C’è una parola che fa paura, e spaventa terribilmente: è cancro.

Colpisce indiscriminatamente, in maniera subdola, persone con una vita condotta all’insegna del salutismo, giovani, meno giovani, uomini e donne. Non c’è una particolare “colpa” da espiare per chi si ammala di tumore, ma quando la diagnosi arriva non è facile non lasciarsi travolgere da quel mare di sensazioni ed emozioni diverse che la notizia porta con sé.

Ce la farò?

Sopravvivrò?

Perderò tutti i capelli?

Queste sono solo alcune delle domande che affollano la testa di un malato di cancro che sa di doversi sottoporre a un’operazione e, probabilmente, a sedute interminabili di chemio e radioterapia.

Sì, ci si pone anche il problema dei capelli, perché, per quanto può sembrare stupido o banale rispetto al fatto di mettere in gioco la propria stessa vita, anche quello è un punto da affrontare, e da superare: perché è qualcosa che ti cambia e, in molti casi, può minare l’autostima in un fisico già debilitato dal male, soprattutto per quanto riguarda le donne.

Perdere i capelli  ci fa sentire tutte un po’ più simili a Sansone, private d’un tratto della forza, della bellezza; ma, mentre qualcuna riesce a reagire fregandosene beatamente di esibire una testa calva, o tutt’al più sfoggiando bandane e copricapo diversi, c’è chi trova rifugio nelle parrucche. Che, però, possono costare davvero cifre altissime.

Per questo, dall’Emilia Romana arriva una splendida notizia per le donne che si sottopongono alle cure antitumorali e perdono i capelli. La giunta presieduta da Stefano Bonaccini ha infatti disposto l’erogazione, a carico del servizio sanitario regionale, di un contributo di 400 euro per l’acquisto di parrucche da parte delle pazienti che possono soffrire di alopecia a seguito a trattamenti chemioterapici o radioterapici.

Il contributo verrà assegnato una tantum, indipendentemente dall’Isee e dalla situazione reddituale della paziente, perchè, come ha spiegato l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, “il cancro colpisce indipendentemente dal reddito”.
In Emilia Romagna si contano ogni anni circa 3400 pazienti oncologiche, con possibile alopecia da chemio o radio.

Per usufruire del contributo le residenti in regione potranno indirizzare all’Usl di competenza la propria richiesta, usando la modulistica e gli eventuali indirizzi operativi definiti dalla direzione generale cura della persona, salute e welfare dell’assessorato regionale alle politiche per la salute, entro un mese a partire dal 30 luglio 2019.

Le pazienti non dovranno fare altro che allegare il certificato che attesti la patologia neoplastica e l’alopecia sviluppata in seguito ai trattamenti, insieme alla ricevuta di pagamento per l’acquisto della parrucca, purché posteriore alla data di entrata in vigore del provvedimento stabilito dalla giunta, anche se Bonaccini e Venturi non escludono che si lavorerà anche alla modalità retroattiva, tramite rimborsi. Una volta accertata la veridicità della richiesta, l’Usl provvederà ad accogliere le domande rendicontando poi il tutto alla direzione generale dell’assessorato.

Non è la prima regione italiana ad attuare un provvedimento simile, dato che già Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Basilicata, Marche, Trentino Alto-Adige, Veneto, Umbria, Puglia hanno nei propri ordinamenti disposizioni simili, ma quello dell’Emilia Romagna è il contributo economico più alto mai stanziato finora. E, in ogni caso, si tratta di un gesto di civiltà e di umanità che dovrebbe essere condiviso a livello generale.

In gallery abbiamo raccolto le testimonianze e i post Instagram di alcune donne, vip e non, che affrontano o hanno affrontato la chemioterapia e la perdita dei capelli.

Perché è importante aiutare le pazienti oncologiche ad acquistare le parrucche
Fonte: web
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