L’eiaculazione costituisce una delle componenti principali del comportamento sessuale maschile. Quando parliamo di eiaculazione maschile, ci riferiamo al risultato di un’azione combinata di diversi organi dell’apparato riproduttore maschile, quali prostata, vescicole seminali, l’uretra e i muscoli del pavimento pelvico.

Tutto ciò che riguarda l’eiaculazione è tipicamente accompagnato da sensazioni orgasmiche. Questo ci porta a domandarci quale sia il ruolo delle diverse regioni cerebrali nel comportamento sessuale. A rispondere a questa domanda ci ha pensato un gruppo di ricercatori della Society for Neuroscience, qualche anno fa. Grazie all’aiuto della tomografia a emissione di positroni e della risonanza magnetica funzionale è stato possibile realizzare un esperimento per mappare l’attività celebrare di 11 uomini durante l’orgasmo.

L’esperimento

Undici volontari, di età compresa tra i 19 e i 45 anni, in perfetta salute si sono sottoposti allo studio. A loro è stato richiesto di svolgere per due volte consecutive una serie di azioni. Partendo da uno stato di assoluto riposo, è stato chiesto loro di avere un’erezione e di eiaculare a seguito di una stimolazione sessuale. Per evitare qualsiasi movimento del partecipante, il compito di effettuare la stimolazione è stato affidato alle rispettive compagne degli undici uomini.

Alla fine dell’esperimento 5 partecipanti avevano eiaculato una volta, tre due volte e tre non erano riusciti ad avere un orgasmo. Queste undici eiaculazioni sono state studiate attraverso l’analisi dettagliata dei frame catturati dalla risonanza nei momenti più vicini all’eiaculazione stessa. Per ogni eiaculazione sono stati, infine, selezionati due frame da 10 secondi.

I frame ottenuti sono stati confrontati con quelli relativi al momento della stimolazione per avere un quadro più preciso delle differenze che incorrono nel momento dell’eiaculazione maschile.

I risultati

Dall’esperimento è emerso che l’aria cerebrale in cui l’attivazione è più intensa durante l’orgasmo maschile è la zona di transizione mesodiencefalica. Nella neocorteccia, invece, la regione maggiormente attiva è quella di destra. Un aumento di attività è stato riscontrato anche nella zona del precuneo, probabilmente per vie delle immagini visive utilizzate dai volontari, e in ampie zone del cervelletto. Nell’amigdala, al contrario, è stato osservato l’unico cluster di disattivazione. Questo perché l’amigdala svolge un ruolo di vigilanza, è coinvolta nella paura. La sua disattivazione, quindi, permette di creare le circostanze più adeguate al comportamento sessuale.

Inoltre, è stato osservato un aumento del flusso sanguigno nel telencefalo e nel nucleo anteriore del talamo destro; così come anche nell’area di Brodmann, in parti della corteccia parietale e nella corteccia temporale inferiore. Nell’emisfero sinistro, invece, l’aumento di flusso è stato riscontrato solo in una piccola porzione del giro frontale superiore.

Ciò che è emerso dai risultati di questa ricerca, ha permesso di intessere un paragone, nell’aumento di attività cerebrale, tra l’eiaculazione maschile e il consumo di eroina. Questa scoperta spiega anche perché gli eroinomani hanno un piacere sessuale soppresso. Perché il consumo di eroina stimola già pesantemente la regione cerebrale connessa alla sensazione orgasmatica.

Prima di questo esperimento, l’attività cerebrale durante l’eiaculazione era stata registrata solo in animali come topi, cani e gerbilli. Questo tipo di studi, però, non sono risultati applicabili all’uomo. Una tale indagine, invece, ha offerto per la prima volta una mappa di quelle che sono le regioni coinvolte nell’orgasmo, facilitando anche la strada a futuri studi su come migliorare le prestazioni sessuali.

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