“Ho gli occhi stanchi”. Quanti di noi, alla fine di una giornata lavorativa, si sono ritrovati e ritrovate a pronunciare questa frase? Spesso ha a che fare semplicemente con una stanchezza diffusa, mentale e fisica, ma alcune volte potrebbe essere indicativa di una patologia, un fenomeno legato strettamente agli occhi: si tratta dell’astenopia, un fenomeno medico in cui perfino i muscoli dei bulbi oculari si affaticano.

Cos’è l’astenopia?

Il nome comune dell’astenopia è affaticamento oculare. Secondo Humanitas Gavazzeni, accade quando gli occhi si stancano dopo un utilizzo prolungato, magari osservando qualcosa da molto vicino per tanto tempo, che influenza l’apparato muscolare del bulbo oculare.

Come si legge sul sito dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb), l’astenopia non è altro che un sovraccarico dell’apparato muscolare intrinseco ed estrinseco del bulbo oculare: quando guardiamo un oggetto da vicino, tutti questi muscoli sono infatti sotto sforzo.

In pratica, questo suggerisce che ci sono determinati mestieri che possono essere debilitanti da questo punto di vista: chi usa un computer per molte ore, chi si occupa di lettura, di scrittura, di creazioni artistiche (per esempio i restauratori) e così via. In altre parole alcuni mestieri più di altri sono a rischio astenopia.

Come spesso diciamo in questi casi, il primo passo è rivolgersi al proprio medico, o magari all’oculista se ne abbiamo già uno di fiducia, soprattutto se soffriamo di una patologia conclamata che solitamente, come vedremo, è associata a questo tipo di disturbo. Non è infatti da sottovalutare chi soffre già di problemi di vista, soprattutto se sono stati corretti in modo sbagliato (come per esempio indossare lenti inadeguate al bisogno). Non sottovalutate mai il problema. Contattate il medico in particolare se questo fastidio si protrae nel tempo, ma anche le prime avvisaglie potrebbero essere fondamentali.

L’oculista che effettua la diagnosi vi chiederà sicurante dei sintomi, sia quelli che riguardano strettamente gli occhi, sia quelli che non li riguardano, controllerà le vostre eventuali lenti in dotazione e poi eseguirà degli esami, come la valutazione dell’acuità visiva, l’esame alla lampada a fessura del segmento anteriore per vagliare eventuale secchezza oculare, la misurazione della pressione dell’occhio e l’esame del fondo oculare.

Le cause dell’astenopia

Astenopia
Fonte: iStock

Gavazzeni e Iapb elencano le cause dell’affaticamento dei muscoli oculari, ovvero:

  • occhio pigro;
  • astigmatismo;
  • cheratocono;
  • congiuntivite;
  • ipermetropia;
  • miopia;
  • presbiopia;
  • retinoblastoma;
  • retinopatia diabetica;
  • sindrome dell’occhio secco;
  • strabismo;
  • blefarite;
  • maculopatia.

Astenopia: i sintomi

Allo stesso modo vengono elencati i sintomi dell’affaticamento oculare, che sono:

  • bruciore agli occhi;
  • lacrimazione;
  • secchezza oculare;
  • fotofobia;
  • visione offuscata;
  • visione sdoppiata;
  • mal di testa;
  • sensazione di bruscolini nell’occhio;
  • dolore agli occhi;
  • vista annebbiata.

Astenopia: cure e rimedi

Astenopia
Fonte: iStock

Come accade per diversi disturbi, anche per l’astenopia si deve andare alla radice e quindi agire sulla causa – ovvero la malattia alla base – che l’ha provocata, oltre ad alleggerire in alcuni casi il proprio stile di vita lavorativo. Sappiamo che quest’ultimo problema è complesso, non solo per una questione economica, ma anche perché alcuni amano il proprio lavoro, però la salute è più importante e non si può comprare.

Ci sono comunque delle accortezze che possono essere utilizzate per evitare il problema, e queste sono:

  • uso di lacrime artificiali, anche più volte al giorno (però chiedete conferma al vostro medico), per impedire la secchezza oculare;
  • uso di lenti adatte a guardare da vicino, anche se diversi da quelli che si utilizzano di solito;
  • sistemare adeguatamente l’illuminazione della stanza di lavoro;
  • fare pausa ogni tanto sul lavoro;
  • usare lenti filtranti speciali alla bisogna;
  • sedersi secondo una corretta postura;
  • utilizzare colliri a base di base di inositolo, una sostanza che contrasta i radicali liberi che di solito sono coinvolti nella risposta dei muscoli oculari che si contraggono.

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