Sai perché lo sbadiglio è contagioso?
Lo sbadiglio è un riflesso comune e contagioso, che desta la curiosità degli esperti: da dove proviene, e qual è la sua funzione? Vediamo perché è così contagioso e quando può essere sintomo di altro.
Lo sbadiglio è un riflesso comune e contagioso, che desta la curiosità degli esperti: da dove proviene, e qual è la sua funzione? Vediamo perché è così contagioso e quando può essere sintomo di altro.
Lo sbadiglio è un riflesso della respirazione involontario, che può avere diverse cause. Le persone sbadigliano quando sono stanche o annoiate, o in concomitanza con i pasti, ma anche diversi animali lo fanno. Nonostante sia un atto molto comune, non si conoscono ancora del tutto le origini fisiologiche alla base del meccanismo.
Attraverso lo sbadiglio viene incanalata molta aria. Avviene con un’inspirazione molto profonda che fa dilatare la laringe e la faringe, fino ai polmoni. Gli apparati respiratori di naso e bocca si dilatano, la lingua si ritrae e gli occhi si stringono. Quando i polmoni raggiungono l’apice della capacità, inizia l’espirazione.
Lo sbadiglio ha diverse origini, e si ritiene che serva principalmente a migliorare la respirazione e la circolazione sanguigna. Le cause attribuite sono molteplici, e si riferiscono ai momenti in cui le persone sbadigliano di più.
Per quanto riguarda la funzione, la ricerca ha realizzato diverse teorie, tra cui la più diffusa è quella refrigerante. Secondo alcuni studi, come quello condotto dall’esperto di sbadigli Andrew Gallup, il meccanismo serve a introdurre una grande quantità di aria fredda per ossigenare il cervello al momento del bisogno. Attraverso ulteriori esperimenti è stato visto infatti che viene fatto di più con temperature basse che alte, perché è il lavoro dell’aria fredda a raffreddare il cervello e svegliarlo.
Teorie differenti invece sostengono che lo sbadiglio sia un riflesso scatenato dai neurotrasmettitori come la serotonina, e sia quindi un riflesso cerebrale. Per questo motivo è influenzato dalle emozioni, dall’umore, dall’appetito e altre sensazioni. Ulteriori teorie invece fanno derivare lo sbadiglio da funzioni sociali, come quella dell’imitazione: per qualcuno lo sbadiglio è un comportamento sociale che viene dall’apprendimento umano in modo inconscio. Negli ultimi anni ha preso sempre più piede la teoria che ritiene lo sbadiglio un fenomeno sociale, spiegando anche perché è contagioso.
È noto infatti che gli sbadigli siano un comportamento estremamente contagioso, infatti capita spesso che, vedendo altre persone, specialmente vicine a noi, ci venga di riflesso di imitarle. Gli scienziati hanno provato a dare spiegazioni a riguardo e la teoria più condivisa oggi è che sia dovuto a un fatto di empatia. Questa credenza è rinforzata dal fatto che, attraverso studi effettuati con cani e scimpanzé, si è giunti alla conclusione che lo sbadiglio viene suscitato maggiormente da persone conosciute che da estranei. I cani ad esempio tendevano a sbadigliare dopo aver visto sbadigliare il proprio padrone, sviluppando quindi un legame empatico.
Anche in Italia sono stati condotti esperimenti che hanno dimostrato una correlazione tra lo sbadiglio contagioso e i rapporti di familiarità, come quello condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi, dell’Università di Pisa e dell’Istituto di Scienza e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma, pubblicato su PlosONE, dove sono stati osservati sia soggetti umani adulti che animali. Lo studio rivela infatti che la variabile che influenza maggiormente il contagio degli sbadigli è il grado di relazione e affetto che lega i soggetti.
Lo sbadiglio è un riflesso comune e innocuo, ma esistono casi in cui gli sbadigli sono così frequenti da inibire le azioni quotidiane. Quando gli sbadigli continuano in maniera troppo elevata, possono rappresentare un campanello d’allarme di situazioni particolari o anche patologie. Dal momento che lo sbadiglio è legato alla respirazione, ma anche a momenti particolari che riguardano altri apparati, come il sonno, lo stress e la digestione, può essere sintomo di problematiche relativa ad ansia, iperventilazione, o essere un effetto collaterale di antidepressivi.
Lo sbadiglio può anche rappresentare una chinetosi, ossia un disturbo neurologico che si prova in seguito a spostamenti ritmici o irregolari del corpo durante un movimento. Altre volte gli sbadigli non sono da sottovalutare perché possono precedere uno svenimento o un’emicrania grave. È più raro, ma i medici, come il Prof. Piero Barbanti, neurologo primario dell’IRCCS San Raffaele Pisana, non escludono la possibilità, che vengano causati da malattie delle zone del cervello coinvolte nella respirazione durante lo sbadiglio, ad esempio disturbi dell’ipotalamo, dell’ipofisi o per ipertensione endocranica.
Amante della lettura, della musica e serie tv addicted, aspiro a diventare scrittrice di romanzi. Nel frattempo coltivo la mia passione scrivendo articoli su ciò che più mi piace: benessere, enogastronomia, cultura e attualità.
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