
È stata una battaglia lunga, estenuante, a tratti più dura del previsto e con ostacoli che spesso sono parsi insormontabili, ma quella che racconta la sua storia oggi è una ragazza del tutto nuovo, diversa… senz’altro più forte.
Connie Inglis, una giovanissima ragazza di Leeds, ha lottato contro un nemico davvero feroce: l’anoressia. Più di un anno fa è iniziato il suo lunghissimo calvario, fatto di disturbi alimentari che, nel tempo, si sono aggravati sempre più fino a renderla mentalmente instabile, e a richiederne il ricovero per ben tre volte.
Fortunatamente, con tanta forza di volontà e l’aiuto dei suoi cari, Connie è riuscita a sconfiggere il bruttissimo male che l’aveva presa in ostaggio, e adesso che finalmente è di nuovo una bella ragazza in forma e in piena salute ha deciso di aiutare le altre persone che si trovano tuttora nella sua medesima situazione, e di diffondere un messaggio positivo verso tutti coloro che lottano contro i disturbi alimentari.
La sua pagina Instagram, non a caso, si chiama my life without ana (la mia vita senza anoressia) e raccoglie proprio le foto del corpo di Connie com’è adesso, ma anche quelle che testimoniano il doloroso passato da anoressica della ragazza.
Nella presentazione del suo blog Connie scrive:
Non sono abbastanza magra per avere un disturbo alimentare! Questo è quello che la mia testa mi urla costantemente! Non mi sono mai sentita abbastanza malata e non sono mai stato abbastanza sottile. Ma questo non è vero ! Quali sono i criteri per stabilire di avere un disturbo alimentare? Io lo so bene
Questo perché, quando si fa riferimento all’anoressia, si pensa sempre a ragazze dai corpi scheletrici, ma in realtà si può soffrire di questa patologia anche se non si è ancora raggiunto quel punto. E questo Connie tiene a specificarlo decisamente, proprio per evidenziare che spesso le idee ai proposito dei disturbi e disordini alimentari siano piuttosto limitate, o comunque non del tutto chiare.
Ho lottato con il mangiare per la maggior parte della mia vita, ma sono stata sempre considerata un peso ‘normale’. Ma avere un disturbo alimentare non significa essere un bastone sottile o non mangiare. Vuol dire che c’è una voce nella tua testa che ti parla costantemente dicendo che non sei abbastanza, che non meriti le cose belle della vita. È l’ossessione del cibo. È trovarsi a vivere una vita nella quale improvvisamente tutto il mondo ruota intorno al cibo. Se non si mangia, non si può smettere di pensare a quanto si vuole mangiare. Se si mangia non si può smettere di pensare a quanto si desidera non aver mangiato. Non ci si può vincere. È una battaglia senza fine che si svolge dentro la tua testa e non molla mai.
Come capita spesso alle ragazze che soffrono di questi disturbi, anche Connie rifiutava di riconoscere di avere un problema, nascondendosi dietro vestiti troppo larghi rispetto alla sua taglia e minimizzando verso chiunque le chiedesse informazioni sul suo stato di salute. È stato solo dopo aver toccato il fondo, nel dicembre 2015, quando i medici sono stati obbligati ad alimentarla forzatamente via flebo, che Connie ha deciso di prendere coscienza con il reale stato delle cose e reagire, spinta anche dal supporto immancabile dei genitori e del fidanzato; la ragazza ha perciò deciso di entrare in una comunità e oggi, finalmente del tutto guarita, posta fotografie di se stessa, orgogliosamente, come dev’essere, per sensibilizzare i suoi numerosi followers (più di 46 mila) sulla delicata tematica.
Un sacco di persone mi hanno chiesto come ho fatto. Come ho recuperato così in fretta … la verità è che non l’ho fatto. Un disturbo alimentare è ingannevole e orribile. Ti attira dentro e ti fa credere che saresti nulla senza di esso, che non saresti sopravvissuta. Ho sempre creduto che fosse il mio migliore amico, ma tutto ciò che mai ha voluto fare era uccidermi.
Nella foto a sinistra avevo 13 anni ed ero già stata in lotta per un lungo periodo di tempo.Ci sono 8 anni tra queste foto e in quel momento ho preso e riperso peso innumerevoli volte. Mi sono tormentata mentalmente e fisicamente. Mi sono detta che ero orribile e indegna di felicità. Ho odiato il mio corpo. L’ho nutrito, gli ho fatto male, l’ho lasciato con danni non quantificabili.
Questa non è più la mia vita! Dopo 10 anni ho finalmente deciso che amavo la mia famiglia e gli amici più della mia malattia. Ho deciso che non ero la colpa di tutto quello che era successo. Ho deciso che meritavo di essere felice ! Così ho finalmente ceduto…Se siete ancora alle prese con la malattia io sono con voi in ogni passo del cammino.
Se state attraversando questo momento e vi sentite inutili quando vedete gli altri sempre meglio, io vi capisco perfettamente. Se senti che la malattia sta ancora avendo ‘cura’ di te, ho capito ma ti prometto che ci sono cose migliori là fuori ! Se non vieni preso sul serio perché non sei la tipica persona anoressica, sappi che la tua lotta esiste e merita un aiuto! Se venite emarginati per il vostro peso, colore della pelle o sesso, lottate come leoni, perché meritate di essere ascoltati!
Non ti sto dicendo questo per risultare simpatica o per sminuire le lotte di nessuno. Le lotte di tutti sono valide! Ma voglio che tu sappia che è possibile ! Sì, ho ancora brutti giorni. Devo ancora lottare, ma io sono più forte ora e so che mi merito di essere felice! Continua a combattere, sarà la cosa più difficile che mai farai, ma ne vale così tanto la pena! Lotta come un leone e io sarò lì a combattere con te!
Alla fine Connie ha imparato ad accettarsi, per fortuna, e adesso mostra il suo corpo perfettamente sano dicendo di aver compreso che cellulite, imperfezioni, rotolini e borse sotto gli occhi di prima mattina sono “difetti” che accomunano moltissime persone in tutto il mondo.
Secondo un rapporto del Servizio nazionale sanitario del Regno Unito, fatto nel 2015, il numero di ricoveri per disordini alimentari tra gli adolescenti sarebbe addirittura raddoppiato nei soli ultimi tre anni; il collegio reale degli psichiatri ha motivato queste preoccupanti cifre dicendo che l’aumentare dei disordini alimentari dipende in gran parte dalle pressioni sociali provocate soprattutto dalle immagini trasmesse online o comunque via televisione, che impongono alla società, e influenzano naturalmente soprattutto le giovanissime, un corpo ipoteticamente “perfetto” dal punto di vista estetico. Con buona pace della salute. Connie corre controcorrente, per fortuna, cercando con la sua pagina Instagram di essere d’ispirazione per tutte le sue coetanee, e non solo, che non si piacciono e si auto criticano troppo pesantemente, ma anche di supporto verso chi sta ancora combattendo contro il proprio disturbo e spesso non vede la luce.
Che invece esiste, e lei stessa ne è la prova.
Cosa ne pensi?