Fra i metodi anticoncezionali a disposizione nel nostro Paese non esiste solo la classica pillola contraccettiva, ma anche la minipillola; solo che quest’ultima, a differenza della pillola tradizionale, non associa entrambi gli ormoni femminili, estrogeni e progestinici, essendo priva dei primi e presentando solo un derivato dei secondi, con la stessa azione del progesterone naturale.

La minipillola, o meglio la sua efficacia contraccettiva, è equiparata da qualcuno a quella della spirale, presentando infatti un indice di Pearl (un metodo che studia proprio la validità dei contraccettivi, che tanto più è ridotto tanto più è indice di elevata affidabilità del metodo preso in esame) di 1-5, analogo proprio a quello della spirale.

Minipillola, come funziona?

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Fonte: web

Proprio come fa il progesterone naturale, la minipillola sopprime i fenomeni ormonali alla base dell’ovulazione, modificando anche le caratteristiche del muco cervicale prodotto dal collo dell’utero e la motilità delle tube, ovvero i due condotti che collegano le ovaie all’utero, “luogo” in cui si ha la fecondazione.

In questo modo il muco cervicale aumenta di quantità, diventando più denso e viscoso e divenendo, perciò, un ostacolo al movimento degli spermatozoi maschili. Ma anche ammettendo che l’ovulazione non sia stata impedita in questo modo, l’azione del progestinico fa si che l’uovo, in viaggio verso l’utero, non sia più spinto in avanti dalle tube e non arrivi quindi all’endometrio.

Il progestinico contenuto nella minipillola è il levonorgestrel, lo stesso ormone rilasciato direttamente nella cavità uterina dalla spirale a rilascio ormonale.

Per quanto riguarda le modalità di assunzione, la minipillola va assunta senza pause, quindi, una volta terminata una scatola, si deve riprendere immediatamente con la successiva. Attualmente, esistono due tipi di minipillola: quella da 3 ore (Micronor e Norgeston) e quella da 12 ore (Cerazette). 

Gli effetti collaterali (pochi) della minipillola

Il rischio principale, seppur molto remoto, è quello di una gravidanza extrauterina. Ma parliamo davvero di un’eventualità molto rara, soprattutto a fronte degli effetti positivi: la minipillola non ha infatti correre rischi cardiovascolari, rispetto ai grassi e agli zuccheri nel sangue, alla coagulazione e alla pressione arteriosa. Non interferisce neppure con l’allattamento, e permette di recuperare velocemente la fertilità dopo la sua interruzione.

Fra gli effetti indesiderati potrebbe causare, in alcune donne, alterazione del ciclo mestruale, cefalea, tensione mammaria, ma anche calo del desiderio o qualche sbalzo d’umore.

Proprio per la pressoché totale assenza di rischi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha specificato che la minipillola può essere assunta quasi da ogni donna, dato che l’assenza di estrogeni annulla i rischi anche per le donne con precedenti, anche familiari, di trombosi o di ictus o con patologie che vi predispongono, come appunto i disturbi della coagulazione. Donne non giovanissime, fumatrici e ipertese, diabetiche e con malattie delle valvole del cuore, tutte loro possono assumere indisturbate la minipillola.

D’altro canto, è vero che le probabilità di non restare incinte sono, in percentuale, inferiori rispetto a quelle della pillola estro-progestinica.

Nessuna donna è esclusa dall’assunzione della minipillola?

Sempre l’OMS suggerisce che, per quanto rari siano i casi in cui si sconsiglia la minipillola, uno di questi riguarda le donne che assumono alcuni antiepilettici che possono avere delle interferenze con l’azione del levonorgestrel e, proprio come per la pillola tradizionale,  le donne che hanno avuto un tumore maligno del seno, dato che il progestinico potrebbe favorire l’insorgere di un nuovo tumore.

È vero che la mini pillola può essere considerata l’alternativa per via orale alla spirale?

In effetti, mini pillola e spirale coprono ambedue le categorie di donne alla ricerca di un’efficace contraccezione, ma per le quali esiste una controindicazione all’utilizzo della “pillola” o di un’altra combinazione ormonale: fumatrici, donne con problemi venosi personali o tra i parenti prossimi, ecc. In questo senso, la mini pillola può essere effettivamente considerata l’alternativa per via orale alla spirale.

Le differenze rispetto alla pillola contraccettiva

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Fonte: web

Come detto, la minipillola ha caratteristiche diverse rispetto alla pillola tradizionale, che non riguardano solo l’assenza di estrogeni. Infatti, le differenze concernono anche:

  • La necessità di assunzione: come detto, la minipillola va assunta ogni giorno, senza errori, e in modo continuato.
  • Le possibili irregolarità del ciclo mestruale: si può addirittura arrivare all’amenorrea.
  • La concomitante assunzione di alcuni farmaci o sostanze naturali (come iperico e carbone vegetale).
  • Il tasso di fallimento: è più alto rispetto ad altri contraccettivi, e decisamente inferiore rispetto alla pillola.
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