Partiamo dagli albori di una relazione: da quando vediamo quel ragazzo che ci piace, “proprio un bel tipo”. Proviamo così ad avvicinarci, a corteggiarlo, ma niente, non vuole proprio degnarci della sua attenzione. Ecco allora che, per noi donne, inizia la fase di indagini, finalizzata a scoprire il perché di questo rifiuto, sperando di non pugnalare troppo la nostra, già fragilissima, autostima: “Perché non mi guarda?” “Sarà gay?” “Sarà fidanzato?”.

Niente, non è fidanzato, la sua ex risale ad anni prima e non è neppure gay. Il gioco allora si fa duro e anche più intrigante perché l’uomo “misterioso”, dobbiamo ammetterlo, ha sempre il suo fascino. Pian piano, magari riusciamo a conquistarlo e vittoriose rendiamo grazia alla nostra autostima, viviamo quel magico momento in cui ci sentiamo le più belle del mondo perché ha scelto proprio noi e non le altre.

Questo miraggio però dura ben poco con gli uomini che hanno difficoltà a mostrare i propri sentimenti. Perché se il suo aspetto “introverso” dapprima ci ha conquistate, alla lunga può diventare un problema. Mai un bacio in pubblico, passeggiare mano nella mano provoca loro vergogna, ogni gesto affettuoso è sempre e solo finalizzato all’atto sessuale.

Cosa significa questo? Che non ci ama? Che non siamo la donna giusta per lui? Che non siamo abbastanza attraenti? No. Ognuno vive la propria affettività sulla base dei modelli affettivi che ha avuto durante la sua infanzia. Ciò significa che se il nostro uomo ha vissuto in una famiglia carente di abbracci, tenerezze, contatto fisico, difficilmente riuscirà a mostrare affetto nei nostri confronti. La mancanza di gesti d’amore non è perciò sinonimo di mancanza d’amore o perlomeno non sempre.

Questa forma di analfabetismo emotivo in forma patologica è detta alessitimia ovvero l’incapacità di riconoscere  e descrivere i propri stati emotivi ed altrui.

Il primo pensiero che scaturisce nella mente di molte donne che vivono con un uomo alessitimico è di far ricadere la “colpa” su se stesse (è colpa mia se non gli piaccio) e di creare distorsioni cognitive (non sono abbastanza bella, ha avuto donne migliori di me) che l’allontanano ancora di più dal partner.

Cosa fare quando amiamo un uomo che non sa dimostrare i suoi sentimenti nei nostri confronti?

Impariamo a conoscerlo e a rispettare i suoi spazi, ad aspettare i suoi tempi, senza elemosinare nulla e senza accontentarci delle briciole. Assillarlo con le nostre richieste di attenzione lo manderà in uno stato di stress che causerà un effetto opposto, ovvero ci eviterà. Aspettare i suoi tempi non significa però stare gli anni nell’attesa che un giorno arrivi il suo fantomatico bacio che ci svegli come nelle favole.

Noi donne dobbiamo trovare nuove formule di comunicazione, scoprire, per esempio, quali sono i suoi maggiori interessi e provare, in parte, a condividerli. Per esempio, se è un fan del calcio, una domenica potremmo andare allo stadio con lui, mostrarci vicine e disponibili ad accoglierlo, senza pretese e senza fare il broncio. Ridere e scherzare delle cose che a lui piacciono senza diventare false, senza farci piacere cose che proprio non ci vanno a genio. Data la sua difficoltà ad entrare in relazione con l’altro, noi potremmo spianargli la strada con una cena romantica, una gita fuori porta, un momento intimo a cui proprio non riuscirà a dirci di no.

La vita non è fatta però solo di eventi straordinari, ma di lavoro, insicurezze, fallimenti, eventi tristi e l’amore maturo è lì che si testa: nel sostenerti quando hai avuto una delusione nel tuo ambito lavorativo, nel spronarti nella tua professione, nel rispettare i tuoi spazi, nel collaborare insieme per la costruzione di una vita assieme evitando inutili discussioni, per cui meglio un bacio in meno ma un “ti stimo” o un “so che puoi farcela” in più.

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