Gli uomini e le donne sono diversi nel cervello. Sì, lo sappiamo, state rileggendo la frase precedente. Non vi preoccupate però: non stiamo riportando in auge teorie sessiste sulla predominanza dell’intelligenza maschile, ma vogliamo parlare di una ricerca interessante che ha stabilito degli esiti inediti sul confronto del cervello delle donne e di quello degli uomini. Una premessa è d’obbligo però. Non si sa ancora che tipo di applicazioni potrebbe avere questa scoperta nella vita reale, ma supponiamo che potrebbe aiutare nel comprendere il meccanismo del deterioramento di quest’organo in base al tempo che passa.

Il Guardian riporta infatti gli esiti di uno studio statunitense che attesta come il cervello delle donne si mantenga 4 anni più giovane di quello degli uomini. Per cervello intendiamo naturalmente facoltà mentali, non maturità in senso lato, come qualcuno in vena di battute avrà già pensato. In pratica, secondo gli scienziati, le donne hanno un’età mentale metabolica, che è inferiore a quella dei loro coetanei maschi. Questa differenza parte da non appena si diventa adulti e si protrae fino alla vecchiaia. Accade perché le donne ricorrono a meno energia nell’utilizzo del cervello rispetto agli uomini.

Gli scienziati hanno utilizzato una tecnica di scansione del cervello chiamata tomografia a emissione di positroni, che ha misurato il flusso di ossigeno e glucosio nel cervello di 121 donne e 84 uomini di età compresa tra i 20 e gli 82 anni. Le scansioni hanno evidenziato come lo zucchero viene trasformato in energia in differenti parti del cervello dei volontari. Nei neonati e nei bambini, un processo chiamato glicolisi aerobica è necessario per sviluppare il cervello, ma la sua funzione diminuisce già nell’adolescenza e si blocca a un livello infimo a 60 anni circa.

Ma le differenze tra i sessi sono state individuate da un algoritmo che ha mostrato corrispondenza negli uomini tra età mentale ed età anagrafica, ma non per le donne, risultate in media 3,8 anni più giovani rispetto alla loro carta di identità. Ma non si conoscono i momenti della vita da cui scaturisce il fenomeno. Mani Goyal del Mallinckrodt Institute of Radiology – e prima autrice dello studio – ha detto che il cervello dell’uomo non invecchia più velocemente di quello delle donne.

[Gli uomini] iniziano l’età adulta che sono circa 3 anni più vecchi delle donne e continuano nel resto della vita – ha spiegato – Quello che non sappiamo è che cosa significhi. Penso che potrebbe voler dire che la ragione per cui le donne non sperimentano molto il declino cognitivo quando sono in là con gli anni è perché i loro cervelli sono effettivamente giovani.

Analogamente si interroga Marcus Raichle, neurobiologo della Washington University school of medicine di St. Louis. Secondo lo studioso, potrebbe trattarsi delle differenze degli ormoni che operano negli organismi maschili e femminili – anche perché questa differenza di metabolismo mentale resta invariata quando le donne entrano in menopausa – e quindi si parla anche degli ormoni sessuali in gioco, almeno in linea teorica. Lo scienziato sospetta che questa differenza esista da sempre tra le donne e persista lungo tutta la durata della vita.

Insomma: dopo secoli in cui le donne sono state sminuite – anche e soprattutto dal punto di vista biologico – oggi la scienza ribalta tutto e dice che no, le donne non sono uguali agli uomini, ma che i loro cervelli riescono a mantenersi più giovani e quindi più attivi. Al di là della rivincita che rimane qualcosa sulla carta, ci si domanda se questa scoperta non potrebbe essere utilissima negli studi relativi alle malattie che portano al declino delle facoltà mentali, sia per le donne che per gli uomini naturalmente.

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