematicamente sottovalutato quanto piacessero ai loro interlocutori e quanto questi apprezzassero la loro compagnia, un’illusione che chiamiamo liking gap.

Con questo neologismo ci si riferisce quindi alla tendenza a percepire in maniera distorta quanto una nuova conoscenza o un interlocutore appena conosciuto ci abbiano apprezzato: solitamente, infatti, dice lo studio, piaciamo alle persone più di quanto immaginiamo.

Abbiamo osservato il liking gap man mano che gli estranei si conoscevano in laboratorio, mentre gli studenti del primo anno del college conoscevano i loro compagni di dormitorio e mentre membri del pubblico precedentemente estranei si conoscevano durante un seminario di sviluppo personale. Il liking gap persisteva in conversazioni di varia durata e durava anche per diversi mesi, mentre i compagni di dormitorio del college sviluppavano nuove relazioni. I nostri studi suggeriscono che dopo che le persone hanno conversazioni, sono apprezzate più di quanto non credano.

Liking gap: cause e origini

Questo percezione distorta può avere origine da diversi fattori. Sicuramente, dipende dal fatto che tutti noi tendiamo a essere eccessivamente autocritici e a ripensare di più a ciò che abbiamo detto, mentre le persone con cui parliamo tendono a non pensarci troppo. Spesso, siamo noi ad essere molto egocentrici e pensare che tutti ci giudichino, quando in realtà non è affatto così.

Prendiamo, ad esempio, il cosiddetto “spotlight effect” – che si verifica quando pensiamo che tutti ci guardino e giudichino più di quanto non stia accadendo nella realtà – o “l’illusione della trasparenza”, che ci porta a pensare che tutti sappiano esattamente cosa stiamo pensando quando in realtà non lo fanno.

Oltretutto, nelle conversazioni tendiamo a essere il più educati possibile, specialmente se si tratta di primi incontri, ma in molti casi questa gentilezza di facciata può far sì che le persone fraintendano quanto effettivamente piacciono all’altra persona.

Le conversazioni, inoltre, sono dinamiche complesse, fatte di segnali verbali e non verbali, che in molti casi non riusciamo a vedere e interpretare correttamente, ad esempio quando siamo troppo concentrati su cosa vogliamo dire dopo e ignoriamo ciò che la persona ci ha appena detto.

Rischi e conseguenze del liking gap

Pensare di non piacere a una persona, o essere convinti che non ci abbia apprezzato quanto in realtà ha fatto, potrebbe portarci non solo a essere inutilmente riluttanti verso questa nuova conoscenza, ma anche di avere un’opinione di noi stessi distorta e a chiuderci nei confronti degli altri o a mostrare una timidezza eccessiva.

Questo potrebbe portarci a rinunciare all’opportunità di iniziare o sviluppare relazioni personali che potrebbero rivelarsi piacevoli o collaborazioni reciproche utili per la nostra carriera.

Se nella vita questo può portarci a sentirci più infelici o più soli del necessario, nella vita lavorativa può condizionare anche i rapporti interni ai team, a essere più riservati del necessario – e quindi percepiti come distaccati o scostanti – o a non lavorare bene insieme, sfruttando al massimo le potenzialità reciproche.

Liking gap: come superarlo?

Superare il liking gap non è facile, proprio perché è connaturato al nostro modo di percepire il rapporto con gli altri, ma ci sono alcuni cambiamenti che possiamo fare per correggere lo sguardo distorto con cui guardiamo al modo in cui le persone ci vedono.

1. Non affidarti alle tue sensazioni, ma cerca dei riscontri

Invece di fare affidamento su quanto pensi che le persone ti apprezzino, prova a capire come gli altri ti percepiscano effettivamente. Cerca di parlare con amici o colleghi e chiedi loro: «Qual è stata la tua prima impressione di me quando ci siamo incontrati?», poi annota le loro risposte e cerca di trovare somiglianze e differenze.

2. Cerca di capire in tempo reale se le persone stanno apprezzando la tua compagnia

Quando incontri qualcuno di nuovo, cerca di mettere a tacere eventuali monologhi interiori che possono trasformarsi in insicurezza e cerca invece di rivolgere la tua attenzione all’altra persona, prendendo nota dei suoi segnali verbali. Sta facendo domande? È d’accordo con te? Si mostra interessata a quello che dici? Fai attenzione anche ai segnali non verbali: osservando il loro comportamento invece che focalizzarti sui tuoi pensieri, scoprirai che spesso puoi trovare segni più incoraggianti di quanto pensassi.

3. Abbassa le tue aspettative

La prima cosa da capire per superare il liking gap è molto semplice: la maggior parte degli estranei non avrà gli standard impossibili che fissiamo per noi stessi. Riuscire ad abbassare le nostre aspettative può permetterci di avere un’esperienza più piacevole quando incontriamo qualcuno di nuovo, e di prestare attenzione agli aspetti positivi chiedendoti cosa è andato bene nella conversazione, piuttosto che rimuginare su cosa è andato male.

4. Focalizza l’attenzione sull’altra persona

Le stime dicono che, quando parliamo con qualcuno, in media passiamo il 60% del tempo a parlare di noi. Ascoltare gli altri, dimostrando genuino interesse e facendo domande, è invece uno dei modi più sicuri per assicurarsi che l’altra persona si senta a nostro agio, permettendoci di sentire meno pressione su quello che invece diciamo.
Concentrarsi sull’altro, inoltre, ci permette di non focalizzarci su quello che dobbiamo o vogliamo dire dopo, aiutandoci a cogliere i segni verbali e non verbali di quanto stia effettivamente apprezzando la nostra compagnia.

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