Quando ci si innamora, si provano sensazioni particolari, euforia, desiderio, si pensa di poter fare tutto. È l’effetto della feniletilamina, una molecola presente nel cervello umano che stimola la produzione di alcuni neurotrasmettitori in grado di far provare felicità ed emozioni positive, specialmente riguardo all’altra persona.

Ma la produzione di feniletilamina ha una scadenza, ed è allora che o l’innamoramento si evolve in amore duraturo, o la coppia entra in crisi. Vediamo meglio cos’è questa molecola e come si collega all’innamoramento.

Cos’è la feniletilamina?

La feniletilamina, in gergo chimico, è un neurotrasmettitore naturale, ovvero una sostanza presente naturalmente nel sistema nervoso degli umani, oltre che di altri mammiferi. Chiamata anche 2-feniletilamina o fenetilammina , o con l’acronimo inglese PEA, è prodotta a sua volta dalla fenilalanina, che come scrive Humanitas è uno degli amminoacidi che formano le proteine dell’organismo umano.

La PEA ricopre alcune funzioni neurotrasmettitoriali, che inizialmente pare servissero all’essere umano per favorire la riproduzione. Dopo millenni di evoluzione, il concetto di amore e di coppia è cambiato molto, ma nel nostro cervello è rimasta questa sostanza.

Gli effetti della feniletilamina sono molteplici, e riguardano specificatamente le funzioni cognitive e mentali, come la concentrazione e l’energia.

Feniletilamina: dove si trova?

La feniletilamina viene prodotta in modo naturale dal nostro corpo, in particolare nel sistema nervoso. Di conseguenza, non è facile trovarla in alimenti o altre sostanze esterne. Grazie ai suoi effetti stimolanti, la medicina ha studiato le possibili proprietà di questo elemento come aiuto nella cura di patologie e condizioni neurologiche, come l’Alzheimer o la depressione. Tuttavia, non ci sono studi certi e ufficiali a sostenere l’utilizzo di integratori di feniletilamina.

Sia perché non se ne conoscono del tutto le conseguenze, sia perché le quantità di feniletilamina che si possono sintetizzare o che si trovano negli alimenti sono molto poche rispetto ad un effetto reale e concreto. Questa sostanza si trova comunque in alcuni cibi, tra cui in particolare il cioccolato. Si sa ormai da tempo che è un alimento che apporta un senso di benessere e felicità, proprio perché contiene, oltre a serotonina ed endorfina, anche la feniletilamina.

Altri alimenti in cui è possibile rilevare la presenza di questa ammina sono i formaggi, le uova, e altri cibi fermentati.

La fenilalanina, che provvede alla produzione di feniletilamina, si trova anche in carne di maiale, alcuni pesci, legumi e semi come lenticchie, lupini, semi di zucca e fagioli neri. In commercio si possono trovare anche integratori con felineltilamina, ma è sempre preferibile rivolgersi al proprio medico prima di assumerli, per conoscerne l’effettivo bisogno e beneficio.

Gli effetti della feniletilamina

feniletilamina

La feniletilamina appartiene alla stessa famiglia delle anfetamine, infatti gli effetti delle due sostanze sono stati messi in relazione. Quando infatti la feniletilamina rilascia le sostanze nel cervello, si provano le cosiddette farfalle nello stomaco. Si tratta di un insieme di sensazioni, positive e negative, di non avere del tutto il controllo sulle reazioni del proprio corpo e della mente.

In particolare, gli studi hanno rilevato questi effetti causati dall’attivazione della feniletilamina:

  • sensazione di euforia;
  • eccitazione e desiderio sessuale;
  • inappetenza;
  • senso di buco alla bocca dello stomaco, come quando si sta per salire sulle montagne russe;
  • scarica di adrenalina, che fa credere di essere in grado di fare tutto, senza calcolare oggettivamente i rischi;
  • insonnia, agitazione diffusa;

Tutti questi effetti diminuiscono già dopo i primi brevi periodi. Ma la feniletilamina sarebbe anche utile a favorire la concentrazione e la motivazione personale, contrastando il senso di fatica e di confusione mentale.

Feniletilamina e innamoramento

Quando si incontra qualcuno con cui si stabilisce un’attrazione, che può essere fisica e/o mentale, quando insomma “c’è feeling”, la feniletilamina produce dopamina e noradrenalina, due neurotrasmettitori che provocano sensazioni di benessere e di euforia. Per questo motivo, feniletilamina e innamoramento sono considerati strettamente legati. Tanto da pensare che parte della “colpa” di quando ci si innamora della persona sbagliata, o quando un amore finisce, sia proprio di questa sostanza.

Come abbiamo visto, la produzione di feniletilamina da parte della fenilalanina crea desiderio sessuale e sensazione di felicità. Si tratta dunque di un fenomeno chimico e fisiologico insito nel nostro cervello. Non ci possiamo fare niente insomma se, quando ci piace una persona, diventiamo un po’ folli, senza freni, quasi insopportabili agli occhi degli altri. Nella fase dell’innamoramento la produzione aumenta, ma inizia a diminuire già dopo poche settimane.

Per questo, la luna di miele dura solitamente dai due ai 4 anni al massimo, ma già dopo i primi 6 mesi inizia a placarsi leggermente e in modo costante. Dopo circa 4 anni, il nostro corpo non produce più feniletilamina, quando l’amore e gli atteggiamenti della coppia sono cambiati rispetto all’inizio. È una realtà che si ritrova in qualsiasi relazione.

L’amore cambia, ma non per forza i sentimenti, se sono reali. Si passa ad una fase successiva della coppia, dove non c’è più “l’aiuto” della chimica a far funzionare le cose, ma per mantenere viva la relazione e la passione è necessario impegno e volontà di far proseguire la storia.

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