Papilloma virus, in arrivo il vaccino (gratis) anche per gli uomini

Il Papilloma virus, per quanto solo raramente (per fortuna) evolva in forme tumorali, è comunque una patologia estremamente diffusa nella popolazione, e anche la parte maschile non ne è affatto immune, benché l'incidenza riguardi di più le donne. Ecco perché dal 2017 arriva in Italia il vaccino gratuito anche per gli uomini.

Dall’ XI congresso dell’ European College for the study of vulval disease (ECSVD), tenutosi al Teatro Regio di Torino e a cui hanno partecipato 200 medici provenienti da oltre 26 paesi del mondo per discutere di benessere femminile, arrivano importanti novità anche sul fronte degli studi clinici e chirurgici per ciò che concerne l’universo maschile: dal 2017 sarà infatti a disposizione il vaccino contro il Papilloma virus anche per gli uomini, al fine di prevenire i tumori del cavo orale e degli organi genitali.

Dunque per la prima volta la questione della prevenzione rispetto al Papilloma Virus (Hpv) diventa una prerogativa anche maschile, e smette di essere considerata una patologia prettamente femminile, anche se, c’è da dire, l’incidenza resta comunque maggiore sulle donne, tanto che fino ad adesso il vaccino, facoltativo, veniva appunto praticato esclusivamente sulle bambine fino ad un limite di 12 anni di età.

Il congresso, coordinato dal dottor Fabrizio Bogliatto, ginecologo della Asl To4, che ha coinvolto ginecologi, patologi, urologi, dermatologi e chirurghi plastici, ha dato quindi una svolta decisiva, allargando il campo della prevenzione anche alla popolazione maschile, la quale, trattandosi di una patologia sessualmente trasmissibile, non è naturalmente immune dal contrarla. Ecco perché c’è la necessità, anche per gli uomini, di vaccinarsi, al fine di proteggersi dagli eventuali rischi del papilloma.

L’Hpv, secondo una stima, è presente nel 30-40% della popolazione, ciò significa che 3 persone su 10 in età fertile lo hanno contratto, ma fortunatamente solo in rari casi si evolve in tumore; su 40 mila donne che lo contraggono, infatti, solamente 8 sviluppano una neoplasia del collo dell’utero.

L’infezione da Papilloma virus ha effetti molto diversi a seconda del tipo e della famiglia cui il ceppo virale con cui si entra in contatto appartiene, ma generalmente causa lesioni benigne su mani, piedi, viso e mucose genitali e orali; tanto che i sintomi più evidenti si manifestano solitamente attraverso i condilomi, ovvero con la comparsa di verruche, disposte a grappolo,  che causano prurito e fastidio. Tuttavia, se non opportunamente trattata, una piccola percentuale può evolvere in forme tumorali, ed in questo caso il ceppo che le provoca nelle zone dell’apparato riproduttivo si manifesterà attraverso modificazioni asintomatiche delle mucose genitali, come accade appunto con quelle del collo uterino. Il vaccino consentirà di contrastare ben il 94% dei casi di tumore correlati al virus, riducendo quindi in maniera piuttosto decisa l’incidenza di tutte le neoplasie correlate al virus Hpv, senza portare con sé effetti collaterali preoccupanti, ed anzi comportando anche un notevole risparmio per la sanità, data l’opera di prevenzione a lungo termine.

Ad oggi il vaccino costa 36 Euro per chiunque abbia intenzione di farlo, ma a partire dal gennaio del 2017, data in cui verrà inserito nel piano vaccinale nazionale, le cose cambieranno, e le vaccinazioni diventeranno totalmente a carico del servizio sanitario nazionale.

Il nuovo vaccino sarà una nonavalente, ovvero in grado di coprire e contrastare ben 9 ceppi diversi della patologia, e la somministrazione sarà consigliata ai maschi a partire dai 9 anni di età.

Questa è senz’altro una notizia estremamente importante per la lotta alle malattie sessualmente trasmissibili che, seppur con effetti meno devastanti rispetto al passato, restano comunque una piaga consistente ed un problema sanitario difficile da debellare definitivamente. Se le donne devono prestare costantemente attenzione al proprio benessere intimo, non trascurando controlli e monitoraggi frequenti – anche la tecnologia può venire in questo senso in aiuto, basti pensare ad app come iGyno – anche gli uomini non sono immuni rispetto alle patologie dell’apparato genitale, e l’azione di profilassi non può e non deve escluderli.

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