L’incontinenza è un problema che può affliggere tutti, ma in particolare le donne di tutte le età, per via della conformazione del loro corpo. A volte, può trattarsi di una piccola incontinenza, magari passeggera, dopo un parto naturale, ma possono svilupparsi anche gravi disturbi del pavimento pelvico, come l’incontinenza da stress o il prolasso uterino. Esiste un modo per poter ridurre o eliminare questo fenomeno? Il modo c’è e qualcuno ha proposto l’utilizzo di pesi vaginali (o pesi di Kegel), ma funzioneranno? Dalle pagine del New York Times, la ginecologa Jen Gunter ne spiega la reale efficacia, compiendo una lunga analisi e partendo da lontano, dai dettagli dell’anatomia femminile.

I muscoli del pavimento pelvico, quando si indeboliscono, possono infatti portare a incontinenza da stress – ossia perdita d’urina a seguito di uno sforzo – o prolasso – che comporta una “discesa” degli organi pelvici, vagina compresa. Ne soffre circa il 40-50% delle donne, anche se magari il fenomeno è asintomatico. Per chi ha sintomi va decisamente peggio: si riscontrano effetti decisamente fastidiosi, come il rigonfiamento vaginale.

Un modo per ovviare al problema sono gli esercizi di Kegel, chiarisce la dottoressa nella sua analisi. Questi esercizi sono delle contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico – che si insegnano spesso nei corsi pre-parto, proprio in vista delle possibili conseguenze di un parto naturale. Naturalmente, gli esercizi di Kegel, come Samanta Jones in Sex & the City ci insegna, possono essere eseguiti da tutte, anche in assenza di problemi e perfino mentre si pranza al ristorante con le amiche.

Sono tanti questi esercizi, ma per lo più sono suddivisi in due categorie: nella prima ci si dedica a contrazioni sostenute dei muscoli del pavimento pelvico per 5-10 secondi seguite dal rilascio, nella seconda sono previsti scatti rapidi con contrazioni e rilascio con intervalli di tempo di 1-2 secondi.

Secondo Gunter, questi esercizi possono rappresentare una terapia molto efficace per l’incontinenza urinaria da stress e possono alleviare i sintomi del prolasso degli organi pelvici. Gli esercizi di Kegel si possono fare però anche con dei pesi. Quando si svolgono con i pesi, si usa inserire degli “attrezzi” sempre più pesanti all’interno della vagina mentre si è in piedi. Si raccomanda generalmente di usare i pesi per un massimo di un quarto d’ora, due volte al giorno. Passare al peso successivo, avviene come il sollevamento pesi in palestra: quando un attrezzo viene “trasportato” senza troppo sforzo, si può passare al successivo.

In realtà però, ci dice la ginecologa, i pesi per il pavimento pelvico non sono più efficaci dei tradizionali esercizi di Kegel. Certo, se ad alcune tra noi piace l’idea va bene provarci, purché si utilizzi un set medico con un’igiene appropriata – e quindi sono escluse le cosiddette yoni egg, che sono pensate per scopi ben differenti, cioè per migliorare la qualità della propria vita sessuale.

Se stai facendo esercizi di Kegel e non stai facendo progressi – conclude Gunter – è improbabile che i pesi siano la risposta. Per molte donne può essere difficile eseguire correttamente gli esercizi di Kegel e alcune donne possono anche avere strappi muscolari che impediscono loro di eseguire gli esercizi in modo appropriato. Consiglio di trovare un medico che comprenda il pavimento pelvico, l’incontinenza e il prolasso degli organi pelvici (in genere un uroginecologo), nonché un fisioterapista specializzato in disturbi del pavimento pelvico.

Quindi, in altre parole, i pesi di Kegel vanno bene, ma non rappresentano la soluzione certa ai problemi di incontinenza da stress o prolasso degli organi pelvici. È bene iniziare a praticare comunque gli esercizi di Kegel, da arricchire eventualmente con l’utilizzo di pesi se lo si desidera, ma è meglio rivolgersi prima e comunque a uno specialista per tutto ciò che riguarda il nostro caso specifico.

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