Lingua a carta geografica: cos'è e come si cura
È difficile da individuare perché asintomatica e non fastidiosa, ma una volta avuta non sparisce mai definitivamente: ecco cos'è la lingua a carta geografica.
È difficile da individuare perché asintomatica e non fastidiosa, ma una volta avuta non sparisce mai definitivamente: ecco cos'è la lingua a carta geografica.
L’interno della bocca è sempre una parte molto delicata del corpo, spesso esposta a batteri e virus che ne possono alterare il benessere, e non è raro che non riusciamo ad accorgerci che c’è qualcosa che non va, a meno che non si tratti di disturbi evidenti, come alitosi o infiammazioni, che possono diventare uno stato cronico se non vengono curati tempestivamente. Tra i disagi più comuni che possono interessare l’interno della bocca c’è anche la lingua a carta geografica. Di cosa si tratta?
Per lingua a carta geografica, conosciuta anche con il nome di glossite benigna migratoria o di eritema migrante (da non confondersi con la malattia dallo stesso nome ma che riguarda tutto il corpo) si intende una malattia infiammatoria benigna a carattere cronico o recidivante che compare sul dorso della lingua. Questa patologia può passare inosservata se non si tengono in considerazione le macchie spesse e biancastre-rossastre che si creano sulla superficie linguale.
Solitamente, infatti, la lingua sulla superficie, se sana, appare ricoperta dalle papille gustative, che si presentano come puntini, e di colore rosato. La lingua a carta geografica, invece, si manifesta su tutto il dorso dell’organo con chiazze lisce, irregolari, dalla colorazione rossa e dai contorni rialzati. I sintomi non sono accompagnati da dolore né da alcun altro segno di fastidio, per questo è tanto difficile diagnosticarla o farci decidere di rivolgerci al medico, perché fondamentalmente non abbiamo indicatori o spie che ci possono indirizzare a riconoscere il disagio.
Dobbiamo quindi fare estrema attenzione, e monitorare lo stato della nostra lingua per capire se abbiamo dei problemi.
Come detto, la lingua a carta geografica si presenta con voglie rosate dai bordi difformi sul letto linguale, è benigna poiché va via da sola, senza la necessità di una terapia coadiuvante, ma mai definitivamente.
Esiste tuttavia una “soglia”, superata la quale è doveroso rivolgersi al proprio medico, o al dentista. I sintomi durano circa una decina di giorni e la guarigione non è conclusiva, la glossite benigna migratoria rimane comunque latente e può ripresentarsi sempre. Il medico infatti, dopo aver ispezionato la gola, le pareti del collo e gli eventuali linfonodi in cerca di una possibile infezione, valuterà la salute della lingua, tastandola per scorgere eventuali cambiamenti nella struttura e nella consistenza. Una volta escluse ulteriori malattie infettive e accertata la presenza del disturbo, ci darà la terapia da seguire.
Non sono ancora state accertate del tutto le cause che scatenano la lingua a carta geografica, ma alcuni studi effettuati su un campione di un centinaio di persone hanno riscontrato una connessione tra la malattia e i pazienti affetti da psoriasi. Ipotesi tuttavia messa in dubbio da un’altra parte della ricerca scientifica, per cui è più plausibile parlare di una semplice coincidenza. Un altro aspetto che è stato preso in esame è lo stress, un periodo di forte indebolimento fisico che porterebbe all’insorgere dei classici sintomi della glossite benigna migratoria; anche sui pazienti affetti dal Parkinson, sono stati evidenziati effetti aggravati, all’inizio della terapia di sostituzione della dopamina.Tuttavia anche su questo non esiste una totale concordanza di opinioni.
In generale si tende a pensare che la malattia sia principalmente diffusa in bambini e adolescenti, anche se alcuni studi hanno calcolato che l’età di maggiore incidenza si attesta dalla seconda e terza decade di età, affermando che la maggioranza dei casi in cui le persone hanno contratto tale malattia riguarda soggetti con un’età superiore ai 40 anni.
Non essendo chiarissime le ragioni mediche per cui compare, non esiste neppure una profilassi curativa da mettere in atto. Lo specialista potrebbe consigliarci di prendere dei collutori antisettici, collutori antistaminici, e nell’ipotesi ci fosse una sensibilità a particolari a cibi allora può essere prescritto un blando antidolorifico; in generale, per adottare rimedi naturali, è meglio tenersi alla larga da pietanze piccanti, cotture troppo vivaci oppure ricette troppo condite, e da bevande acide e bollenti, oppure troppo fredde.
Non essendoci dati inconfutabili, né testimonianze certe a supportare la patologia legata alla lingua a carta geografica, anche la validità delle terapie restano approssimative e, soprattutto, soggettive; il disturbo non deve comunque destare preoccupazione, poiché la completa mancanza di sofferenza fa supporre la natura debole della malattia, e la sua comparsa è discreta essendo asintomatica. L’unica certezza (e seccatura) è data dal fatto che, una volta che ne siamo stati colpiti, non è guaribile, le macchie passeranno dopo una decina di giorni ma potrebbero ricomparire in altre occasioni.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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