Fine ottobre significa non solo zucche, Halloween, tisane e copertine ma anche l’immancabile cambio dell’ora.

A breve, però, le cose potrebbero cambiare: niente più ora solare e ora legale, ci sarebbe un unico orario per tutto l’anno.

Ora legale e ora solare: cosa sono?

Come dice il nome, l’ora solare è quella stabilita astronomicamente in relazione al passaggio del sole per il meridiano locale.

L’ora legale, invece, è stata introdotta per convenzione poco più di un secolo fa: i paesi europei passano a questo orario l’ultima domenica di ottobre, il giorno in cui le lancette vengono spostate di un’ora fino all’ultima domenica di marzo.

Perché esiste l’ora legale?

Se dovessimo scegliere una parola per spiegare il perché è stata istituita l’ora legale, non avremmo dubbi su quale scegliere: risparmio. Il primo a lanciare l’idea di portare avanti le lancette dell’orologio era stato Benjamin Franklin, uno dei “padri fondatori” americani, che nel suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della luce, pubblicato nel Journal de Paris nel 1784, propose di indurre la popolazione ad alzarsi prima al mattino, così da approfittare della luce del sole per lavorare invece di dormire.

L’idea cadde nel vuoto ma, riproposta dall’inglese William Willett nel 1907, fu poi applicata in tempo di guerra nel 1916 in diversi paesi europei, tra cui l’Italia. Per l’introduzione definitiva dell’ora legale, però, sono dovuti passare altri 50 anni: solo nel 1966 l’Italia l’ha adottata definitivamente, con un calendario comune a tutti i Paesi europei.

Gli effetti del cambio dell’ora sulla salute

Spostare le lancette dell’orologio due volte all’anno ha effetti sulla salute: non lo dice solo l’esperienza empirica di chi, in concomitanza del cambio d’ora, si sente più stanco e stressato, ma anche gli studi scientifici.

Non solo, come ha evidenziato uno studio su Neuroscience Letters, si dorme meno e il sonno è più disturbato a causa dell’alterazione del ritmo circadiano e la produzione di melatonina, ma siamo anche meno concentrati e produttivi sul lavoro.

Già nel 2012 uno studio sul Journal of Applied Psychology aveva rilevato una correlazione tra il passaggio all’ora legale e un aumento “drammatico” della quantità di tempo che le persone perdono a “cyberoziare”. Oltre ai lavoratori, a risentire del cambio dell’ora sarebbero gli studenti, almeno secondo uno studio condotto in Indiana che ha rilevato come nelle contee che avevano appena aderito all’ora solare i punteggi del test di ammissione al college SAT fossero del due per cento più bassi.

Alcuni studi hanno invece rilevato un picco di attacchi cardiaci nella prima settimana dopo l’introduzione dell’ora legale.

L’abolizione del cambio dell’ora

Sembra banale dirlo, ma i tempi sono cambiati, e non solo rispetto a quelli di Benjamin Franklin. La situazione è profondamente diversa da quella che ha portato all’introduzione dell’ora legale e oggi il risparmio in termini di energia elettrica è in gran parte vanificato dalla molteplicità di apparecchi elettronici che vengono utilizzati durante tutto l’arco della giornata e su cui l’anticipo dell’ora rispetto a quella solare non ha effetto. I vantaggi a livello di risparmio energetico e di allungamento delle giornate, inoltre, sono più evidenti nei paesi del sud dell’Europa, mentre si riducono fortemente nei paesi nordeuropei.

Non solo: in un mondo sempre più interconnesso, le variazioni orarie possono rendere più difficili i collegamenti. Se a questo si aggiungono gli effetti sulla salute che abbiamo visto, si comprende perché da molte parti arrivi la richiesta di abolire il cambio dell’ora.

Una consultazione pubblica online promossa dalla Commissione Europea nel 2018 ha chiesto agli europei se preferissero mantenere l’ora legale tutto l’anno oppure l’ora solare. Secondo le risposte, l’84% dei cinque milioni di cittadini europei che hanno partecipato è favorevole all’abolizione del passaggio all’ora legale una volta l’anno. Per questo, nel 2019 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione legislativa che sancisce l’abolizione del cambio dell’ora a partire dal 2021, lasciando agli stati membri la decisione se mantenere l’ora legale o quella solare.

In Italia, attualmente l’ora solare non è ancora stata abolita, nonostante la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) abbia chiesto al Governo di mantenere l’ora legale tutto l’anno, anche in ottica di risposta al problema del caro bollette. L’ex Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, si è espresso negativamente sull’abolizione definitiva dell’ora solare, ma il nuovo esecutivo potrebbe ritornare su questa decisione.

Ora legale tutto l’anno: cosa cambierebbe?

Se venisse abolita l’ora solare, non avremmo più il cambio d’ora due volte all’anno: ci sarebbe un unico orario per tutti i dodici mesi. Oltre ai benefici sulla salute dovuti al mancato cambio dell’ora, secondo la SIMA questo si tradurrebbe in un risparmio stimato di 1 miliardo di euro solo nel primo biennio, senza considerare i benefici ambientali, con un taglio delle emissioni climalteranti per un totale di  200 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.

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