L’estate è spesso associata alle vacanze, al sole fino a tardi e a un generale senso di leggerezza e benessere. Tuttavia, va detto non tutti vivono questa stagione con gioia. Per alcuni, il caldo estivo può diventare un fattore scatenante di disagio psicologico e depressione. Una condizione che merita di essere approfondita, date le sue implicazioni sulla salute mentale.

La depressione è comunemente associata ai mesi invernali, quando le giornate corte e il freddo possono influire negativamente sull’umore causando quello che viene chiamato Disturbo Affettivo Stagionale. Tuttavia, anche il caldo eccessivo può avere un impatto significativo sul benessere mentale. Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra alte temperature e aumento dei livelli di stress, insonnia, ansia e irritabilità.

“Il caldo è una delle varianti atmosferiche che maggiormente possono influenzare l’organismo”, ha detto Emi Bondi, presidente della Società Italiana di Psichiatria nel corso di un’intervista rilasciata a La Repubblica. “Tutte le variazioni dell’ambiente in maniera eccessiva possono causare conseguenze. Soprattutto di due ordini, una di natura fisica – dall’abbassamento della pressione a una sensazione di facile affaticamento e aumento di sudorazione – ma si è visto anche una maggior fatica nella concentrazione e nelle attività psichiche”.

Uno studio eseguito in America su un gruppo di studenti, ha aggiunto Bondi, ha dimostrato quanto il calore eccessivo possa compromettere i risultati degli esami. Nella ricerca riportata, si è constatato che le performance cognitive degli studenti risultavano molto meno soddisfacenti in ambienti estremamente caldi.

Con il caldo, inoltre, “aumentano i ricoveri sia per episodi psicotici e maniacali, ma anche per depressione”, ha riferito Bondi. Infatti, tutto ciò che facciamo d’estate con temperature moto alte ci costa più fatica del solito e questo può verosimilmente mettere in grande difficoltà il nostro equilibrio psico-fisico.

Anche l’esposizione a una luce molto forte, come  quella tipicamente estiva, può avere conseguenze negative sulla nostra mente. “Sappiamo quanto la luce sia importante per il ritmo circadiano e per il nostro organismo, ma sappiamo che in primavera e in estate, con l’aumento delle ore di luce, aumentano gli episodi d’ansia o psicotici-maniacali”.

Tutto questo, ha continuato Bondi, è legato anche alle variazioni delle molecole cerebrali. Bondi fa riferimento in particolare alla melatonina, l’ormone legato al sonno, che si produce nelle ore notturne e che tende a diminuire durante l’estate a causa della maggiore esposizione al sole. Al contrario, l’orexina, ormone indispensabile per la regolazione sonno-veglia e che contribuisce a tenerci svegli, viene stimolato dalla maggiore luce solare.

“Dobbiamo tener presente che l’ambiente in cui stiamo è importante, quindi dobbiamo anche saperci adeguare ad esso. Quando fa molto caldo, dobbiamo imparare a rallentare il nostro operato, non pretendere di fare le stesse cose”, ha detto Bondi. “Importante non uscire, non esporsi eccessivamente al calore, spostare i nostri impegni nelle ore più fresche della mattina o della sera, pretendere un pochino di meno da noi stessi”.

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