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Ricette mediche. Si cambia (di nuovo): ecco cosa significa per le nostre tasche
A cura di Valentina Vanzini

Passo indietro da parte del Governo che ha deciso di fare dietro front riguardo al decreto con cui veniva abolito l’assistenza del sistema medico nazionale per oltre 203 prestazioni mediche. Come svela La Legge per Tutti i pazienti non dovranno più pagare di tasca propria questi esami che saranno invece nuovamente a carico del sistema sanitario nazionale. Un sospiro di sollievo non solo per i pazienti, che avevano protestato duramente di fronte al famigerato decreto, ma anche i medici, che si erano ritrovati con le mani legate e soprattutto con la minaccia di pesanti sanzioni. Scopriamo insieme cosa è cambiato con questa decisione del Governo e cosa succederà ora.
1. Premessa: il decreto

Ma in cosa consisteva il famigerato decreto? Quello che è stato definito il decreto appropriatezza in sostanza tagliava il ticket per 203 prestazioni sanitari. Emanata dal governo qualche tempo fa, questa legge prevedeva delle multe elevate per i medici di base che prescrivevano prestazioni sanitarie ritenute non necessarie. Di fatto questo costringeva il paziente a pagare di tasca propria gli esami senza nessun supporto da parte del sistema sanitario nazionale.
E ora per noi cosa cambia?
2. Cosa cambia ora e di nuovo (per fortuna)
La nuova legge emanata dal Governo in questi giorni mette in soffitta il vecchio decreto appropriatezza e ripristina la possibilità per i medici di prescrivere qualsiasi esame ritengano necessario per la salute del proprio paziente. I medici riacquistano così la piena autonomia e potranno indicare nelle ricette tutti gli esami che, secondo il proprio parere, reputano necessari per la persona che hanno in cura. L’unico obbligo sarà quello di indicare sulla ricetta qual è il sospetto diagnostico, in modo da poter accelerare la scelta di una cura.
3. Cosa cambia per noi e per le nostre tasche

Un sospiro di sollievo non solo per i medici, che si erano da subito ribellati al decreto preoccupati per le pesanti sanzioni, ma anche per i pazienti. Il precedente decreto infatti aveva eliminato il ticket per esami spesso fondamentali come la Tac, la densitometria ossea, la risonanza magnetica della colonna e quella degli arti superiori e inferiori. Fra le prestazioni che i contribuenti rischiavano di pagare di tasca propria anche le estrazioni e ricostruzioni dei denti e gli apparecchi mobili oppure fissi. Una notizia positiva per chi rischiava di trascurare la propria salute e il proprio benessere a causa dell’impossibilità di pagare alcune prestazioni considerate costose senza l’ausilio del sistema sanitario nazionale.
Anche per molte prestazioni prima escluse potrebbe cambiare qualcosa…
4. Altre prestazioni
Non solo: sembra che il Governo abbia deciso di aggiungere alla nuova legge anche altre prestazioni mediche che i cittadini considerano fondamentali, ma che spesso hanno rischiato di pagare di tasca propria. Fra questi gli ausili informatici e quelli di comunicazione, gli apparecchi acustici a tecnologia digitale, ma anche i presidi per disabilità motorie come per esempio le barelle per la doccia ed infine gli arti artificiali a tecnologia avanzata.
Illustrando la normativa il ministro Lorenzin ha spiegato:
I nuovi Lea poggiano su tre paletti: l’aggiornamento delle prestazioni garantite, i nuovi nomenclatori e il Piano nazionale vaccini, che include anti papillomavirus esteso anche ai maschi, anti pneumococco e anti meningococco.
Ironica e autoironica, romana Doc, ho una laurea cum laude in Informazione e Sistemi Editoriali e un master in Didattica della Shoah, ma soprattutto una passione sfrenata per la scrittura. Adoro i romanzi rosa (ma ...
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