L’acqua frizzante fa male? 2 verità (e 3 miti)
Benché il potere idratante e dissetante dell’acqua frizzante sia pari a quella naturale, un consumo eccessivo a lungo andare può dare effetti negativi.
Benché il potere idratante e dissetante dell’acqua frizzante sia pari a quella naturale, un consumo eccessivo a lungo andare può dare effetti negativi.
L’acqua frizzante è un’acqua minerale contenente anidride carbonica o in modo naturale (dunque sgorga così dalla sorgente) o perché sottoposta a processo di carbonazione, che aggiunge CO2. Difficile districarsi tra i pareri discordanti di biologi e nutrizionisti circa i benefici e le controindicazioni di questa tipologia di acqua. Qualcuno la usa in sostituzione di quella naturale, altri la bevono solo durante i pasti, altri ancora solo come alternativa dissetante e rinfrescante. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Per alcuni è davvero irrinunciabile nel corso della giornata e la motivazione è quasi sempre che chi la beve la considera più dissetante, rispetto all’acqua naturale. La verità è che questa è una falsa convinzione, perché la capacità idratante tra le due acque è la stessa.
Quella maggiore sensazione dissetante che si avverte nel bere acqua frizzante è dovuta esclusivamente alla presenza delle bollicine, che stimolano i recettori del gusto presenti sul palato e svolgono una leggera funzione anestetizzante delle papille gustative. Il nostro cervello viene insomma ingannato e ci convince di esserci dissetati di più: ma è solo una temporanea illusione.
Per i consumatori abituali può risultare problematico l’acquisto e relativo trasporto a casa delle bottiglie. I moderni sistemi di gasatura consentono però di valorizzare l’acqua del rubinetto aggiungendo le bollicine e ottenendo così l’acqua frizzante in casa, comodamente, risparmiando in termini di gusto, comodità e convenienza.
Il costo iniziale dell’apparecchio viene ammortizzato nel tempo con un risparmio notevole soprattutto in estate, quando il consumo aumenta. Inoltre, si potrà creare un’acqua frizzante su misura, scegliendo la gasatura in base alle proprie preferenze. Da non sottovalutare anche il minore impatto ambientale, dato dalla minore produzione (e minore smaltimento) di plastica.
Questi apparecchi, molto in uso nei bar e nei ristoranti, hanno un funzionamento di base semplice: aggiungono anidride carbonica all’acqua del rubinetto in quantità variabili, a seconda del livello di gasatura desiderata.
L’acqua frizzante fa bene o fa male? Tra questi due estremi ci sono delle sfumature da considerare, perché in realtà può essere consumata tranquillamente, ma nelle giuste quantità e modalità, tenendo anche conto di eventuali problematiche del proprio organismo, che potrebbero soffrire della sua assunzione.
Nella scelta dell’acqua, infatti, bisogna tener conto soprattutto di eventuali patologie ai reni e all’apparato digerente, della pressione arteriosa, del proprio fabbisogno di minerali.
Vero: l’acqua frizzante non contiene calorie, proprio come la naturale, quindi può tranquillamente essere assunta durante una dieta o un regime alimentare ipocalorico.
Vero: l’anidride carbonica in essa contenuta stimola la produzione, a livello gastrico, di acido cloridrico, quindi favorisce la digestione. Per questo motivo è indicata per chi soffre di lentezza digestiva. Viceversa, la stimolazione della produzione di succhi gastrici può risultare fastidiosa per chi soffre di acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, ulcere e gastrite.
Un team di ricercatori palestinesi ha condotto una ricerca su un gruppo di studenti suddividendoli in due sottogruppi: mangiando lo stesso cibo, alcuni di loro bevevano acqua frizzante, gli altri acqua naturale. Al termine dell’esperimento, chi aveva bevuto la prima aveva livelli più alti dell’ormone che stimola la fame, produzione incrementata proprio dall’anidride carbonica in essa contenuta. Quindi non è vero che fa ingrassare, ma tende solo a stimolare di più la fame.
Non c’è alcuna correlazione dimostrata, tra il senso di gonfiore che si avverte a fine pasto e l’assunzione di acqua frizzante. Non sono le bollicine, insomma, a causare il fastidioso gonfiore addominale. Sono piuttosto le abitudini alimentari e la velocità di masticazione. Il consiglio è ingerire il cibo lentamente e masticarlo a lungo, che aiuta anche ad aumentare il senso di sazietà. Mangiare velocemente, al contrario, provoca gonfiore e meteorismo.
Un recente studio condotto dal prof. Damien Walmsley, consigliere della British Dental Association, sembrerebbe confermare questa tesi a lungo smentita. Tutto sta nel pH: quello dell’acqua frizzante è pari a 3, dunque potenzialmente capace di corrodere lo smalto e ingiallire i denti, nei casi più estremi anche scheggiarli. Ma è anche vero che la saliva funge da protezione ed è capace di neutralizzare, in parte, l’acidità. Per questo è consigliabile un consumo moderato e, soprattutto, non continuativo.
Centellinare l’acqua frizzante (così come le bevande acide come la Coca Cola) nel corso della giornata, non permette all’organismo di riequilibrare il livello del pH della bocca (che deve mantenersi costante tra 6,5 e 7,5), operazione che richiede un tempo anche superiore alle due ore. E se l’acidità nella bocca rimane elevata per troppo tempo le conseguenze sui denti diventano molto più probabili.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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