Blefarocongiuntivite: cos'è, quali sono le cause e come si cura
Cosa c'è da sapere sulla blefarite o blefarocongiuntivite, un'infiammazione della palpebra con diverse cause, sintomi e che si può curare in vari modi.
Cosa c'è da sapere sulla blefarite o blefarocongiuntivite, un'infiammazione della palpebra con diverse cause, sintomi e che si può curare in vari modi.
C’è anche un certo rischio di recidiva e un’associazione con malattie della pelle come la psoriasi, la rosacea oculare, la dermatite seborroica o la sindrome dell’occhio secco. Le caratteristiche della blefarite annoverano una serie di sintomi differenti in base alla gravità (ma l’Iss tranquillizza, non si perde la vista per questa infiammazione), tra cui:
L’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità riporta una definizione molto simile a quella dell’Iss, con una precisazione rispetto alla sopportazione dei sintomi, in particolare il prurito, che può portare chi soffre di blefarite a grattarsi la palpebra.
Quest’ultimo comportamento va però evitato – si legge sul sito dell’Aipc – in quanto favorisce l’infiammazione, provocando, a lungo andare, microlesioni della cute palpebrale.
Sempre secondo l’Aipc, le cause di questa malattia possono essere differenti, come:
La blefarite può essere differenziata in base al tempo in cui si sviluppa o in base ai suoi sintomi. MsdManuals distingue infatti in blefarocongiuntivite acuta e cronica:
L’Aipc distingue invece in blefarite:
MsdManuals spiega che la diagnosi di blefarocongiuntivite avviene grazie a un esame con lampada a fessura, ma a volte i medici possono richiedervi una biopsia, per escludere quei tumori alla palpebra che presentano sintomi simili. A diagnosi avvenuta, vi potrebbero essere prescritti dei farmaci come antimicrobici oppure corticosteroidi topici, ma anche impacchi caldi e pulizia dedicata delle palpebre, sia con antibiotici che con rimedi naturali.
Sicuramente, se portate le lenti a contatto, vi verrà chiesto di evitare per un po’ di utilizzarle. L’Aipc spiega che tra i trattamenti, negli ultimi anni, si sta ricorrendo anche alla luce pulsata, una tecnica in cui si normalizza la secrezione delle ghiandole trasferendo calore all’interno delle palpebre.
La prevenzione è tuttavia importante come la cura, a partire dalla conduzione di uno stile di vita sano, in cui si consuma tanta frutta e verdura e si limitano zucchero e caffeina.
Il rispetto delle regole igieniche – spiega ancora l’Aipc – è fondamentale per minimizzare il rischio di ogni tipo d’infezione, compresa la blefarite. Si raccomanda quindi di lavarsi sempre accuratamente le mani, specialmente prima di toccare gli occhi (abitudine, quest’ultima, che dovrebbe però essere evitata il più possibile). Quando un familiare o un convivente lamenta sintomi riconducibili a una potenziale blefarite o ad altra infezione oftalmica, il consiglio è quello di evitare l’uso promiscuo di oggetti (non condividere gli asciugamani ad esempio) e di cambiare più spesso lenzuola, indumenti, federe dei cuscini, per ridurre il rischio di contaminazione. Si raccomanda, inoltre, di evitare l’utilizzo di cosmetici per gli occhi durante l’intera terapia.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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