A molti e molte di noi sarà capitato di sperimentare una sensazione, generale o locale, di intorpidimento. Spesso succede in maniera temporanea, ma è normale preoccuparsi quando il fastidio appare reiterato e prolungato nel tempo. Quando questo torpore è rappresentato da una perdita parziale di sensibilità, parliamo di ipoestesia.

Ricordiamo sempre tuttavia che è necessario contattare un medico quando si teme qualcosa per la propria salute, quanto state per leggere è meramente indicativo.

Ipoestesia: definizione e significato

Ipoestesia
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MsdManuals spiega che l’ipoestesia consiste nella perdita di sensibilità parziale su una o più parti del corpo.

Si presenta con diverse gradazioni: l’insensibilità può impedire la reazione dei nostri nervi a partire da tocco leggero, da dolore o calore, da vibrazione o posizione.

Ci sono dei sintomi collegati al fenomeno, come il formicolio, la debolezza o una disfunzione non sensoriale dei nervi cranici, tanto che tra le conseguenze si può verificare un’eventuale caduta ma anche difficoltà a camminare, andare in bicicletta o un moto, guidare un’automobile.

Dove può manifestarsi l’ipoestesia?

Il fenomeno può capitare su qualsiasi parte del corpo: gli arti superiori o inferiori, la testa (orecchie comprese), i genitali, il torso e così via. Questo accade perché il nostro organismo è interamente percorso da nervi e i nervi hanno a che vedere con la causa scatenante del sintomo.

Le possibili cause dell’ipoestesia

Secondo il sito di Humanitas, la causa è nelle lesioni del sistema nervoso centrale o periferico, per cui si possono verificare lesioni dei gangli sensoriali, lesioni del talamo, ma anche patologie della colonna vertebrale e del midollo spinale. In alcuni casi, se avete assunto anestetici, l’ipoestesia può capitare, ma si tratta comunque di una forma temporanea: chiedete al medico per saperne di più. Idem per l’esposizione a metalli pesanti oppure se assumete farmaci per la chemioterapia, o ancora in seguito a ustioni.

MsdManuals dice che molte malattie, condizioni o disturbi possono causare l’ipoestesia, per cui il medico valuterà innanzi tutto dove avvertite questa perdita di sensibilità, per poi passare a ogni quanto e per quanto tempo la avvertite, se ci sono dei sintomi neurologici associati e vi porrà una serie di domande per capire da cosa in effetti il fenomeno dipenda.

Le malattie associate all’ipoestesia

Molte malattie, condizioni e disturbi, dicevamo, presentano come sintomo l’ipoestesia. Così MsdManuals e Humanitas elencano le malattie associate al fenomeno, che sono:

  • ischemia, come vasculite, infarto cerebrale o del midollo spinale;
  • malattie demielinizzanti, come sclerosi multipla e sindrome di Guillain-Barré;
  • compressione meccanica del nervo, causata dal cancro, all’ernia del disco o dalla sindrome del tunnel carpale;
  • HIV;
  • lebbra;
  • disturbi metabolici, come malattie renali croniche, diabete, carenza di vitamina B12 o di tiamina;
  • malattie degenerative, come neuropatie ereditarie.

Ipoestesia: rimedi e trattamento

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Come ricorda MsdManuals, la cura mirerà a eliminare la malattia o il disturbo, non il sintomo, quindi varierà in base alla causa del sintomo.

Il discorso cambia se il sintomo è dovuto a una condizione cronica o a qualcosa che ancora non ha una cura definitiva. Per esempio, coloro che hanno perso il senso della posizione o presentano un’ipoestesia diffusa devono sottoporsi a sedute dal fisioterapista, in modo da eseguire una sorta di riabilitazione e giungere quindi a un’“indipendenza” nei movimenti.

Quando invece una persona con una di queste condizioni presenta piedi insensibili (e magari problemi di circolazione sanguigna a essi collegata), si interviene sulle abitudini: i piedi vanno controllati periodicamente per verificare che non ci siano ulcere, si devono indossare calze e scarpe della giusta misura (ma questo dovrebbe valere sempre per assicurare la salute dei piedi), e questi accessori vanno controllati prima di essere indossati, nel caso contengano corpi estranei (sassolini per esempio).

È bene che, se l’ipoestesia si verifica sulle mani, si presti una particolare attenzione quando si maneggiano forbici, coltelli, taglierini, rasoi, elettrodomestici roventi (il phon dopo l’uso, la friggitrice, la griglia, padelle e pentole appena dopo che è stato spento il fornello e simili).

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