Anidrosi è, in un certo senso, il contrario di iperidrosi. Con l’iperidrosi si soffre di una forma di sudorazione eccessiva, mentre, come spiega Humanitas, l’anidrosi è una condizione in cui le ghiandole sudoripare non funzionano in maniera corretta.

In altre parole, si può sperimentare la scomparsa del sudore su parte del proprio corpo o interamente, oppure quanto meno una drastica riduzione della comparsa del sudore.

Cos’è l’anidrosi?

Anidrosi è un termine medico che, come spesso accade per i concetti riguardanti la salute, viene dal greco e significa “senza sudore”, etimologicamente parlando.

Secondo l’enciclopedia medica Treccani, esiste un’anidrosi generale e una parziale. La prima condizione è correlata con disturbi endocrinici, intossicazioni o malattie cutanee diffuse, mentre la seconda è sovente legata a lesioni nervose.

Tra le varie forme in cui la condizione può presentarsi, la diminuzione della sudorazione, ossia l’ipoidrosi, è molto più diffusa della perdita completa. I sintomi più evidenti sono la secchezza della cute e la desquamazione della pelle.

Le cause dell’anidrosi

Anidrosi
Fonte: Pexels

Humanitas fornisce un elenco parziale delle cause di questa condizione, ossia:

  • diabete;
  • ipotiroidismo;
  • dermatite;
  • tumore ai polmoni;
  • ittiosi;
  • psoriasi;
  • sclerodermia;
  • morbo di Parkinson.

Secondo l’Osservatorio Malattie Rare, la causa principale sarebbe però genetica. Nello specifico, a causare l’anidrosi è la mutazione di un gene chiamato ITPR2, responsabile per il controllo della produzione di sudore.

La condizione è negli ultimi anni molto studiata perché, paradossalmente, averne conoscenza aiuta a trovare rimedi e farmaci contro il suo esatto contrario, ossia l’iperidrosi, che tra l’altro è invece molto diffusa.

Le conseguenze dell’anidrosi

Le conseguenze dell’anidrosi sono fortemente legate a quelle dell’iperidrosi, almeno per quanto riguarda il risvolto sociale della questione. Se l’iperidrosi può creare imbarazzi in pubblico per chi soffre per questa condizione (per via dell’odore del sudore ma anche per il suo aspetto), con l’anidrosi la situazione è simile, perché la desquamazione della pelle che ne consegue può comportare un grosso disagio nel relazionarsi con gli altri, anche per azioni quotidianamente comuni.

E quindi, se il problema dovesse protrarsi nel tempo, qualcuno potrebbe sentire il bisogno di rivolgersi anche a uno psicologo per poter affrontare la vita di tutti i giorni, convivendo con la propria condizione o il proprio sintomo.

E le conseguenze possono anche non essere esclusivamente sociali. Nel senso che in alcuni casi si può rendere necessario contattare il proprio medico e magari successivamente uno specialista che vi sarà indicato. Come sempre quello che vi diciamo è indicativo: il medico, in generale, deve essere una prassi se siete preoccupati o preoccupate per qualcosa.

Secondo Humanitas, il medico va contattato qualora, oltre all’iperidrosi, riscontrate anche

  • vertigini;
  • debilitazione;
  • crampi muscolari;
  • vampate di calore;
  • arrossamento della pelle.

Anidrosi: rimedi e trattamento

Anidrosi
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La prima cosa che farà un medico cui vi rivolgerete per questa condizione sarà scandagliare la ragione per cui essa è scatenata. In altre parole, cure e rimedi sono strettamente legati alla causa della vostra anidrosi e solo risalendo alle cause, si può capire quale cura potrebbe essere la più efficace nel vostro caso.

Tuttavia la Treccani afferma che nei casi di ipotiroidismo non sempre la terapia raggiunge gli stessi risultati che invece sono comuni per l’anidrosi di altra natura. Una terapia comune alle diverse forme può essere la cura del caldo, ma anche la somministrazione di pilocarpina, un fitofarmaco.

I rimedi per far fronte alla diminuzione della sudorazione – si legge sul sito di Humanitas – dipendono dal tipo di patologia che l’ha originata. Solitamente, la diminuzione della sudorazione è causata dalla mancanza di termoregolazione del corpo: il sudore infatti garantisce che la temperatura interna si abbassi (in particolare durante le attività sportive, ma anche a riposo). Nei casi in cui il problema fosse dovuto all’assunzione di determinati farmaci, la soluzione sarà ristabilire, sempre su indicazione del medico, il dosaggio del medicinale.

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