Cos'è il rischio di cecità da semaglutide di cui soffre Robbie Williams

Quando un personaggio famoso dichiara pubblicamente di soffrire a causa di una patologia, di una sindrome o di un qualsiasi altro tipo di dolore (fisico e/o mentale), si crea una risonanza capace di investire anche persone lontane dallo stesso. È quello che è successo con il cantautore Robbie Williams, che ha da poco rilasciato un'intervista in cui confessa la sua paura correlata al rischio di cecità da semaglutide, alla base dei farmaci dimagranti a cui il performer britannico sta facendo ricorso. Vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio e quali sono le categorie più a rischio.

Quando un personaggio famoso dichiara pubblicamente di soffrire a causa di una patologia, di una sindrome o di un qualsiasi altro tipo di dolore (fisico e/o mentale), si crea una risonanza capace di investire anche persone lontane dallo stesso. È quello che è successo con il cantautore Robbie Williams, che ha da poco rilasciato un’intervista in cui confessa la sua paura correlata al rischio di cecità da semaglutide, alla base dei farmaci dimagranti a cui il performer britannico sta facendo ricorso.

Vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio e quali sono le categorie più a rischio.

Cosa ha detto Robbie Williams sulle iniezioni dimagranti e sul rischio di cecità per semaglutide

In una recente intervista con la testata britannica The Sun, il cantautore Robbie Williams ha espresso il suo profondo timore di perdere la vista a causa degli effetti collaterali derivanti dall’assunzione di Mounjaro, un farmaco per dimagrire a base di semaglutide.

Secondo le dichiarazioni, infatti, il 51enne cantante inglese starebbe usufruendo di una terapia con un GLP-1, afferente alla classe di farmaci che simulano l’azione dell’ormone omonimo e vengono utilizzati per trattare il diabete di tipo 2 e l’obesità, e che starebbe inficiando sensibilmente la sua vista, conducendolo al rischio di cecità da semaglutide.

Come ha precisato Robbie Williams:

Sono stato uno dei primi a fare queste iniezioni, ma quello che sto notando è che la mia vista non è un granché. È da un po’ che è offuscata, e sta peggiorando. Non credo sia l’età, credo siano le iniezioni. Sono andato a una partita di football americano l’altra sera e i giocatori erano solo delle macchie su un campo verde davanti a me. E ho pensato: “Che c***o sta succedendo?”.

Inizialmente, la correlazione non è stata palese:

Sono andato dall’ottico, ma non ho menzionato il Mounjaro perché non avevo ancora fatto il collegamento. La prescrizione è cambiata, ho dovuto comprare un sacco di occhiali nuovi. Lo stanno vivendo tutti, perché io dico alla gente che so che lo usa: “Offuscata, vero?”. E loro: “Oh m***a, è per quello?”.

Come rivela il Sun, l’Agenzia britannica dei medicinali (MHRA) avrebbe ricevuto 296 segnalazioni di disturbi oculari che si ritiene possano essere collegati al Mounjaro, di cui 164 affermavano specificamente che il farmaco aveva danneggiato la vista.

Ciononostante, Williams ha anche precisato che continuerà a fare ricorso al farmaco “finché non sarò completamente cieco”, ma ammette, al contempo, di aver deciso di parlare apertamente della sua condizione per avvertire tutte le persone che ne fruiscono dei possibili effetti collaterali del farmaco stesso.

Cosa dicono gli studi: il legame tra semaglutide e cecità

Ma cosa dicono gli studi? La letteratura scientifica e, in particolar modo, l’Agenzia Europea del Farmaco sembrerebbero aver trovato una possibile associazione tra il principio attivo semaglutide (e, con lui, il tirzepatide) e una rara patologia chiamata NAION – Neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica, malattia grave che si palesa con una perdita improvvisa della vista.

Si tratterrebbe, tuttavia, di un effetto collaterale molto raro, che si registra con un’incidenza di una probabilità su 10.000. Come sottolinea, infatti, la professoressa Annamaria Colao, docente ordinaria di Endocrinologia e malattie del metabolismo dell’Università Federico II di Napoli:

Per prima cosa, occorre sottolineare che questo rischio oculare è stato dimostrato soprattutto nel paziente diabetico che fa uso di semaglutide. Non abbiamo ancora dei dati definitivi relativi all’uso di tirzepatide, ma trattandosi di un’analoga molecola agonista dei recettori GLP-1 non mi aspetto grosse differenze fra semaglutide e tirzepatide.

E poi, ancora:

Il dato che abbiamo è in realtà di una patologia molto rara, i casi più gravi sono attualmente pochissimi. Si assiste, in pratica, a un aumento di fenomeni di neurite ottica, ovvero di una infiammazione del nervo ottico specifico. Il rischio di questa patologia rara, che di fatto esiste già, risulta quasi raddoppiato nei pazienti che fanno uso di semaglutide.

Ma:

D’altra parte, sappiamo che i GLP- 1 hanno recettori più o meno ovunque, pertanto è possibile che vi siano anche effetti che al momento non riusciamo davvero a calibrare. Con l’utilizzo, poco alla volta avremo dati sempre più credibili. Ribadisco, però, che non si tratta di un fenomeno frequente, bensì estremamente raro. I numeri sono molto piccoli e peraltro con delle specificità.

Chi corre il rischio di cecità da semaglutide

A correre maggiormente il rischio di cecità da semaglutide, infatti, pare siano i soggetti femminili di età compresa tra i 40 e i 65 anni che soffrono di pressione alta e, appunto, le persone con diabete.

La NAION è più frequente anche negli individui con nervo ottico “a imbuto” e, in generale, negli anziani. Nel caso in cui, invece, ad assumere i farmaci a base di semaglutide vi siano soggetti diabetici affetti da retinopatia, è necessario un controllo oculistico frequente, che monitori la salute degli occhi e della vista ed escluda possibili complicazioni.

Come chiosa la professoressa Colao, infatti:

Nel mio team, per esempio, stiamo facendo sì che tutti i pazienti che devono andare in terapia con questi farmaci facciano una visita oculistica prima di iniziare la somministrazione, per essere sicuri che non vi siano problemi. Poi, li osserviamo durante il trattamento. […] In Italia, non c’è nessun protocollo e non c’è nessun obbligo di controllo, poiché è un effetto ancora molto raro. Questa è una disposizione adottata all’interno del mio Centro: quando ho letto questo dato, ho deciso di inserire anche la visita oculistica.

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