La pillola contraccettiva è un farmaco a base di ormoni che inibisce l’ovulazione e quindi impedisce il concepimento.

È uno dei metodi anticoncezionali più usati e viene utilizzata anche per curare determinate patologie come la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, l’anemia causata dalle mestruazioni, la dismenorrea, ma anche per trattare l’acne. La pillola porta con sé alcune controindicazioni, come l’aumento di peso, il senso di gonfiore, la ritenzione idrica, la crescita del seno, ma aumenta anche il rischio trombosi.

Tuttavia un nuovo studio lancia una nuova ombra su questo contraccettivo: stando a recenti ricerche, la pillola porterebbe dei cambiamenti nel cervello, che andrebbero ad alterarne la funzione.

Lo studio, condotto dagli scienziati dell’UCLA, ha analizzato il cervello di 90 donne e ha messo in evidenza che sia la corteccia orbifrontale laterale, cioè la regione delle emozioni, sia la corteccia posteriore, la regione della memoria e della pianificazione, erano più sottili nelle donne che assumono la pillola rispetto alle altre.

Quindi il presentarsi di emozioni negative senza apparente motivo o vuoti di memoria sarebbero dovuti all’assunzione della pillola.

Anche se ancora non è stato verificato se questi cambiamenti sono permanenti, è sconcertante pensare che la pillola, cioè una forma di metodo contraccettivo chimico, abbia il potere di cambiare la struttura del cervello.

Se state pensando di sospenderla, fate attenzione anche alle conseguenze che il corpo potrebbe subire, qui trovate un nostro articolo di approfondimento.

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