Depurativo antartico: il segreto della dieta tisanoreica
È il segreto della dieta tisanoreica, ma quali sono i veri effetti del depurativo antartico? Ha solo lati positivi o può avere anche delle controindicazioni?
È il segreto della dieta tisanoreica, ma quali sono i veri effetti del depurativo antartico? Ha solo lati positivi o può avere anche delle controindicazioni?
Da tempo ormai si parla della dieta tisanoreica come uno dei metodi più efficaci per dimagrire senza essere sottoposti a un eccessivo stress fisico e mentale; nata grazie a Gianluca Mech, la tisanoreica è una dieta apprezzatissima dalle celebrity, e fra i suoi segreti c’è l’utilizzo del depurativo antartico. Di cosa parliamo?
Il depurativo antartico è un integratore alimentare, privo di alcol, di glutine, di zuccheri e di conservanti, che contiene una lunga serie di erbe naturali; può essere utilizzato grazie all’acido alginico contenuto nell’alga Durvillea antartica, che favorisce l’assorbimento e l’eliminazione delle sostanze nocive dei radicali liberi, ed è un concreto sostegno nelle diete ipocaloriche.
All’interno del depurativo antartico è contenuta una lunga lista di erbe: fra gli ingredienti figurano, oltre appunto alla durvillea antartica, il rafano nero, la menta, la liquirizia, il carciofo, l’equiseto, la bardana, il tarassaco, il rabarbaro Cina Rotondo, la genziana, la melissa, la china, il ginepro, la gramigna, il sambuco, il fucus, l’anice, il prezzemolo, l’uva ursina, il marrubbio. A completare la lista ci sono acqua, alcuni aromi e il colorante (caramello semplice).
Il depurativo antartico può essere utilizzato attraverso il dosaggio consigliato, assumendo un misurino da 10 ml, diluito in mezzo bicchiere di acqua a temperatura ambiente, la mattina a digiuno, e dopo i due pasti principali (pranzo e cena). Alternativamente, è possibile sciogliere 50 ml di depurativo antartico in 1 litro e mezzo di acqua, da consumare nel corso della giornata, sorseggiandolo gradualmente durante le 24 ore.
Sono molti gli effetti benefici che, a detta dei suoi sostenitori, il depurativo antartico può avere sull’organismo: in primo luogo, un beneficio è legato al livello epatico, con alcune piante presenti nel prodotto, come la durvillea antartia o il fucus, che possono avere una importante funzione coadiuvante, grazie all’acido alginico, che ha due proprietà importanti: non viene assorbito dal nostro organismo, ed è gelificante; in altre parole, la molecola in questione può formare delle masse gelatinose che contribuiscono ad assorbire metalli pesanti, come il piombo, il cadmio, il mercurio, e le sostanze tossiche, impedendone l’assorbimento.
Ma altri benefici si hanno a livello gastrointestinale, dato che l’anice, la menta, la melissa, la liquirizia, il ginepro, la genziana e la china, che sono contenute nel depurativo antartico, hanno un’azione ampia ed eterogenea che agisce proprio sul processo digestivo, migliorandolo. Grazie alla presenza di alcuni estratti come il sambuco, l’uva ursina, l’equiseto, la gramigna, il prezzemolo e il marrubio invece si hanno benefici a livello renale: il sambuco infatti può rivelarsi utile per incrementare il volume urinario totale, l’uva ursina supporta l’attività diurietica e antisettica, l’equiseto è fondamentale per fornire una buona quantità di sali minerali, rimpiazzandone l’eccessiva deplezione legata all’uso dei diuretici. La gramigna è un fitoterapico piuttosto importante, e un potentissimo diuretico, il prezzemolo è un potente diuretico e depurativo, e infine il marrubio è una lamiaceae di cui si utilizzano i fiori e le sommità, contenenti la marrubina, per avere un’azione espettorante e mucolitica. La bardana ha una lunga serie di proprietà, tra cui quella depurativa cutanea.
Fra tutti questi effetti positivi, possibile che non ce ne sia uno solo negativo?
Sono state diverse le critiche mosse da ricercatori contro il depurativo al centro della decottopia della Tisanoreica: la principale risponde alla domanda “Il depurativo antartico fa dimagrire effettivamente?” e consiste nel fatto che ci sarebbe un recupero, in tempi piuttosto brevi, del peso perso durante le settimane successive all’interruzione della dieta; altri ancora accusano il rimedio di far male all’organismo piuttosto che aiutarlo. È assolutamente certo che questo metodo vada assolutamente evitato per i soggetti diabetici o che portano avanti una gravidanza, o che stanno allattando al seno, poiché potrebbe andare in contrasto con l’alimentazione seguita o con l’equilibrio dell’organismo. Il consiglio è dunque quello di stare sempre e comunque molto attenti e di rispettare le indicazioni del medico curante.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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