
24 cose che è bene sapere prima di scegliere di rifarsi il seno

Quando si parla di chirurgia estetica i pareri si dividono sempre, talvolta anche in maniera accesa: ci sono infatti i sostenitori, per cui è importante piacersi, e se per farlo occorre qualche ritocchino allora ben venga, e chi invece si fa promotore della bellezza naturale e invita ad accettare lo scorrere naturale del tempo, con tutti i cambiamenti fisici che esso comporta.
Ora, se è vero che in medio stat virtus, occorre precisare due punti fondamentali: il primo, che l’accettazione personale è un processo spesso lungo e difficoltoso, che non tutti riescono a raggiungere davvero, ma che parte da un presupposto semplice ma importantissimo, che è quello di non permettere agli stereotipi imposti da molti canali, in primis i social, di condizionare la nostra vita e la percezione che abbiamo di noi stesse.
Questo non significa fare un’ode all’eccessiva magrezza né all’obesità, punti estremi di un universo mulisfaccettato e vario, ma che volersi bene e tenere al proprio aspetto significa altro rispetto al rispondere forzatamente ai canoni estetici che i media, di qualunque genere, propongono.
D’altro canto, però, è altrettanto vero che il ricorso alla chirurgia estetica è e resta un sacrosanto diritto legato a una scelta assolutamente personale, su cui nessuno può sindacare. Condivisibile o meno, come ogni opinione, ma non attaccabile. Insomma, chi si affida alle mani del chirurgo non lo fa perché per dispetto alle altre donne o al femminismo, ma per stare bene e in pace con la propria persona, e su questo nessuno ha il diritto di dire nulla.
Fatta questa premessa necessaria, parliamo di uno degli interventi più richiesti dalle donne di tutto il mondo, la mastoplastica, ovvero l’intervento, generalmente di aumento (ma anche di riduzione) del seno.
In Italia i dati relativi all’ultimo anno confermano la mastoplastica additiva come l’intervento di chirurgia estetica più richiesto dalle donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni.
Prima di procedere all’intervento, sempre ammesso che stiate pensando di sottoporvici, è bene però conoscere alcune informazioni, che noi abbiamo raccolto nella nostra gallery.
Nel nostro paese la mutuabilità degli interventi al seno è prevista solo per interventi ricostruttivi post oncologici. Niente mutua, dunque, per operazioni che abbiano sole finalità estetiche.
Le procedure che pubblicizzano l’uso del grasso dalla liposuzione re-iniettato nel seno, anche chiamate innesti di grasso, sono ancora considerate procedure chirurgiche, ma i suoi risultati sono più difficili da prevedere, perché il 30-50% del grasso non sopravvive, perciò ci potrebbe essere un’alterazione dei risultati. Gli interventi non chirurgici con filler salini o iniettabili sono estremamente pericolosi e non raccomandati, come riporta Cosmopolitan, lo afferma Lara Devgan, chirurgo plastico certificato e Chief Medical Officer di RealSelf. “Non capiamo come i filler iniettabili interagiscano con il tessuto mammario nel lungo periodo”, spiega.
Se si dispone di un’areola molto piccola, potrebbe essere più difficile inciderla. La cicatrice che rimarrà è qualcosa da considerare quando si parla con il medico. Le vie di accesso più utilizzate per l’interverno di aumento del seno sono dall’areola, dal solco sottomammario, oppure dalla regione ascellare. Le incisioni meno visibili, perché nascoste, sono quelle lungo il contorno dell’areola o nelle pieghe cutanee dell’ascella o della mammella. Le protesi mammarie possono essere posizionate al di sotto del muscolo grande pettorale, al di sotto della ghiandola mammaria, o con tecnica dual plane.
Al giorno d’oggi, non è raro che i pazienti trovino i medici attraverso i social media come Instagram e Snapchat. Queste piattaforme, se usate in modo appropriato, possono essere un buon indicatore del tipo di medico a cui decidi di fare affidamento. Puoi avere un’idea della personalità del dottore e dei tipi di interventi chirurgici che fa, quindi non sottovalutare questo aspetto.
Alcuni medici sostengono che il 30% degli errori commessi durante l’intervento di aumento del seno dipendano da una selezione errata delle dimensioni. Non cercate impianti troppo grandi e sproporzionati per la vostra fisicità.
Questo tipo di linfoma non Hodgkin (neoplasie maligne del tessuto linfatico) può coinvolgere varie zone del corpo, inclusi i linfonodi e la pelle. Allo stato attuale ne esistono due varianti: una delle quali esprime la proteina linfoma chinasi anaplastica (ALK-positivo) e una seconda che non lo fa (ALK-negativo). Proprio questa sarebbe alla base dell’associazione tra ALCL e protesi mammarie, in particolare quelle riempite con silicone e soluzione salina. Finora, le statistiche sono rare, con 626 casi e 17 decessi registrati in tutto il mondo.
C’è quella salina, di silicone, l'”orso gommoso” (noto anche come gel coesivo) e il grasso autologo, per cui si necessita di circa 2 o 3 chili chili di grasso da iniettare nel torace. Con la soluzione salina, l’impianto può incresparsi maggiormente e alcuni pazienti lo trovano più pesante. Se una protesi salina si rompe, viene assorbita nel corpo in modo sicuro. Il silicone tende a dare un effetto più naturale, a mantenere la sua forma e a incresparsi meno, per questo le protesi di questo tipo sono le più scelte
Il 25% delle donne avrà bisogno di un altro intervento dopo 10 anni circa, perché gli impianti non durano per sempre. L’impianto potrebbe iniziare a perdere col tempo o si potrebbe sviluppare attorno a esso un “guscio cicatriziale”, deformando la protesi e provocando la necessità di nuovi impianti. Perdita di peso, gravidanza, ma anche il desiderio di cambiare ancora taglia, sono altri fattori che potrebbero portare la paziente a sottoporsi a un altro intervento dopo alcuni anni.
Il prezzo, chiaramente, dipenderà anche dal medico, dal paziente e dalla regione. In generale, però, la spesa per questo intervento oscilla dai 4.900 ai 9.000 euro. L’intervento per la riduzione del seno, invece, essendo più lungo, è anche più costoso.
Non ti sentirai al 100% dopo l’intervento, ma sarai abbastanza in forma per tornare in ufficio se il tuo lavoro non richiede uno sforzo manuale. Tuttavia, se l’impianto è posizionato dietro il muscolo anziché sopra (molte donne scelgono di farlo per avere un aspetto più realistico e ridurre le possibilità di formazione di un guscio cicatriziale attorno all’impianto), il recupero sarà un po’ più difficile e potresti essere dolorante più a lungo.
Il dottor Adam R. Kolker spiega che, anche se i seni in silicone sono molto simili ai veri seni, si avverte la differenza rispetto ai tessuti del seno naturali. Gli impianti più piccoli e quelli posizionati sotto il muscolo sono più difficili da rilevare.
Usando il “sizer”, un sacco di neoprene pieno di perline, con cui puoi imbottire il reggiseno per avere un’idea delle dimensioni che potrebbe avere il tuo seno con la taglia desiderata.
Se parti da una prima, non aspettarti di salire a una quarta in un’unica procedura. È importante stabilire obiettivi realistici. Il tuo corpo e la tua pelle hanno bisogno di tempo per adattarsi a cambiamenti drastici, quindi un chirurgo probabilmente suggerirà di salire solo un paio di taglie all’inizio, poi aumenterà la dimensione dell’impianto nel giro di pochi anni.
Le donne che hanno degli impianti spesso scelgono di non allattare al seno, quindi i dati relativi a queste donne non sono chiari. Tuttavia, se si fa un’incisione all’areola, c’è un piccolo rischio che si possano danneggiare i dotti minori, ostacolando la capacità di allattare al seno. Le donne che hanno incisioni sotto le ascelle o incisioni nella piega del seno non dovrebbero avere problemi.
Potresti avvertire la perdita di sensibilità nei capezzoli. Questo dipende da una serie di fattori, tra cui la forma del seno e il tipo di chirurgia a cui ci si sottopone. Anche se non hai più sensibilità, comunque, i capezzoli risponderanno al freddo e alla stimolazione.
Tutti questi fattori aumentano i rischi e le complicazioni durante e dopo l’intervento chirurgico. Se hai problemi medici significativi, devono essere valutati e chiariti prima dell’intervento chirurgico.
Cerca accuratamente i chirurghi che soddisfano determinati criteri prima di decidere a chi affidarti, e assicurati che il chirurgo scelto abbia esperienza nel tipo di chirurgia che desideri. Chiedi di vedere un corpo operato da lui, e foto del prima e dopo. Parla con altri pazienti. Pianifica una consultazione per avere un’idea dell’approccio del chirurgo.
Questo intervento è chiamato mastopessi. Spesso le donne che ottengono una riduzione avranno anche una riduzione delle areole, quindi l’areola sarà proporzionale alle nuove dimensioni del seno. L’area attorno al capezzolo non fa vedere molto le cicatrici.
Tu e il tuo chirurgo decidete insieme quale tipo di incisione è meglio per voi: sotto le ascelle, nella piega del seno (piega inframammaria), o attraverso la rimozione dell’areola. Il medico prenderà in considerazione le dimensioni e la forma del seno iniziale, il tessuto mammario e una serie di altri fattori prima di raccomandare quali sono le opzioni migliori per te e il tuo corpo.
La salute del seno è importante. Prima dell’intervento, fai un esame del seno approfndito con il tuo ginecologo. Se sei maggiorenne, prenota una mammografia. La maggior parte dei mammografi non ha problemi se l’impianto è posizionato dietro il muscolo, ma è importante discuterne con il chirurgo.
Sebbene tu possa ricominciare a fare cardio leggero dopo una settimana, la maggior parte delle donne dovrà limitare l’esercizio fino a 12 settimane.
Gli impianti sono più confortevoli se la procedura viene eseguita dopo il parto piuttosto che prima che la paziente abbia bambini.
Ma qualsiasi impianto posizionato sotto il muscolo aumenterà i livelli di disagio.
La differenza di peso tra volumi uguali di soluzione salina, silicone e tessuto mammario è ridotta a zero, quindi una coppa C naturale e una coppa C aumentata sono molto simili nel peso, afferma il dottor Kolker. Se si sceglie una taglia adeguata, non ci saranno effetti negativi sulla postura, al contrario sì.
Si può scegliere di eseguire una riduzione e un impianto per sostituire la parte di volume che è stata persa con il tempo. C’è la possibilità che il seno aumenti di nuovo dopo la riduzione, anche se dopo un parto è altamente improbabile.
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