Cos’è la Snapchat dismorfia: la filtri mania che sta arricchendo la chirurgia estetica

Cos’è la Snapchat dismorfia: la filtri mania che sta arricchendo la chirurgia estetica
@The Guardian
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Diciamoci la verità: chi di noi non ha mai scattato un selfie, per poi osservarlo con occhio disincantato e scoprire decine di difetti? Guardarsi dall’occhio impietoso della fotocamera può essere un’esperienza diversa, nonostante quel viso siamo abituate a vederlo decine di volte al giorno, allo specchio. Forse perché davanti a quella foto ci sentiamo vulnerabili: basta un click per diffonderla sui social e far sì che diventi alla mercé di chiunque desideri soffermarsi a guardarla. E allora si parte con l’utilizzo di filtri, che rendono l’immagine più carina e attenuano le imperfezioni.

Snapchat, ad esempio, permette non soltanto di trasformare un selfie in qualcosa di simpatico – aggiungendo ad esempio le orecchie e il muso di un cagnolino al nostro volto – ma anche di compiere dei veri e propri ritocchi. Con un tocco magico, ecco che la pelle risulta più luminosa e levigata, priva di qualsiasi poro in evidenza. E poi, un click per eliminare le occhiaie e ingrandire lo sguardo, un altro per assottigliare il viso e perdere così qualche chilo senza il minimo sforzo. Et voilà, ecco che in pochi minuti sembriamo diventate un’altra persona.

Alcune ragazze lo considerano quasi un gioco, ma molte altre prendono fin troppo sul serio questa necessità di ricorrere al fotoritocco, tanto da non sentirsi più a loro agio con le piccole imperfezioni del proprio volto. A peggiorare la situazione, il fatto che facendo un giro sui social la maggior parte delle ragazze pubblica selfie perfetti, mostrandosi priva di difetti. Ciò contribuisce a diffondere un modello sbagliato di bellezza, dove solo la totale assenza di imperfezioni è considerata adeguata.

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Ecco perché si parla di Snapchat dismorfia: all’improvviso, la nostra immagine allo specchio non ci soddisfa più. C’è qualcosa, anche un piccolo dettaglio, che ci disturba e non fa altro che azzerare la nostra autostima. Ed è inutile dire che il problema risiede in una irreale aspettativa di bellezza, perché il danno è ormai fatto. I dati lo dimostrano: l’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery ha chiesto ai propri pazienti il motivo per cui volevano sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica. Nel 2017, ben il 55% ha risposto di volerlo fare per apparire meglio nei selfie, un dato in aumento rispetto al 13% dell’anno precedente.

Perché all’improvviso ritoccare una foto non basta più. Ci si sente in dovere di assomigliare davvero alla persona immortalata nel selfie, nella sua totale assenza di difetti. E allora si ricorre alla chirurgia estetica, per raggiungere un ideale di bellezza che non corrisponde minimamente alla realtà. Elle Hunt, giornalista del The Guardian, ha intervistato il dottor Wassim Taktouk, specialista in medicina estetica non invasiva, che ha rivelato alcune delle richieste più bizzarre:

“La prima cosa che questi filtri danno è una bella carnagione. Le linee naso-labiali, quelle che collegano il naso alla bocca, non esistono. Ma questo non è un volto umano, non esiste persona che non le abbia. Basta osservare un bambino. Eppure i clienti continuano a chiedere di rimuoverle, così come chiedono di rimuovere i solchi che scendono dall’angolo interno degli occhi. E poi le persone vogliono gli occhi più grandi, questo è semplicemente impossibile”.

La dismorfia è un disturbo psicologico che non deve essere sottovalutato. Quando guardarsi allo specchio diventa un problema, perché gli occhi finiscono sempre lì, dove c’è quella piccola imperfezione che diventa improvvisamente enorme, e il bisogno di disfarsi di quel difetto diventa insopprimibile, allora c’è qualcosa che non va. È importante chiedere aiuto, per ritrovare la stima di se stessi e imparare ad accettarsi senza aver paura di qualche piccola sbavatura nella nostra bellezza.

Sfoglia la nostra gallery per scoprire alcune caratteristiche della Snapchat dismorfia.