Effettivamente una vita più gratificante allontana la fame.

Quante volte ci siamo ritrovate a mangiare per noia? E quante volte invece ci siamo dimenticate di mangiare quando eravamo immerse in impegni improrogabili? E quante volte il nostro stomaco si è chiuso  a causa delle “farfalle allo stomaco” causate da un amore o per  nervosismo? Negli ultimi anni il piacere della tavola è stato particolarmente esaltato, e si sente continuamente parlare delle sue proprietà, del perché fa bene e di come dobbiamo relazionarci.

Cosa ci spinge verso questa “lussuria”?
forse l’avere una troppa scelta… una vita troppo sedentaria, e modelli distorti di buona educazione alimentare. I claims delle più grandi industrie alimentari provano (e spesso ci riescono) ad effettuare un “plagio” sulla nostra psicologia.
Esempio: il “light” è un bluff! Diciamo la verità: non soddisfa, non appaga, non placa il senso di fame, spinge solo a mangiare di più!
Inoltre in tempi ”di magra”, come durante una crisi economica, mangiamo alimenti più calorici.
Lo rivela uno studio di Juliano Laran della University of Miami School of Business Administration, pubblicato sulla rivista Psychological Science. In una serie di esperimenti Laran ha visto che quando percepiamo una situazione di avversità, tendiamo a preferire i cibi più calorici e a mangiarne di più. Probabilmente è un meccanismo  che usavano i nostri antenati per non rimanere ”a secco”, quando dovevano affrontare periodi di scarsità di cibo.

Quando siamo tristi?
Ci rivolgiamo al cibo e non agli amici. La tavoletta di cioccolato sembra essere sempre la migliore amica. La messaggististica virtuale aiuta poco trascurando il contatto reale e umano.
Con un po’ di forza di volontà, invece, dovremmo provare a fare una telefonata o fare due passi in compagnia. Ci si sentirà meno solo e si avvertirà di meno il senso di vuoto, il quale verrà subito colmato. Un minimo di movimento inoltre accende la giusta fame e mantiene attivo il metabolismo. Non proviamo inoltre a privarci totalmente dei nostri alimenti preferiti. Ci faranno solo mangiare di più!

Qualche strappo alla regola è assolutamente necessario !

Inoltre fate attenzione alle insidie che si nascondono in cibi apparentemente innocui. Sono proprio le loro  calorie ben celate a non essere percepite come dannose: è quanto rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Appetite condotta su 55 volontari, scelti tra persone in sovrappeso, le quali sottovalutavano, in media del 16%, le calorie presenti ad esempio nel pollo al forno o nelle mele.

La vera arma sostanzialmente non è la volontà, ma il cibo giusto.
La fame non si vince. Si soffre. E riuscirò sempre ad avere la meglio”

  • La mela, classico frutto associato alle diete, è molto dolce, e in grado di contribuireall’aumento del tasso di zuccheri, stimolando il pancreas a produrre più insulina à si accumula più grasso.
  • Le carote, contengono la maggior quantità di carboidrati ad alto indice glicemico, addirittura 75!

Ci piacciono? Non è detto che dobbiamo evitarle. Basterà evitare di mangiarle cotte,  condizione in cui aumentano notevolmente le loro calorie.

Come ottimizzare quindi le proprietà dei nostri cibi? Ecco alcuni consigli:

  • Proviamo a volerci più bene badando anche a ciò che si mette nel piatto.
  • Ricerchiamo la qualità : scegliamo cibo fresco e di stagione, controllando la provenienza di ciò che mangiamo e perché no… proviamo a cambiare look ai nostri piatti!! Si mangia anche con gli occhi!!

cibo-feliceConcludendo… PENSARE POSITIVO, PORTA A COSE POSITIVE!
Un lavoro, un hobby o un’attività sportiva se vissuti con soddisfazione e in modo pieno, sono più sazianti di qualsiasi prelibatezza culinaria !
Anima ed emozioni sono strettamente correlati e ricordiamoci: per sentirci belle spesso indossiamo capi estrosi, accessori particolari, vestiamo in un certo modo… eppure dimentichiamo che l’accessorio più bello da indossare è il SORRISO.
A volte anche fingere un sorriso può abituarci a sorridere più volte durante la giornata, diventando un modus vivendi!

BUON SORRISO A TUTTE! ;)

Dott. Ssa Valeria Crea

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