Quando parliamo di cannabis ci viene subito in mente la marijuana o l’hashish. Ma cos’è esattamente la cannabis? Questa pianta trova le sue origini nell’Asia Orientale, motivo per il quale è proprio in questa zona che se ne fa più uso già dai tempi antichi.

La cannabis fu introdotta in Occidente negli anni ’60 a scopo non terapeutico e si diffuse soprattutto tra i giovani. In un secondo momento, l’uso della cannabis fu approvato anche per scopi terapeutici.

Perché ha un effetto farmacologico?

Secondo quanto riporta La Fondazione Umberto Veronesi, questa pianta ha un effetto farmacologico grazie alla presenza del metabolita cannabidiolo (CBD) e del principio attivo delta-9-tetraidrocannabinolo (THC). Per poter ottenere un effetto terapeutico però, entrambi devono essere perfettamente dosati, altrimenti gli effetti potrebbero essere tutt’altro che positivi.

Non a caso, infatti, la cannabis terapeutica, se prodotta rispettando gli standard, rientra nella categoria della fitoterapia (una pratica che prevede l’utilizzo delle piante per curare il corpo dalle malattie). Nonostante il CBD e il THC siano i due elementi fondamentali, senza l’ausilio dei flavonoidi e dei terpeni non riuscirebbero a creare un legame con i ricettori.

Quali patologie cura la cannabis terapeutica?

cannabis terapeutica
Fonte: Web

Le ricerche sulle patologie curabili con la cannabis sono ancora in fase di evoluzione. Al momento, i suoi effetti terapeutici sono stati confermati per i dolori oncologici e neuropatici, per la nausea e il vomito provocati dalla chemioterapia, per la sindrome di Tourette, per gli spasmi dati dalla sclerosi multipla, per il glaucoma resistente e per stimolare l’appetito nei soggetti affetti da cancro, da AIDS e da anoressia nervosa.

A tal proposito, l’azienda olandese Brodcan ha messo in commercio 5 farmaci a base di cannabis (ognuno con percentuali di CBD e di THC diverse), pensati per i soggetti che devono sottoporsi alla chemioterapia. Ancora in dubbio invece è l’efficacia del farmaco Sativex, il quale contiene solamente CBD e THC e, come abbiamo detto precedentemente, questi due elementi senza la presenza di terpeni e flavonoidi non riescono a funzionare.

Che effetti ha la cannabis terapeutica sul corpo e sulla mente?

Gli effetti della cannabis dipendono da diversi fattori, come ad esempio dalla quantità utilizzata, dalle caratteristiche metaboliche della persona o se si associa il suo utilizzo ad altre sostanze come l’alcol.

Il consumo di cannabis produce una sensazione di euforia e di benessere. Se assunta in quantità eccessive, però, possono presentarsi dei disturbi di coordinazione, la concentrazione viene compromessa e, nei casi più gravi, può provocare anche ansia e attacchi di panico.

Secondo quanto riporta The Post Internazionale, grazie al CBD, la pianta ha un effetto anti-epilettico, anti-ischemico, anti-infiammatorio, anti-psicotico, anti-nausea, analgesico e ansiolitico. Il THC, invece, stimola l’appetito, è antidolorifico, anticinetosico, abbassa la pressione endoculare ed è anch’esso anti-emetico e anti-nausea.

La cannabis terapeutica nelle farmacie italiane

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Fonte: Web

La vendita della cannabis terapeutica nelle farmacie è iniziata il 9 gennaio 2017 ed è stata approvata dal Ministero della Salute. Prodotta e distribuita dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, la cannabis terapeutica deve contenere una percentuale che va dal 5% al 18% di THC e dal 7,5% al 12% di CBD.

Quanto costa?

Sempre secondo quanto approvato dal Ministero della Salute, la cannabis terapeutica viene venduta a €6,88 al grammo con l’aggiunta del 22% di IVA.

Modalità di utilizzo della cannabis terapeutica

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Fonte: Web

Si può assumere la cannabis terapeutica oralmente tramite tisane, decotti, resina, olio e capsule. Oppure inalandola tramite la sigaretta elettronica o la vaporizzazione.

Unica pecca di alcuni metodi orali è che i tempi di cottura sono molto lunghi. Per la tisana, ad esempio, ci vuole una cottura di almeno 40 minuti. È quanto afferma il dottor Ternelli che, sempre secondo quanto riportato da The Post Internazionale, ci consiglia di preferire le capsule e le gocce alle tisane e ai decotti. La cannabis va assunta più volte al giorno, di conseguenza, se cotta, potrebbe richiedere troppo tempo.

Cannabis a uso non terapeutico

A settembre 2015 era stato presentato alla Camera dei deputati un testo di legge nel quale si richiedeva la legalizzazione della cannabis. A luglio 2016 è stato discusso e successivamente bloccato dalla maggioranza del governo.

Un altro emendamento era stato proposto a novembre 2016, in seguito al terremoto che aveva provocato seri danni al Centro Italia. Era stato richiesto un monopolio della cannabis, esattamente come per il tabacco, in modo tale da donare il ricavato in beneficenza alle zone terremotate. L’emendamento è stato rifiutato sia dal Partito Democratico, sia dalla Lega.

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