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Durante il ciclo spesso siamo tentate di chiudere l’assorbente nel suo sacchetto dopo averlo cambiato e lanciarlo nell’immondizia per non rivederlo mai più. Perché il sangue non è considerato naturale né piacevole e siamo tentate di oscurarlo, anche se inconsciamente.

Guardarlo, analizzarlo o annusarlo sono cose che non ci sogneremmo di fare, anche nel caso di un rapporto sereno con il nostro ciclo mestruale. Eppure, proprio come per l’analisi delle urine, anche il sangue mestruale dice cose sulla nostra salute e, in alcuni casi, sono segnali da non sottovalutare.

La vergogna del sangue mestruale è insita nella nostra cultura. Pur di non alludere troppo al vero sangue, per esempio, la pubblicità gli ha cambiato colore: lo ha trasformato in un liquido blu senza consistenza, senza grumi e decisamente fuorviante rispetto alla rappresentazione reale delle mestruazioni. Senza pensare che proprio nel colore, nelle sue striature e nei suoi coaguli ci sono risposte legate al benessere fisico e alla salute di ognuna di noi.

Ci sono volute campagne come Blood Normal di Nuvenia dell’azienda Essity per portare il colore del sangue in tv e restituirgli il suo tono originale. Partire dal rosso è un passo per normalizzare le mestruazioni e raccontarle per quelle che sono.

Le cose che il sangue delle mestruazioni ci dice sono a portata di assorbente. Dare un’occhiata in più prima di abbandonarlo nella spazzatura vuol dire capire che succede nel proprio corpo. E gli dà anche un valore culturale diverso da quello a cui lo si è sempre associato, perché spesso quando parliamo di sangue parliamo anche di vergogna, dolore e schifo come ha rivelato anche la ricerca di Essity con i numeri e la percezione del ciclo in Italia.

Perché il sangue ci fa paura

Al sangue associamo spesso sensazioni negative, più per abitudine culturale che per reale avversione. Pur essendo una cosa che esce dal corpo, un flusso di elementi in arrivo da tessuti e cavità che ci appartengono, non lo riconosciamo. Gli uomini in alcune culture e situazioni limite ne sono addirittura terrorizzati. L’odore, il colore e la consistenza sono legati alla sfera semantica del ribrezzo, una sensazione da cui è difficile staccarsi anche nelle società evolute come la nostra.

Per questo è difficile accettare che possa dirci qualcosa sulla nostra salute e che lanci segnali da tenere in considerazione, oltre che essere elemento fondante e ineluttabile della fisiologia femminile.

Imparare a leggere l’assorbente prima di buttarlo

Coaguli, macchie, striature: il sangue del ciclo non è mai solo rosso. Anzi, lo si potrebbe definire come un insieme di sfumature che dal rosso vivo passano al rosso scuro e scaricano sul rosa tenue. Ognuno di questi passaggi significa qualcosa, identificando un momento preciso del ciclo mestruale. Le anomalie cromatiche, ma anche la consistenza del sangue e il ritmo del suo flusso, spesso fungono da campanello d’allarme per patologie e disturbi.

Un altro tema importante è legato al perché il sangue vari colore e quantità mese dopo mese. Se si calcola che una donna ha le mestruazioni per un totale di 6,7 anni e in media fino a 50 anni come riportato da Nuvenia, si capisce che, in un lasso di tempo così lungo, le sue oscillazioni non solo sono frequenti ma anche fisiologiche. 

Considerare il ciclo come un’altalena che si adatta ai ritmi esterni (e patisce ad esempio stress, traumi o cattiva alimentazione) è più che normale. Sono 28 giorni – con picchi anche di 35 per alcune donne – in cui gli ormoni oscillano, regalando un Period Power tutto da sfruttare o, in alcuni casi, da gestire. In quei 50 ml circa che vengono espulsi in media a ogni ciclo (che corrispondono a 2 o 3 cucchiai da tavola, anche se sembra molto di più sull’assorbente) ci sono risposte su salute e benessere del proprio corpo che non si devono ignorare.

Il colore del sangue mestruale: cosa ci vuole dire

Un ciclo normale vive normalmente tre fasi cromatiche:

  • Rosso acceso: è la prima fase, condensata spesso nei primi due giorni di ciclo. Il sangue è vivo e appena espulso, da qui il colore intenso e brillante.
  • Rosso scuro: è il sangue più vecchio, che rimane più tempo sull’assorbente prima che venga cambiato.
  • Rosso chiaro: indica la fine del ciclo, fino alla fine delle perdite.

Ma le sfumature di colore sono tantissime e possono comparire sull’assorbente e lanciare segnali in qualsiasi momento, anche dopo anni di cicli poco problematici.

  • Grigio: può essere sintomo di un’infezione batterica in corso.
  • Rosso-Arancio: anche in questo caso, soprattutto se accompagnato da odori forti, è bene consultare un medico.
  • Rosato: una nuance che ricorda un po’ quella della marmellata di fragole è segno che il livello di estrogeni è basso, una condizione che può portare a secchezza vaginale, poca libido, perdita di capelli e stanchezza.
  • Marroni: le cause delle mestruazioni marroni sono varie, in molti casi fisiologiche. A fine ciclo, può trattarsi di residui di sangue e tessuti endometriali; a metà ciclo, nei giorni dell’ovulazione, uno spotting marrone invece può far scoprire malfunzionamenti delle ovaie, infezioni e persino disfunzioni tiroidee.

Ovviamente il sangue parla anche quando non c’è. La sua assenza, la sua diminuzione o l’improvvisa abbondanza sono un altro campanello da non sottovalutare. Cicli abbondanti su base regolare possono essere considerati la norma; cicli abbondanti improvvisi possono aprire scenari diversi (polipi, fibromi o menorragia in pre-menopausa) oppure comunicare che il metodo contraccettivo intrauterino scelto non è adatto al nostro corpo.

Quando il sangue manca del tutto per più di 6 mesi – si chiama amenorrea secondaria e compare anche dopo anni di cicli regolari – una visita di controllo è d’obbligo. E quando invece segue un percorso tutto suo, ancora una volta lancia un messaggio: spesso dietro cicli molto irregolari si nasconde la diagnosi di ovaio policistico, ma le ragioni del suo ritmo poco tracciabile sono tantissime e tutte da esplorare con uno specialista.

La consistenza del sangue: coaguli e grumi

Il sangue delle mestruazioni non è un flusso liquido e regolare, ma un ricco concentrato di elementi che il corpo elimina ogni mese: muco cervicale e secrezioni, acqua e tessuti dell’endometrio. Essendo un mix di cose diverse con consistenze differenti, anche il modo in cui si presenta non è omogeneo, con coaguli a volte grumosi. 

Partiamo col dire che i coaguli sono, il più delle volte, normali. Nonostante il corpo attivi la coagulazione per non perdere troppo sangue quando abbiamo una ferita, durante il ciclo il sangue deve fluire liberamente. Per bilanciare l’esigenza della fluidità ma anche quella di non perdere troppo sangue, è l’utero stesso che produce un anticoagulante naturale. Se il flusso è abbondante e l’anticoagulante non basta, allora si formano i coaguli.

In realtà in questo caso il campanello d’allarme è l’abbondanza del ciclo, più che le sue conseguenze dirette sulla consistenza. Spesso un ciclo abbondante può segnalare un deficit di ferro, perché è anche grazie a questa sostanza che l’utero produce il suo anticoagulante. Quindi quando il ferro manca, l’utero fa più fatica e i coaguli sono più abbondanti.

Se alla perdita ematica si associano anche dolore e altri disturbi fisici, le cause possono essere diverse: si va dall’endometriosi alle cisti fino alle infiammazioni pelviche addominali. In questi casi il coagulo è fondamentale segnale di allarme da esplorare insieme al ginecologo.

Anche la viscosità del sangue mestruale è un elemento da considerare. Il suo grado di fluidità dipende da tante cose e così come il ritmo del ciclo, anche questa cambia: può essere più acquosa o consistente a seconda dei periodi, può presentare grumi e coaguli per un mese e il successivo essere perfettamente omogeneo.

Se il sangue è acquoso, può essere segnale di un deficit dell’energia riproduttiva, che, come riporta la ricerca Energy Metabolism and the Evolution of Reproductive Suppression in the Human Female, è la capacità tutta femminile di acquisire forza dai nutrienti che sono nel corpo. Un ciclo con sangue chiaro, quasi trasparente, potrebbe stare a richiamare un volume basso di questi nutrienti.

Perché le sfumature del ciclo non devono farci paura

Il sondaggio di Essity ha messo in luce che gli italiani sono consapevoli della narrazione sbagliata sul ciclo (e dunque anche del suo sangue) e sono convinti che sia stato quello a creare stereotipi falsi sulle donne con le mestruazioni: il 67% degli intervistati ha detto che non parlarne ha alimentato superstizioni e stigmatizzato la questione; e c’è ancora un 27,5% che ammette che dovrebbe essere argomento privato da tenere per sé. Per il 45,3% della totalità degli intervistati parlare di ciclo è ancora oggi un tabù e un 18% degli uomini crede ancora che la capacità di giudizio femminile sia compromessa durante il ciclo.

Superare la diffidenza nei confronti del sangue mestruale ha un valore non solo individuale, ma anche culturale. Se è vero che una buona percentuale crede ancora che l’influsso del sangue sia negativo, capovolgere questa idea dandogli l’importanza che merita anche dal punto di vista del benessere e della salute è il passo necessario per superare l’avversione. 

Perché il sangue ci appartiene, è il frutto di ciò che abbiamo dentro e ci racconta come stiamo. Ascoltarlo è un favore che ci facciamo, oltre ogni tabù.

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Nuvenia, tra i principali brand nel settore degli assorbenti femminili, supporta le donne nei giorni del ciclo, per garantire loro massimo comfort e benessere, ed è al loro fianco per abbattere stereotipi e tabù sulle mestruazioni.
Nuvenia è un marchio Essity, azienda leader nel settore dell’igiene e della salute.

  • Chiamiamo le cose col loro nome