Prende il nome di epistassi la fuoriuscita di sangue dal naso, che viene chiamata anche rinorragia. Si tratta di un fenomeno abbastanza comune, in particolare tra i bambini e le donne in gravidanza, ma può colpire anche altre categorie di persone. Non ci sono delle regole fisse per il fenomeno dell’epistassi: il sangue può fuoriuscire da una narice o dall’altra o da entrambe contemporaneamente. Inoltre, la durata della fuoriuscita non è fissa. Esistono inoltre due tipi di epistassi: la prima è idiopatica, cioè non presenta delle cause evidenti, eccetto le contingenze; la seconda ha a che vedere con delle patologie ben definite. In questo caso, è sempre bene affidarsi a un medico.

Epistassi
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Epistassi, le cause

Le cause contingenti dell’epistassi idiopatica hanno a che vedere con traumi ai vasi sanguigni che irrorano il naso. Quindi gli sbalzi di temperatura o di umidità, soffiarsi il naso in maniera eccessivamente forte, giocherellare con le dita nel naso possono rappresentare dei fattori di rischio. Quando la pressione sanguigna è molto alta oppure in presenza di emofilia o sotto assunzioni di anticoagulanti, la problematica può assumere una dimensione molto più preoccupante, per cui è bene rivolgersi al proprio medico curante. Idem in presenza di tumori, polipi o altre patologie della regione nasale.

Epistassi, i rimedi

Quando insorge l’epistassi, bisogna agire con molta calma e non farsi prendere dal panico e cedere ai luoghi comuni. Innanzi tutto non si deve reclinare la testa, per non ingerire il sangue né ostruire le vie respiratorie. Le parti molli del naso possono essere tenute tra le dita o in alternativa si può mettere anche una piccola borsa del ghiaccio sulla parte interessata.

Quando l’epistassi è di natura contingente (come per le dita nel naso, in altre parole), si può provvedere a modificare lievemente l’alimentazione o ricorrere a rimedi naturali. Si può, per esempio, arricchire la dieta con alimenti pieni di vitamine e altre sostanze – in particolare vitamina C, vitamine del gruppo B, acido folico e ferro – ed evitare cibi vasodilatatori, come il peperoncino o gli alcolici. Naturalmente, si possono utilizzare anche prodotti di erboristeria – tranne in casi di diverse indicazioni, come per le allergie – ricchi di tannini, triterpeni, flavonoidi.

In presenza di un problema di salute più grave che causi epistassi, il medico può decidere di consigliarvi determinate cure o terapie. Tra queste, la più comune è la cauterizzazione, cui si ricorre per chiudere il vaso sanguinante. Si tratta di un intervento medico in anestesia locale, che prevede l’utilizzo di nitrato d’argento a contatto con la parte sanguinolenta. Un altro rimedio abbastanza diffuso è il tamponamento nasale con garze o altro simile materiale sterile.

Epistassi in gravidanza

Epistassi in gravidanza
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Tra i momenti della vita in cui è abbastanza comune soffrire di epistassi, c’è la gravidanza. Quando si è in dolce attesa, le mucose di naso e bocca sono più fragili – non è rara infatti neppure la gengivite – a causa degli ormoni che sono in circolo, come il progesterone. Se si sta assumendo progesterone per una cura di prevenzione del parto prematuro o per scongiurare l’aborto spontaneo nelle primipare, per esempio, non bisogna smettere di prendere l’ormone, a meno che non sia il proprio ginecologo a indicare una direttiva del genere.

In generale, quando si soffre di epistassi in gravidanza, bisognerebbe seguire le norme di base che regolano sempre l’epistassi. Quindi: non chinare la testa all’indietro col rischio di ingerire il sangue, stringere lievemente con le dita le parti molli del naso e inserire nella narice del cotone idrofilo – in attesa magari di ricorrere, se si può, a una pomata emostatica.

Epistassi frequente

Un’epistassi frequente quindi può essere dovuta alle patologie che abbiamo elencato e che necessitano di un aiuto medico serio, senza affidarsi al fai da te. Più frequentemente è dovuta ai traumi che sarebbe bene evitare – e nel caso delle dita del naso è anche piuttosto ovvio. Una controllata però non fa mai male: l’epistassi frequente è uno dei sintomi dell’ipertensione arteriosa, per cui sarebbe opportuno avviare una serie di analisi per constatarne o scongiurarne l’esistenza. Tanto più che, se l’epistassi è prolungata, può generare anemia.

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